La Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità degli articoli delle legge delega 7 agosto 2015, n. 124 che riguardano le seguenti materie: - il lavoro alle dipendenze delle pubbliche amministrazioni e, quindi, il decreto sui licenziamenti (i furbetti del cartellino); le società
partecipate; la riforma della dirigenza; i servizi pubblici locali. Tutto questo è avvenuto in quanto non è stata realizzata una intesa con le Regioni ma semplicemente un parere.
Tale avvenimento dimostra le difficoltà di riformare il paese e le pubbliche amministrazioni con l’attuale assetto normativo e con la presenza delle competenze concorrenti tra Stato e Regioni. Questo è il motivo fondamentale per votare SI al referendum costituzionale affinché il paese e la vita dei cittadini non rimanga bloccata e si possa, al contrario, proseguire nell’azione di rinnovamento delle istituzioni e di adattamento ai cambiamenti che avvengono in modo incessante nei paesi e nelle organizzazioni più competitive del pianeta.
Le materie oggetto della sentenza della Corte Costituzionale sono quelle che presentano una rilevante inefficienza ed inefficacia nella gestione della cosa pubblica (esempio dirigenti incapaci, dipendenti dal cartellino facile, partecipate che presentano un risultato di gestione negativo).
L’unico personaggio che esulta è Zaia, governatore del Veneto, che dichiara: “una sanità veneta che funziona”.
Qui il resto del post
Zaia non tiene conto che la sanità veneta presenta dei tempi di attesa troppo alti che non sempre risultano dalla misurazione. I limiti di tale misurazione sono rappresentati dai dati di coloro che:
- Si rivolgono al privato in quanto i tempi di attesa della sanità veneta sono inaccettabili;
- Evitano di farsi curare a causa del loro reddito insufficiente;
- Aspettano per lungo tempo per essere sottoposti a visita per il riconoscimento dell’invalidità civile. Infatti per sopperire alle inefficienze sono state attribuite all’Inps le funzioni inerenti all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile relativamente alle Aziende ULSS nn. 10, 12, 14, 20, 21 e 22.
Inoltre, in ciascuna ULSS non sono indicati i criteri di calcolo dei tempi medi di attesa delle visite.
Rimanere fermi con l’attuale sistema costituzionale ed istituzionale permette alle autonomie locali di continuare a gestire la macchina pubblica senza controlli ed in assenza di un sistema di valutazione dell’efficacia dell’azione politica ed amministrativa. Al contrario occorre introdurre la misurazione e la valutazione della performance anche nelle autonomie locali al fine di eliminare gli sprechi ed elevare gli indicatori di performance che dovranno essere valutati nell’attribuzione del salario variabile o accessorio.
Tutto questo non interessa Zaia, lui pensa soltanto alla vittoria di Pirro, non ai problemi concreti del Veneto ed agli effetti della Sentenza della Corte Costituzionale.
Occorre eliminare le competenze concorrenti tra Stato e Regioni votando SI al referendum e continuare nelle politiche di riforme che ha iniziato il Governo Renzi.
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- Si rivolgono al privato in quanto i tempi di attesa della sanità veneta sono inaccettabili;
- Evitano di farsi curare a causa del loro reddito insufficiente;
- Aspettano per lungo tempo per essere sottoposti a visita per il riconoscimento dell’invalidità civile. Infatti per sopperire alle inefficienze sono state attribuite all’Inps le funzioni inerenti all’accertamento dei requisiti sanitari in materia di invalidità civile relativamente alle Aziende ULSS nn. 10, 12, 14, 20, 21 e 22.
Inoltre, in ciascuna ULSS non sono indicati i criteri di calcolo dei tempi medi di attesa delle visite.
Rimanere fermi con l’attuale sistema costituzionale ed istituzionale permette alle autonomie locali di continuare a gestire la macchina pubblica senza controlli ed in assenza di un sistema di valutazione dell’efficacia dell’azione politica ed amministrativa. Al contrario occorre introdurre la misurazione e la valutazione della performance anche nelle autonomie locali al fine di eliminare gli sprechi ed elevare gli indicatori di performance che dovranno essere valutati nell’attribuzione del salario variabile o accessorio.
Tutto questo non interessa Zaia, lui pensa soltanto alla vittoria di Pirro, non ai problemi concreti del Veneto ed agli effetti della Sentenza della Corte Costituzionale.
Occorre eliminare le competenze concorrenti tra Stato e Regioni votando SI al referendum e continuare nelle politiche di riforme che ha iniziato il Governo Renzi.