venerdì 13 gennaio 2012

Verona contraria a Cà del Bue

Si è svolta oggi una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Vincenzo D’Arienzo, segretario del Pd di Verona, Michele Bertucco, candidato sindaco del centro sinistra, e Diego Zardini, capo gruppo del Pd al consiglio provinciale di Verona. L’argomento trattato è stato l’inceneritore di Ca’ del Bue.
Sull’inceneritore che Tosi vuole costruire è stato commissionato un sondaggio dal PD di Verona.
Sono emersi dati e risultati chiari sulla contrarietà/preoccupazione della maggioranza dei veronesi all’impianto nonché diffusi timori verso l’inquinamento, anche da diossina, che sarà prodotto.
I veronesi si sono espressi così:
- favorevoli a Cà del Bue il 33,8% (uomini 36,4%, donne 31,5%);
- contrari per i rischi alla salute il 32% (uomini 29,4%, donne 34,2%);
- preoccupati dall’inquinamento che produrrà il 23,9% (uomini 29,4%, donne 19%)
- non conoscono il tema il 10,3% (uomini 4,7%, donne 15,3%)
In pratica, il 66,2% dei veronesi residenti in città è contrario, preoccupato dall’inquinamento che Cà del Bue produrrà o non conosce nulla dell’impianto che Tosi vuole costruire.
Una quota alta di donne (15,3%) non conosce il pericolo, ma tra quelle informate spicca la contrarietà: il 53,2% delle intervistate sono contrarie o preoccupate da Cà del Bue e avvertono l’impianto come una minaccia per i propri parenti o figli.
La sensibilità femminile è stata confermata nel focus group organizzato con 15 donne di varie età a sondaggio terminato. Sebbene la prima reazione all’argomento dell'inceneritore sia stata negativa, ma non drammatica, oltre a considerazioni marginali sul fatto che non risolve il problema dei rifiuti, che non produce energia sufficiente e che costituisce uno sperpero, l’attenzione - anche delle donne rimaste fino a quel momento più passive – è stata alta sul tema/problema per la salute dei cittadini. Le possibili conseguenze su 'donne incinte' e 'neonati', hanno comportato un consenso unanime e appassionato contro l’inceneritore.
(estratto dall’interazione)
..io faccio il mio esempio, ho due sorelle, tutte incinta e sapere che il problema potrebbe essere per i miei nipoti o eventualmente per i miei figli…. Per me potrebbe chiudere anche oggi (Ca' del Bue). I veronesi non si fidano degli esperti che il Comune ha messo in campo per calmare le preoccupazioni.
Quel mostro che incombe sulla città va fermato. A Verona non ci sono rifiuti sufficienti e, quindi, l’inceneritore dovrà bruciare i rifiuti del Veneto e oltre. Se a ciò aggiungiamo la riattivazione dei forni a letto fluido, a S. Michele avremo un polo che incenerisce oltre 1.000 tonnellate al giorno di rifiuti.
Il Partito Democratico avvierà una capillare informazione per tutte le famiglie di Verona: migliaia di volantini che spiegheranno casa per casa il pericolo al quale Tosi sta esponendo la salute dei veronesi.

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