giovedì 26 maggio 2011

Verona: trasparenza e competenze dimenticate

L’art. 18 del D. L. n. 112/2008 prevede l’obbligo, per le società che gestiscono servizi pubblici locali a totale partecipazione pubblica, di adottare criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento degli incarichi, nel rispetto dei principi per il reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche indicati dall’articolo 35, comma 3, del D. Lgs. 165/2001 (pubblicità, trasparenza, pari opportunità, decentramento, indipendenza delle commissioni giudicatrici).
Sembra che queste regole non siano state rispettate dalle società controllate dal Comune di Verona e che non sia stato ancora approvato il regolamento relativo al processo di reclutamento del personale come prescritto dal D. L. 112/2008 ad eccezione della società Agsm.
Tutto è iniziato da una interrogazione presentata dal Partito Democratico al Presidente della Regione Luca Zaia, primo firmatario Franco Bonfante, vicepresidente del Consiglio regionale Veneto, e sottoscritta da Roberto Fasoli e Laura Puppato, capogruppo del PD in regione.
Nella conferenza stampa di Venezia è stato sottolineato che “nel comune e nella provincia di Verona sembrano essersi verificati numerosi casi annoverabili nella così detta categoria ‘Parentopoli’, in particolare dopo le elezioni comunali del 2007, con assunzioni senza la previa approvazione dei provvedimenti di pubblicità della selezione, trasparenza ed imparzialità nella valutazione”.
Le società partecipate interessate al fenomeno sono: Amia e la società collegata Serit, Amt, Atv e Aeroporto Catullo.
Il procuratore Mario Giulio Schinaia ha aperto un’inchiesta dopo gli interventi dei mass media.
Al di là delle eventuali responsabilità penali per coloro che potrebbero risultare coinvolti in queste assunzioni si ritiene grave il comportamento non trasparente delle società che hanno effettuato le assunzioni denunciate ed inadeguato il processo di reclutamento (pubblicizzazione, richiesta dei requisiti, prove di esami, valutazione del merito, reclutamento) rispetto alle prescrizioni di legge.
Questo sistema grave ed intollerabile denunciato dal PD Veneto è “la conseguenza del tipo di nomine, dichiara Franco Bonfante, che vengono effettuate nei consigli di amministrazione delle società pubbliche che rispondono al requisito dell’appartenenza politica e della fedeltà. I criteri della conoscenza, competenza e probità passano in secondo piano rispetto ad altri criteri che non corrispondono agli interessi dei cittadini”.
I cittadini apprendono di queste nomine a cose fatte senza conoscere le competenze possedute dalle persone nominate per svolgere ruoli di interesse collettivo.
Questa metodologia di gestione del potere del centro destra è pericolosa per i cittadini e per i giovani in quanto viene trasmesso loro un messaggio pericoloso e grave: l’affermazione delle persone passa attraverso la fedeltà, scambi di favore ed appartenenze. Questo messaggio ha effetti devastanti nel paese in quanto allontana sempre di più i cittadini dai partiti, dalle istituzioni e dai processi di cambiamento di cui il paese ha bisogno.
Per rimuovere questo bubbone nelle autonomie locali ed in particolare a Verona occorre che ogni nomina a carica pubblica venga effettuata sulla base della trasparenza, del merito e della probità e preceduta da una pubblica audizione nella quale i candidati sono sottoposti ad un colloquio che permette loro di presentare curriculum, competenze, incompatibilità e conflitti di interesse.
Altri fattori da tenere presente nell’espletamento del mandato sono l’indipendenza e l’interesse delle comunità locali.
A Verona non vi è spazio per candidature indipendenti nei consigli di amministrazione delle società in quanto ogni candidatura deve essere sottoscritta dai consiglieri comunali con l’effetto di individuare le candidature della maggioranza e dell’opposizione e di permettere al Sindaco di effettuare delle scelte di carattere politico, suddividendo le nomine tra i gruppi presenti in Consiglio Comunale.
La trasparenza è diventata un tema centrale che riguarda le organizzazioni, l’economia globale, la vita istituzionale centrale e periferica dello Stato. Essa si impone comunque grazie alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e distrugge la reputazione delle persone coinvolte. Per tale motivo occorre abbandonare la mancanza di trasparenza e le bugie.
La trasparenza è legata alla sincerità e permette di coinvolgere i cittadini nella gestione della cosa pubblica altrimenti rimangono fuori dai processi gestionali.
In un mondo cosi complesso caratterizzato da diversi e nuovi bisogni occorre utilizzare il fattore della competenza per risolvere i problemi delle comunità locali altrimenti la soluzione dei problemi viene  rimandata o affrontata in modo non appropriato disperdendo risorse in un momento in cui le risorse pubbliche sono sempre più scarse.
Il prossimo anno Verona avrà due appuntamenti importanti: il rinnovo del Consiglio Comunale e del Sindaco e le nomine negli enti. Queste ultime potranno essere affrontate in modo serio e responsabile se il regolamento che disciplina le nomine negli Enti verrà riformato introducendo i fattori della trasparenza e delle competenze pur rimanendo ferma la nomina da parte del Sindaco. Occorre, inoltre, riformare il processo di nomina: - Eliminare la sottoscrizione delle presentazioni delle candidature da parte dei consiglieri comunali e rendere possibile la presentazione di candidature indipendenti; introdurre il colloquio pubblico al fine consentire a ciascun candidato di presentare gli elementi essenziali della propria candidatura.

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