domenica 13 ottobre 2013

Diego Zardini: proposta di legge sui disabili

Diego Zardini, deputato veronese del Partito Democratico, dopo la presentazione di una interrogazione sul collocamento dei disabili  ha presentato una proposta di legge al fine di liberare da vincoli le assunzioni dei lavoratori disabili  presso i datori di lavoro pubblici.
Si ritiene essenziale l’approvazione della proposta per non sottoporre ai vincoli congiunturali, blocco delle assunzioni per i datori di lavoro pubblico che presentano una pianta organica con personale in eccedenza e soprannumerario, le assunzioni obbligatorie dei lavoratori disabili.
Si riporta il titolo della proposta di legge e la relazione di accompagnamento (Atto Camera 1501).
Proposta di legge: ZARDINI ed altri: "Modifica all'articolo 3 della legge 12 marzo 1999, n. 68, in materia di assunzioni obbligatorie dei lavoratori disabili presso datori di lavoro pubblici".
Iniziativa dei deputati: ZARDINI Diego; ROTTA Alessia; MORETTI Alessandra; ALBANELLA Luisella; AMODDIO Sofia; BIONDELLI Franca; CARRA Marco; CHAOUKI Khalid; DALLAI Luigi; DI MAIO Marco; D'INCECCO Vittoria; FANUCCI Edoardo; GINOBLE Tommaso; LATTUCA Enzo; MALPEZZI Simona Flavia; MARCHI Maino; MARZANO Michela; MOSCATT Antonino; PETITTI Emma; RAMPI Roberto; RIGONI Andrea; ROSTAN Michela; RUBINATO Simonetta; RUGHETTI Angelo; VALENTE Valeria; VENITTELLI Laura; ZANIN Giorgio; ZAPPULLA Giuseppe.
Relazione
Onorevoli Colleghi! L'inserimento nel mondo del lavoro e l'autonomia economica sono fattori estremamente importanti per l'integrazione sociale delle persone con disabilità. La legislazione italiana in tema di persone con disabilità ha avuto un’evoluzione significativa con la legge 68/99 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili". I processi di integrazione scolastica delle persone con disabilità, la crescente e variegata offerta formativa, l'impegno particolarmente significativo di alcune realtà locali di rafforzare il rapporto tra la persona con disabilità ed il mondo del lavoro, determinano una crescita significativa della domanda di inserimento lavorativo. Tale domanda è alimentata da un flusso annuale di persone con disabilità, che escono dal circuito scolastico- formativo, stimato di almeno 10 mila unità.
La legge n.68/99 rappresenta una profonda innovazione culturale nel settore dell'integrazione lavorativa delle persone con disabilità, in quanto ha introdotto una disciplina ispirata al concetto di "collocamento mirato". La normativa promuove e sostiene l'inserimento individualizzato nel mondo del lavoro delle persone con disabilità in base ad un'analisi delle capacità lavorative del singolo soggetto, delle caratteristiche del posto di lavoro, incoraggiando un'attivazione di azioni positive di sostegno e prevedendo quindi la rimozione dei problemi ambientali e relazionali, che rendono difficile l'inserimento della persona con disabilità nell'attività lavorativa.
Infatti, tramite il collocamento mirato, ossia attraverso una "serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi dei posti, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione è possibile inserire la persona con disabilità nel posto di lavoro adatto.
L’ultima indagine condotta dall’Istat, i cui dati sono confermati dall’Ufficio per i diritti dei portatori di handicap delle Nazioni Unite, rileva che la disoccupazione tra i portatori di disabilità è tra il 50 e il 70% nei Paesi industrializzati e in Italia raggiunge una punta dell’80%, nonostante la legislazione in vigore preveda percorsi specifici per l’inserimento nel mercato del lavoro.
Inoltre, la Corte di Giustizia Europea ha emesso la sentenza C 312/11 che condanna l’Italia per non aver applicato in modo completo i principi europei in materia di diritto al lavoro per le persone con handicap ed invita il Governo ed il Parlamento ad adeguarsi alla Direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000.
Spesso il sistema delle norme si frappongono le une alle altre non consentendo un processo di reclutamento delle persone inabili snello e veloce. Per tale motivo è stata presentata la presente proposta di legge che rimuove alcuni ostacoli essenziali al fine di non sospendere e non bloccare i legittimi diritti dei soggetti inabili di entrare nel mondo del lavoro.
La finalità di questa proposta di legge è quella di rendere sempre più reale il diritto del disabile ad accedere al mondo del lavoro superando ed eliminando quegli ostacoli che si frappongono alle assunzioni dei disabili nel caso in cui il datore di lavoro pubblico presenti una pianta organica con personale in eccedenza e soprannumerario.
Inoltre, la proposta di legge obbliga i datori di lavoro pubblici a pubblicare sul proprio sito istituzionale i dati relativi alle quote d’obbligo scoperte a favore delle categorie protette. La trasparenza di tali informazioni mette nelle condizioni i cittadini di conoscere i comportamenti dei datori di lavoro pubblici riguardo lo stato delle assunzioni delle categorie protette e gli organi di controllo di intervenire per far rispettare ai datori di lavoro pubblici le disposizioni di legge in materia di assunzione delle categorie in questione.
Si prende atto positivamente che il Governo Letta con il decreto legge n. 101 del 2013, attualmente in corso di conversione, prevede all’art. 7, comma 6, la deroga al blocco delle assunzioni a favore dei disabili. Si ritiene che non sia sufficiente la deroga in tale materia, la quale è rapportata al momento congiunturale del paese, ma che occorre introdurre una regola generale che garantisca i soggetti disabili da eventuali interventi finalizzati al blocco delle assunzioni così come previsto per il collocamento al lavoro dei centralinisti non vedenti (articolo 4, comma 4, della legge 29 marzo 1985, n. 113).

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