venerdì 26 settembre 2014

Replica a Angelo Rughetti

Al Sottosegretario alla semplificazione e pubblica amministrazione Angelo Rughetti ho replicato con la e-mail che viene di seguito riportata.
“La ringrazio per la disponibilità dimostrata rispondendo alla mia e-mail.
Ritengo che sia urgente in questo momento di grave crisi economica stabilire delle condizioni e degli strumenti affinché gli enti territoriali possano avviare un processo di cambiamento all’insegna della trasparenza, dell’efficienza e della efficacia dell’azione.
Alla luce dei risultati prodotti dal D. Lgs. n. 150/2009 si ritiene che occorre introdurre nelle autonomie locali, così come avviene in tutte le organizzazioni innovative, un sistema di misurazione e valutazione della performance e gli indicatori degli indicatori di efficienza e di efficacia. Inoltre, occorre superare gli anacronistici servizi di controllo interno e nuclei di valutazione e prevedere la costituzione degli Organismi indipendenti di valutazione. Per realizzare il benchmarking tra gli enti è necessario introdurre gli strumenti manageriali proposti.
Per quanto riguarda gli Organismi di valutazione le delibere della ex Civit, la quale ha dettato “criteri stringenti per l’adeguamento alla nuova normativa”, sono rivolte alle amministrazioni centrali dello Stato, agli enti pubblici non economici e solo alle autonomie locali che hanno costituito l’organismo indipendente di valutazione della performance. Pertanto, i comuni e le regioni continuano in gran parte ad utilizzare il vecchio organismo di valutazione e non sono soggette ai contenuti ed alle disposizioni emanate dalla ex Civit.
Ritengo che l’eliminazione della figura del Segretario comunale e le nuove norme rivolte alla dirigenza non sono sufficienti per le autonomie locali per avviare un percorso di cambiamento delle autonomie locali.
A mio modesto avviso ritengo che occorre nel disegno di legge delegare il Governo affinché possa dilegiferare nelle seguenti materie:
- Introduzione del sistema di misurazione e valutazione della performance;
- Adozione degli indicatori di performance;
- Costituzione dell’Organismo indipendente di valutazione della performance;
- Riorganizzazione della materia degli incentivi al personale, la cui erogazione deve essere condizionata alla introduzione del sistema di misurazione e valutazione della performance ed alla adozione degli indicatori della performance.
Inoltre, occorre che il disegno di legge delega modifichi e integri il D. Lgs. n. 150/2009 nel modo seguente:
- Abrogazione del c. 2 dell’art. 13 del Decreto al fine di far rientrare nell’area di controllo e di supporto della ex Civit (ora Dipartimento della Funzione Pubblica) le autonomie locali. Fino a questo momento la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e l’Anci non hanno prodotto i risultati sperati dal legislatore;
- L’estensione dei commi 1 e 2 dell’art. 14 del Decreto alle autonomie locali al fine di sostituire i servizi di controllo interno ed i nuclei di valutazione con l’Organismo indipendente di valutazione, disciplinato dal D. Lgs. n. 150/2009. I vecchi organismi di valutazione sono stati duramente criticati dalla letteratura manageriale per i risultati insufficienti conseguiti e per l’autoreferenzialità.
E’ necessario aprire un dialogo ed un confronto con l’Anci e la Conferenza delle regioni e delle province autonome e dopo sulla base dei risultati adottare gli appositi decreti legislativi.
Sono convinto che il disegno di legge delega è una occasione da non perdere a favore del cambiamento delle autonomie locali, superando i limiti del D. Lgs, n. 150/2009”.
Si fa presente che il management di una organizzazione privata o pubblica deve disporre di dati e informazioni sui processi produttivi per conseguire gli obiettivi programmati e guidare l’organizzazione stessa a realizzare il miglioramento continuo. In mancanza di tali informazioni l’organizzazione viene guidata a vista con i conseguenti errori di valutazione. Inoltre, per le organizzazioni viene disattesa la trasparenza totale nei confronti dei cittadini, i quali sono nell’impossibilità di partecipare e proporre i cambiamenti necessari.

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