domenica 30 ottobre 2016

Il Popolo del PD esiste ed è vivo

Si è conclusa la manifestazione del Partito Democratico in piazza del Popolo a Roma. Grande affluenza e partecipazione a dimostrazione del fatto che il popolo del PD esiste, è vivo e sostiene la riforma costituzionale. “Il fronte del no, afferma Matteo Renzi, è il vero partito della Nazione che vuole bloccare tutto. Dentro il no “c’è di tutto e di più: Brunetta, Bersani, De Mita, Tremonti, Travaglio e D’Alema”. Finalmente con questa dichiarazione Renzi chiarisce in modo inequivocabile che il Partito Democratico non ha nessuna intenzione di trasformarsi in partito della nazione. Ho ascoltato le opinioni di alcuni partecipanti che hanno partecipato alla manifestazioni che riporto integralmente.
“Giornata di popolo in Piazza del Popolo di Roma, dichiara Diego Zardini deputato veronese del PD, per sostenere le riforme necessarie al Paese e rafforzare la nostra idea di Europa. La sinistra, quella che vuol guardare al futuro, che vuole governare la globalizzazione sostenendo equità e eguaglianza, era in piazza a dire sì”. Importante l’affermazione di Zardini perché fa capire che la sinistra del PD era in piazza per sostenere la riforma costituzionale.
Lorenzo Dalai, coordinatore di Bastaunsi Verona Futura, con la sua dichiarazione risponde alle strumentalizzazioni ed interpretazioni di comodo: “Che alcuni, dichiara Lorenzo Dalai coordinatore di Bastaunsi Verona Futura, abbiano tentato di far passare il messaggio che in Piazza del Popolo a Roma vi fosse solo una metà del Partito Democratico è totalmente e volutamente fuorviante. In piazza c'erano tutti, iscritti e simpatizzanti, ministri e deputati, provenienti da tutta Italia, persone con le più svariate provenienze politiche e con sensibilità diverse, ma tutte con un unico obiettivo: il cambiamento. Mancavano solo tre persone, non tremila o trentamila, tre; di queste una è stata citata nel suo discorso dal Premier Matteo Renzi, cioè Massimo D'Alema, e quando l'ha menzionato dalla piazza è partito un boato di disapprovazione all'indirizzo di quello che ormai è ritenuto un corpo estraneo al PD, un personaggio ormai senza seguito, prigioniero del suo passato di fallimenti”.
“Un popolo in una piazza, conclude Dalai, che ha capito bene che tra trentasei giorni si deciderà il futuro dell'Italia, la scelta tra un Paese più moderno ed in grado di decidere per il miglioramento della comunità o altri trent'anni di regressione, pasticci inconcludenti, ingovernabilità. Tra D'Alema e Renzi il PD ha scelto da tempo con chi stare”.
“E’ stato un incontro affollatissimo, dichiara Anna Maria Bigon ex sindaco di Povegliano ed attualmente consigliere comunale, quello a piazza del Popolo a Roma, composto da persone che credono finalmente in un vero cambiamento per l’Italia. Renzi ha confermato la linea del partito precisando che l’unità è fondamentale. La riforma costituzionale porterà ad una velocizzazione del processo legislativo, ad una riduzione dei costi della politica ed a un vero coinvolgimento dei cittadini. Strumentale e senza motivo è il no a questa riforma. Dobbiamo tutti lavorare per il bene del paese e non per ambizioni personali”.
“Piazza piena di entusiasmo, dichiara Clara Scapin sindaco di Legnago: tanti giovani, tante famiglie, tutti pieni di volontà di far capire alla gente l’importanza del referendum e del si alla riforma. Bravo Renzi a parlare delle riforme importanti per superare il populismo e far ripartire il Paese”.
Tali dichiarazioni sono piene di entusiasmo verso il Partito Democratico e di speranza in un esito positivo del referendum costituzionale. Importante e la dichiarazione di Massimiliano Saladino, giovane del partito democratico, che esprime le aspettative dei giovani: “Ieri in piazza del Popolo si respirava una grande voglia di cambiamento, tanti giovani e tante famiglie si sono radunate per dimostrare che siamo finalmente pronti ad un importante cambiamento. Tanti giovani democratici erano presenti provenienti da tutta Italia. Un bel clima di festa ma soprattutto un clima di unione di tutto il partito democratico sotto questo obiettivo comune. Per gli under 35 questa riforma è particolarmente decisiva: si semplifica finalmente il sistema statale dando seguito a promesse lunghe 20/30 anni. Sarà più facile fare impresa e dare stabilità ad un sistema che con le sue frizioni politiche ha costretto molto giovani ad emigrare in paesi più accoglienti perché più stabili! E’ ora di cambiare e tanti giovani si stanno battendo per questo”.

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