venerdì 23 giugno 2017

Trasparenza a Verona: motivo di scontro elettorale!


Sono tutti d’accordo nel voler realizzare nel comune di Verona la trasparenza. Eppure gli scontri non mancano. Anziché essere soddisfatti che la cultura della trasparenza si sia allargata fino a comprendere partiti fra di loro diversi e alternativi, si improvvisano scontri e diversità non accettabili.

I temi dello scontro sono: - La primogenitura della trasparenza; - L’eventuale copiatura del programma; - L’obiettivo del ballottaggio che fa perdere la misura del confronto.
Bisogna ricordare ai soggetti interessati al dibattito che in Italia la trasparenza ha avuto un lungo parto: - Legge n. 241/90; D. Lgs. 33/2013; D. Lgs. n. 97/2016. Inoltre, occorre menzionare la costituzione prima della Civit e poi dell’Anac e della commissione per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa nata a Milano il 23 luglio 2016. Alla luce dei provvedimenti legislativi approvati e delle pubblicazioni ritengo che nessuno dei soggetti interessati al contrasto può in alcun modo parlare di primogenitura e di copiatura.
L’anima della trasparenza, da cui si prende ispirazione per migliorare il proprio territorio, risiede altrove, non certamente a Verona.
Da Verona è partito l’emendamento di Diego Zardini, deputato veronese del PD, approvato in commissione e dal parlamento che amplia l’accesso civico semplice (obbligo di pubblicazione) nelle seguenti materie: - Gare d’appalto; - Tempo medio di attesa delle visite ed i criteri di formazione delle liste di attesa; - Tempo medio di pagamento relativo agli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture, l’ammontare complessivo dei debiti ed il numero delle imprese creditrici; Gli atti degli organismi di valutazione.
Sono diversi i testi che divulgano la trasparenza a livello internazionale (Daniel Goleman, Warren Bennis e James O’Toole, 2008) e nazionale (Ernesto Belisario e Guido Romeo, 2016) molto più importanti del libro che presentava il programma elettorale in vista delle elezioni amministrative di Verona.
Qui il resto del post Mi ricordo che diversi sono stati i convegni organizzati dal Partito Democratico sulla pubblica amministrazione e sulla trasparenza ai quali hanno partecipato: Pietro Ichino, Guido Papalia, Guido Melis ed altri esperti del settore.
Tutta la polemica nasce dalla dichiarazione di Patrizia Bisinella, candidata a sindaca per il comune di Verona, che si impegna a costituire un comitato per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa se verrà eletta Sindaca, formato da figure tecniche di alto profilo. Tale proposta è ispirata all'esperienza del comune di Milano. Per correttezza occorre ricordare che la candidata a sindaca Orietta Salemi era intervenuta su tale argomento impegnandosi a costituire tale comitato. Patrizia Bisinella dichiara che si tratta di un organo consultivo, autonomo ed indipendente formato da esperti e da magistrati in pensione. Inoltre la proposta di Bisinella prevede: - petizioni on line; una app per segnalare i disservizi delle società partecipate; investimento sul bilancio di genere.
Ho letto il programma di Federico Sboarina che non comprende la trasparenza. Il programma di Michele Croce non comprende i temi trattati da Patrizia Bisinella e, pertanto, la sua dichiarazione diretta a Patrizia Bisinella di aver copiato il suo programma non è veritiera. Inoltre, Michele Croce nel suo programma non parla degli obblighi di legge a carico del comune: - accesso generalizzato (Foia, Freedom of Information Act); ampliamento dell’accesso semplice (pubblicazione degli atti). Croce divulga disposizioni legislative già vigenti senza specificare che sono obblighi di legge da tempo (dati, informazioni e performance).
Fa piacere che l’argomento della trasparenza abbia interessato diversi fronti politici anche se risulta evidente che solo una candidata lo affronta in modo concreto e senza polemiche.
Pongo all'attenzione dei candidati due proposte per migliorare il comune di Verona: - Previsione di una delega alla trasparenza al fine di controllare, coordinare e sostenere nel modo migliore gli obblighi di legge relative alla trasparenza; Sostituzione del nucleo di valutazione con l’organismo indipendente di valutazione per garantire imparzialità, autonomia ed indipendenza rispetto all'organo politico ed amministrativo e professionalità dei membri dell’organo stesso.

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