lunedì 28 febbraio 2011

Partecipazione dei lavoratori nelle imprese venete

Si è svolta oggi una conferenza stampa dei consiglieri regionali Franco Bonfante e Roberto Fasoli per illustrare l’impegno del Partito Democratico a favore della legge regionale n. 5/2010 e, quindi, della partecipazione dei lavoratori alla vita dell’impresa.
Dopo il caso Fiat e la conflittualità che ne è nata si ritiene che la partecipazione dei lavoratori nell’impresa possa rappresentare un fattore importante per ridurre la conflittualità e per stipulare la scommessa comune tra i lavoratori e gli imprenditori sui programmi dell’impresa. Inoltre, considerato che l’economia italiana è bloccata perché cresce poco e meno rispetto agli altri paesi ed ai bisogni del sistema, si ritiene che questa prima sperimentazione possa contribuire a migliorare la posizione competitiva delle imprese venete.
Dopo che la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso presentato dal Governo contro la legge regionale n. 5 del 22 gennaio 2010, la quale favorisce la partecipazione dei lavoratori alla proprietà e gestione d’impresa, mediante agevolazioni fiscali e creditizie per imprese e lavoratori, nonché l’assicurazione contro i rischi di insolvenza, il gruppo consiliare del Partito Democratico della Regione Veneto ha presentato un emendamento al fine di finanziare tale provvedimento.
"Un anno fa il governo di cui Zaia era Ministro presentò ricorso contro la legge approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale presentata dal PD sulla partecipazione dei lavoratori alla proprietà e gestione d’impresa. Ora, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, che ha respinto il ricorso del Suo governo Zaia esulta….. . e noi con lui …. “ Con questa dichiarazione il Vice-Presidente del Consiglio Regionale ed esponente del PD Franco Bonfante, autore e primo firmatario della legge, e il Vice Presidente della Commissione Attività Economiche e Lavoro Roberto Fasoli hanno aperto la conferenza stampa tenutasi oggi a Verona.
“Siamo anche convinti, hanno continuato Bonfante e Fasoli, “che per avere effetto la legge deve essere finanziata, per cui abbiamo oggi depositato un emendamento al Bilancio regionale 2011 e triennale 2011 – 2013 che prevede il suo finanziamento per 700.000 euro per il 2011 e 1 milione di euro per ciascuno dei due seguenti anni. Ricordiamo che la legge era stata finanziata nel corso del 2010 per 700.000 euro, poi eliminati dal Bilancio proprio a seguito del ricorso del governo. Si tratta semplicemente di ripristinarli e a questo punto Zaia non si può tirare indietro: aspettiamo un suo segnale positivo ed allora riconosceremo che le sue dichiarazioni per un federalismo concreto, che aiuta le imprese e i lavoratori, sono sincere”.
Dall’approvazione di tale finanziamento dipende la realizzazione degli obiettivi che la legge si pone in materia di partecipazione dei lavoratori.
E’ il percorso tracciato dalla Germania, che, non a caso, in questo momento risponde meglio degli altri principali Paesi Europei alle sfide conseguenti alla crisi internazionale: la compartecipazione e la cogestione dei lavoratori aiuta la qualità del prodotto, migliora le performance delle aziende, riducendone i conflitti.
La legge è la prima e unica nel panorama italiano, nel quale tanti sono i proclami e pochi i fatti veri.
Il ministro del Lavoro Sacconi, responsabile del blocco della legge nazionale sulla partecipazione dei lavoratori nonostante l’impegno bipartisan della commissione lavoro, non ha rilasciato alcuna dichiarazione sull’avvenimento positivo per il Veneto.

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