Il Congresso Provinciale del Partito Democratico si è concluso con la vittoria di Vincenzo D’Arienzo, sostenuto dalle componenti che in sede locale di richiamano al consigliere regionale Franco Bonfante (area Bersani) ed al deputato Gianni Del Moro (area Enrico Letta). La proclamazione avverrà sabato 13 novembre, alle ore 15, presso il centro Monsignor Carraro.
Le notizie del congresso sono state date ieri in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato: Giandomenico Allegri, segretario provinciale uscente, Simone Madinelli, presidente della Commissione di garanzia, Vincenzo D’Arienzo e Mario Lonardi.
Ecco alcuni dati del congresso:
- 60 assemblee (in alcuni casi i congressi locali sono stati raggruppati);
- 78 circoli;
- 3.800 iscritti;
- 2.100 votanti (55% degli aventi diritto, in linea con il congresso dello scorso anno).
I risultati sono i seguenti:
- Vincenzo D’Arienzo: 84 delegati con 59,60% dei voti;
- Mario Lonardi: 57 delegati con 40,4% dei voti.
“A Vincenzo D’Arienzo, ha dichiarato Franco Bonfante, congratulazioni e auguri, a Mario Lonardi una forte e calorosa stretta di mano, al segretario uscente, Giandomenico Allegri, un abbraccio ed un ringraziamento di cuore per aver retto il nostro partito in condizioni difficilissime; le critiche nei suoi confronti, anche nel dibattito congressuale, sono state ingiuste: è vero che il PD a Verona ha subito un calo di voti, ma il calo è più o meno uguale, percentualmente, a tutto il resto del Veneto. È vero, invece, che ha costruito in tutta la provincia il partito, che ha lavorato incessantemente per esso, mai per sé stesso”.
In politica bisogna avere la memoria lunga e non dimenticarsi delle dichiarazioni effettuate all’indomani dei risultati del congresso nazionale dell’anno scorso a Verona. In quella occasione vi era stato il tentativo di congelare i tanti consensi ricevuti da Franceschini, candidato alla segreteria nazionale, a Verona.
In quella occasione nel post “Fogliardi come Penati” avevo scritto: “Chi ha stabilito e con quali criteri che i consensi ricevuti oggi da Dario Franceschini verranno riconfermati nel prossimo congresso provinciale?”
A questo punto l’area dei sostenitori di Mario Lonardi dovrebbe porsi qualche domanda rispetto al posizionamento dei consensi oggi rispetto al congresso dell'anno scorso.
I consensi di Vincenzo D'Arienzo sono aumentati dal 51,52% delle primarie del 2009 al 59,60% di oggi, tenendo conto che gli amici di Rosy Bindi hanno scelto di votare per Mario Lonardi. Pertanto occorre chiedersi da dove provengono i consensi di Mario Lonardi ed in quale misura e quali consensi Lonardi ha attratto verso la sua candidatura.
Da allora molte cose sono cambiate: la componente di Giampaolo Fogliardi è rimasta orfana di Dario Franceschini e continua ad attestarsi sulle posizioni di Fioroni e Dario Franceschini ha assunto delle posizioni politiche a livello nazionale di collaborazione costruttiva con la segreteria Bersani.
Occorre prendere coscienza che è in giuoco il futuro dell’Italia con tutti i suoi problemi e che la costruzione del Partito Democratico rappresenta uno strumento essenziale per invertire la rotta ed offrire prospettive concrete ai cittadini. Attardarsi su vecchi equilibri e rivalse locali significa non impegnarsi nel progetto proposto del Partito Democratico.
L’esperienza dimostra che i comportamenti non costruttivi e gli attacchi e le polemiche strumentali in assenza di una strategia unificante non portano consensi a chi pratica tali metodologie al contrario i consensi si perdono perché le persone sono stanche di queste testimonianze sterili.
Quali prospettive per il Partito Democratico di Verona?
Avviare un grande processo unitario e selezionare nel prossimo incontro le migliori capacità e competenze da eleggere nella direzione provinciale del PD. Scegliere le persone sulla base della fedeltà e dell’obbedienza al capo non serve a Verona ed al PD.
Occorre lavorare con gli altri e per gli altri perché sono tanti i problemi da affrontare con serietà, competenza e responsabilità. La prima scadenza sono le elezioni amministrative di Verona e per tale appuntamento occorre creare un’alternativa credibile e condivisa con i cittadini veronesi. E' necessario aprirsi alla società veronese attraverso la trasparenza e la sincerità senza tali fattori non si può costruire un rapporto efficace con i cittadini veronesi.
Risultati dei Circoli
- Vincenzo D’Arienzo: 84 delegati con 59,60% dei voti;
- Mario Lonardi: 57 delegati con 40,4% dei voti.
“A Vincenzo D’Arienzo, ha dichiarato Franco Bonfante, congratulazioni e auguri, a Mario Lonardi una forte e calorosa stretta di mano, al segretario uscente, Giandomenico Allegri, un abbraccio ed un ringraziamento di cuore per aver retto il nostro partito in condizioni difficilissime; le critiche nei suoi confronti, anche nel dibattito congressuale, sono state ingiuste: è vero che il PD a Verona ha subito un calo di voti, ma il calo è più o meno uguale, percentualmente, a tutto il resto del Veneto. È vero, invece, che ha costruito in tutta la provincia il partito, che ha lavorato incessantemente per esso, mai per sé stesso”.
In politica bisogna avere la memoria lunga e non dimenticarsi delle dichiarazioni effettuate all’indomani dei risultati del congresso nazionale dell’anno scorso a Verona. In quella occasione vi era stato il tentativo di congelare i tanti consensi ricevuti da Franceschini, candidato alla segreteria nazionale, a Verona.
In quella occasione nel post “Fogliardi come Penati” avevo scritto: “Chi ha stabilito e con quali criteri che i consensi ricevuti oggi da Dario Franceschini verranno riconfermati nel prossimo congresso provinciale?”
A questo punto l’area dei sostenitori di Mario Lonardi dovrebbe porsi qualche domanda rispetto al posizionamento dei consensi oggi rispetto al congresso dell'anno scorso.
I consensi di Vincenzo D'Arienzo sono aumentati dal 51,52% delle primarie del 2009 al 59,60% di oggi, tenendo conto che gli amici di Rosy Bindi hanno scelto di votare per Mario Lonardi. Pertanto occorre chiedersi da dove provengono i consensi di Mario Lonardi ed in quale misura e quali consensi Lonardi ha attratto verso la sua candidatura.
Da allora molte cose sono cambiate: la componente di Giampaolo Fogliardi è rimasta orfana di Dario Franceschini e continua ad attestarsi sulle posizioni di Fioroni e Dario Franceschini ha assunto delle posizioni politiche a livello nazionale di collaborazione costruttiva con la segreteria Bersani.
Occorre prendere coscienza che è in giuoco il futuro dell’Italia con tutti i suoi problemi e che la costruzione del Partito Democratico rappresenta uno strumento essenziale per invertire la rotta ed offrire prospettive concrete ai cittadini. Attardarsi su vecchi equilibri e rivalse locali significa non impegnarsi nel progetto proposto del Partito Democratico.
L’esperienza dimostra che i comportamenti non costruttivi e gli attacchi e le polemiche strumentali in assenza di una strategia unificante non portano consensi a chi pratica tali metodologie al contrario i consensi si perdono perché le persone sono stanche di queste testimonianze sterili.
Quali prospettive per il Partito Democratico di Verona?
Avviare un grande processo unitario e selezionare nel prossimo incontro le migliori capacità e competenze da eleggere nella direzione provinciale del PD. Scegliere le persone sulla base della fedeltà e dell’obbedienza al capo non serve a Verona ed al PD.
Occorre lavorare con gli altri e per gli altri perché sono tanti i problemi da affrontare con serietà, competenza e responsabilità. La prima scadenza sono le elezioni amministrative di Verona e per tale appuntamento occorre creare un’alternativa credibile e condivisa con i cittadini veronesi. E' necessario aprirsi alla società veronese attraverso la trasparenza e la sincerità senza tali fattori non si può costruire un rapporto efficace con i cittadini veronesi.
Risultati dei Circoli
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