mercoledì 30 giugno 2010

Franco Bonfante propone la trasparenza

Dopo la crisi finanziaria internazionale sono in molti a proporre la trasparenza per uscire dalla crisi e per avviare nuovi comportamenti ispirati all'etica nell’economia, nella finanza, nelle istituzioni e nelle organizzazioni.
Negli anni ’70 Albert O. Hirschaman sottolineava che l’opzione voice consentiva ai cittadini di farsi sentire, di rapportarsi alle organizzazioni e di denunciare le inefficienze. Tale opzione per realizzarsi ha bisogno di un sistema di trasparenza totale.
Durante l’iter di approvazione della legge n. 15 del 2009 di riforma delle PA Pietro Ichino propose un emendamento che si ispirava alla trasparenza totale, approvato dalla maggioranza e dalla minoranza.
Si constata che la trasparenza non interessa solo le Pubbliche Amministrazioni ma anche le organizzazioni private ed i settori internazionali dell’economia e della finanza.
In questi ultimi tempi la trasparenza è stata sostenuta dal Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, nella gestione delle banche e dal Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, nella riforma di Wall Street e dei mercati finanziari.
Il consigliere Regionale Franco Bonfante ha proposto un disegno di legge “Disciplina dell’attività di relazione istituzionale” che si propone di rendere trasparenti i rapporti con le istituzioni regionali.
Per saperne di più ho intervistato Franco Bonfante, Vice-Presidente del Consiglio Regionale del Veneto.

Ritiene che la trasparenza possa aiutare il sistema a migliorarsi ed a ristabilire un nuovo rapporto con i cittadini, considerato il distacco tra cittadini, istituzioni e partiti espresso con il partito delle astensioni?
I cittadini e le istituzioni possono realizzare un rapporto proficuo e democratico se viene realizzato il principio della full disclosure già da tempo in vigore in alcuni stati del nord Europa (Svezia e Regno Unito) e negli Stati Uniti d’America. I cittadini devono essere messi nelle condizioni di controllare il funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni e di partecipare alla co-creazione del valore dei servizi pubblici. In assenza della trasparenza si acuisce il distacco dei cittadini dalle Istituzioni e dalle organizzazioni.

Quali sono gli obiettivi della sua proposta di legge regionale e da quali valutazioni scaturisce?
Scopo della legge è quello di regolamentare le lobbies, rendere trasparente la relazione istituzionale, cioè il rapporto tra il lobbista e il rappresentante regionale (Presidente, Assessore, consigliere,dirigente).
Nel Paese e nel periodo delle "Cricche" ottenere l'approvazione di una simile legge non sarebbe cosa da poco.

Può spiegare brevemente i contenuti della proposta di legge?
In sostanza si tratta di prevedere l'obbligo di registrazione per i lobbisti in registri tenuti dal Consiglio e dalla Giunta Regionali, nonché l'obbligo di depositare annualmente una relazione sull'attività svolta.

La trasparenza nei rapporti istituzionali con l’Ente Regione può semplificare l’attività e reprimere sul nascere i rapporti non leciti che appesantiscono la macchina regionale ed inducono molto spesso a commettere errori?
E' evidente che una legge, da sola, non può avere la presunzione di risolvere il problema della corruzione, ci mancherebbe! Però può aiutare ad una maggiore responsabilizzazione di chi ha il potere di decidere e che così si sente democraticamente controllato nella sua azione.
A mio avviso la trasparenza è importantissima, a livello istituzionale ma anche in qualsiasi altro rapporto associativo. Trasparenza vuol dire correttezza, buona fede, possibilità di conoscere e quindi di decidere.

1 commento:

gianluca ha detto...

caro Nino, la trasparenza è una gran bella cosa.
Peccato che resti sempre e soltanto una vuota parola, per lo meno fino a quando ci sarà l'attuale governo ed i suoi uomini a tirare le fila del Paese.
Un esempio mi giunge dall'Inps.
Dopo che il vanesio Brunetta ha tanto parlato dell'obbligo dei dirigenti di pubblicare i loro stipendi, cosa è successo?
Che i dirigenti Inps si rifiutano di farlo.
Non solo! è di un paio di settimane fa un messaggio interno che ribadisce che le procedure vanno utilizzate dai dipendenti per i soli scopi istituzionali e si minacciano provvedimenti nei confronti di quei dipendenti che si ostineranno a cercare di conoscere specificatamente gli emolumenti degli attuali dirigenti.
Quando finiranno di sfasciare l'Inps, saranno tutti molto contenti