venerdì 7 maggio 2010

Gerontocrazia nell’OIV dell’INPS

L’INPS ha sottoposto alla Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche la nomina dei membri dell’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV).
La costituzione di tale organismo avviene dopo la richiesta di parere effettuata dagli organi dell’INPS e la formulazione del parere obbligatorio e non vincolante emesso dalla Commissione (CiVIT).
Le persone proposte per l’OIV sono Francesco Varì (72 anni), Mario Russo (54 anni) e Maria Carla Calicchia (53 anni).
La Commissione comunica all’INPS che alcuni requisiti contenuti nella delibera n. 4 del 2010 non sono rispettati ed esprime i seguenti rilievi:
- l’età media dei membri dell’OIV supera la media dei 50 anni;
- l’età di Francesco Varì supera l’età pensionabile;
- “l’assenza di multidisciplinarietà delle competenze e delle esperienze professionali di una tale composizione, priva, infatti, della preparazione aziendalistico-economica, particolarmente rilevante nello svolgimento di attività di valutazione della performance”. Delibera CiVIT n. 42/2010
A questo punto l’Inps avrebbe dovuto rispettare i contenuti della delibera n. 4 del 2010 ed adeguarsi presentando nuovi candidati. Invece, avviene il contrario.
L’Istituto previdenziale conferma la posizione assunta e fornisce dei chiarimenti e la Commissione prende atto ed esprime parere favorevole alla costituzione dell’OIV presso l’INPS.
Si indicano i chiarimenti dell’INPS contenuti nella delibera del CiVIT n. 42 del 2010:
- “L’Istituto evidenzia come la scelta di tale candidato, riferendosi a Francesco Varì, sia funzionale all’attuazione dei meccanismi del decreto legislativo n. 150/2009, per la quale sarebbe opportuno che la gestione iniziale sia assicurata da chi ha curato in prima persona i recenti processi di riorganizzazione dell’ente. L’ente sottolinea, peraltro, che il candidato sarebbe in possesso di una “lunga esperienza di governo e di management difficilmente rinvenibile con riferimento alle molteplici peculiarità dell’Istituto, costituendo il dott. Varì un elemento cardine di garanzia e continuità nell’esperienza amministrativo-contabile dell’ente”.
- “l’Istituto, nel riepilogare i contenuti dei curricula dei candidati, evidenzia come la scelta abbia tenuto conto soprattutto delle esperienze maturate in materia di analisi delle performance, di controllo interno, di organizzazione delle pubbliche amministrazioni”.
La Commissione prescrive all’Istituto di “adeguarsi ai criteri della delibera n. 4/2010 relativi all’età, al più tardi in sede di primo rinnovo della composizione dell’OIV” e prende atto “che, nonostante le notevoli risorse di personale e di competenze professionali di cui dispone, l’Istituto ritiene che non sia rinvenibile, allo stato, all’interno dell’ente altra persona dotata dell’esperienza e della professionalità necessarie”.
Questo esempio dimostra i limiti della Commissione, la quale non è una autorità con i relativi poteri, non ha poteri sanzionatori e nella nomina dell’OIV esprime soltanto pareri obbligatori e non vincolanti.
L’INPS in questo caso non ha rispettato i requisiti contenuti nella delibera della Commissione n. 4 del 2010 e pur rappresentando più di altri Enti notevole esperienza in materia di misurazione del lavoro e valutazione della performance ha scelto la via delle eccezioni e della gerontocrazia anziché quella della condivisione dei contenuti espressi dalla Commissione Centrale.
Se tutti gli altri enti centrali e territoriali intraprendono la strada scelta dell’INPS salta la conformità dei comportamenti, il rispetto delle regole e si imporrà la frammentazione.
Si fa presente che gli enti territoriali dovranno procedere alla nomina degli organismi indipendenti di valutazione entro il 31 dicembre del 2010 e nel momento in cui si arriva a questa fase molti saranno i problemi che si presenteranno e che la Commissione dovrà risolvere con i poteri limitati che si ritrova.
Ad aggravare il funzionamento della Commissione informa il senatore Pietro Ichino è “l’evidente ostruzionismo che il ministero dell’Economia e delle Finanze esercita sull’attività della Commissione per la valutazione istituita dalla riforma: sono ancora oggi fermi sul tavolo del ministro i decreti che sbloccano il funzionamento dell’autorità indipendente per la trasparenza e la valutazione, istituita dalla legge n. 15/2009, a sei mesi dall’approvazione dei suoi cinque membri da parte del Parlamento con la maggioranza qualificata dei due terzi”.

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