domenica 29 giugno 2008

Pensioni e retribuzioni

Durante l'ultima campagna elettorale per le elezioni politiche sono stati presi impegni a favore dei redditi più bassi, pensioni e retribuzioni. Il Partito Democratico ed il Popolo della Libertà hanno condotto una campagna elettorale prendendo precisi impegni. Tutto questo lasciava presagire che chiunque fosse stato il vincitore avrebbe attuato quegli interventi necessari a sostenere le fasce più deboli.
In particolare il programma del Popolo della libertà si proponeva di sostenere la famiglia utilizzando i seguenti strumenti: - Meno tasse; - Una casa per tutti; - Reintroduzione del bonus bebè per sostenere la natalità; - Migliori servizi sociali; - Introduzione graduale e progressiva del quoziente familiare che tiene conto della composizione del nucleo familiare; Graduale e progressivo aumento delle pensioni più basse.
Inoltre, gli on.li Maurizio Sacconi del Popolo della Libertà e Tiziano Treu del Partito Democratico concordavano di utilizzare la leva fiscale per far crescere retribuzione e produttività (Il Sole 24 Ore del 3 aprile 2008) differenziandosi sulla detassazione degli straordinari, favorevole Sacconi e contrario Treu.
La manovra economica del Governo che ammonta a 35 miliardi, approvata in soli 9 minuti e 15 secondi, non presenta significative e reali misure a favore della famiglia e dei redditi più bassi.
La manovra contiene interventi assistenziali e caritatevoli con l’introduzione della carta per gli anziani che servirà loro ad ottenere sconti in centri di vendita convenzionati per un ammontare massimo annuale di 400 euro (30 euro mensili). Tale misura è umiliante per i beneficiari che si trovano iscritti in un elenco dei poveri, essendo visibili e riconoscibili nel momento in cui fanno richiesta dello sconto.
Il precedente Governo Prodi con un provvedimento finalizzato ai pensionati al minimo ed agli incapienti aveva attribuito circa 500 euro al soggetto avente diritto senza alcuna opera caritatevole. Tale misura tutt'ora in vigore permetterà ai pensionati nel prossimo mese di luglio di riscuotere i benefici relativi al 2008.
Il taglio agli enti locali per 23,8 miliardi di euro in tre anni, previsto dalla manovra, si tradurrà in minori servizi per le famiglie. Inoltre, l’abolizione dell’ICI sulla prima casa, di cui beneficeranno i più ricchi, ridimensiona l’unica tassa coerente con il federalismo fiscale che si afferma di voler realizzare e crea non pochi problemi agli enti locali nella gestione finanziaria dei servizi sociali. Occorre ricordare che il Governo Prodi era intervenuto con un abbattimento dell'ICI sulla prima casa del 40%.
La detassazione degli straordinari, approvata dal Governo Berlusconi a favore dei lavoratori privati in possesso di alcuni requisiti reddituali, è un intervento parziale perché riguarda il settore privato e non quello pubblico e discriminante verso alcune tipologie di lavoratori e le donne che difficilmente ricorrono a questo strumento. La detassazione così come è stata approvata potrebbe avviare una nuova forma di elusione fiscale.
Di fronte ad un tasso d’inflazione del 3,6%, calcolato dall’Istat nel mese di maggio, la manovra economica del Governo prevede un’inflazione programmata dell’1,7% che rappresenta il valore di riferimento per il rinnovo dei contratti. Il rischio per i lavoratori dipendenti è quello di non adeguare i salari al costo della vita nonostante siano fermi da circa 12 anni. Infatti, dal 1992 al 2006 il potere d'acquisto dei salari è aumentato di circa 1 punto. Mentre i profitti tra il 1992 e il 2001 sono cresciuti di oltre 11 punti e tra il 2002 e il 2006 di circa 9 punti e l'aumento della produttività incassata dai profitti non si è sempre trasformata in investimenti.
Negli ultimi giorni l’Istat ha rilevato una diminuzione dei consumi del 2,3% per il mese di aprile. Questo dato è significativo per capire le difficoltà che incontrano le famiglie a causa del blocco degli stipendi e delle pensioni e dell’aumento continuo dei prezzi.
Berlusconi è preso dall’ossessione della giustizia e, quindi, ha dimenticato gli impegni o meglio le promesse elettorali e non considera i problemi di sopravvivenza delle persone che possiedono dei redditi bassi.
Quale dialogo può essere intrapreso per risolvere i problemi emergenti del paese con chi alterna giornate da caimano con altre da camaleonte?

1 commento:

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Ciao Antonio per quanto riguarda il PD non essendo al potere e nn avendone la maggioranza alle camere non gli resta che fare opposizione, le leggi purtroppo vengono proposte e beneficiano di una maggioranza di approvazione pdl perciò se spesso o quasi sempre sono inique la colpa non è del PD. Buona giornata e a presto Tiziano PD Vicenza