venerdì 11 marzo 2011

Sprechi della Regione Veneto

In una conferenza stampa Franco Bonfante, vice presidente del Consiglio Regionale del Veneto, denuncia gli sprechi della Giunta effettuati in due operazioni per un ammontare di circa 42 milioni.
Sui debiti a medio-lungo contratti dalla Regione è stata costruita un’operazione di copertura su tassi che avrebbe dovuto garantire al mutuatario il giusto prezzo del denaro in situazione di ordinaria evoluzione macroeconomica. Purtroppo il difficile scenario economico che si è andato a delineare nell’ultimo triennio, e la conseguente brusca variazione al ribasso dei tassi di riferimento, hanno dato luogo a spese straordinarie a carico della Regione per un importo di 22,7 milioni cosi ripartiti: 5 milioni nel 2009, 9,5 milioni nel 2010 e 8,2 milioni (previsione) nel 2011.
“Zaia persevera nell’errore, dichiara Bonfante, poiché l’operazione è stata prolungata fino al 2036 e, andando avanti così, le perdite complessive nei prossimi 4 anni potranno arrivare anche a 100 milioni di euro. La Giunta Regionale sostiene che negli anni precedenti qualcosa si è guadagnato, ma non ci dice quanto, così da poter fare il confronto; sostiene che la Corte dei Conti nel 2006 ha ritenuta corretta l’operazione: e allora che vuol dire? La correttezza formale è una cosa, la perdita sostanziale è ben altra cosa e da qui si misura la qualità tecnica e politica della scelta”.
Il secondo avvenimento riguarda il rapporto tra la Regione e la società Net Engineering Spa di Monselice.
“Nel 2007 Regione e Net Engineering, dichiara Franco Bonfante, avevano raggiunto un accordo transattivo per 5 milioni di euro, deliberati ma mai pagati dalla Regione, nel 2009 la Regione perde un primo lodo arbitrale e i milioni diventano 11, anche questa volta mai pagati dai geni del governo regionale, fino ad arrivare ai 20 milioni del lodo arbitrale depositato il 23 febbraio 2011 presso la Camera Arbitrale di Roma a favore della società, la quale dagli anni 90 provvede alla progettazione e direzione lavori della Metropolitana di Superficie Veneta”.
Il consigliere regionale si è impegnato a denunciare l’avvenimento alla Corte dei Conti.
Ricorda Franco Bonfante che “il 1° stralcio della SFMR iniziato negli anni ’90 non è ancora completato e la realizzazione della rete che riguarda Verona è prevista parte al termine della 2^ fase e parte nella 4^ fase: fatti i conti in modo ottimistico e considerato che il Veneto ha esaurito la possibilità di assumere prestiti (altra grande prova di intelligente programmazione) si può ipotizzare al 2050 il raggiungimento dell’obiettivo di treni rapidi, puliti, puntuali e sicuri nel veronese”.
Bisognerebbe svolgere un’indagine nella Regione Veneto ed identificare gli sprechi e le spese inutili. Si pensi a tutte le società costituite dalla Regione.

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