L’attenzione che il Governo Berlusconi ha riposto esclusivamente alla crisi finanziaria e non alla crescita dell’economia reale ha fatto si che l’Italia si trovi ad affrontare numerosi problemi tra i quali si indicano quelli più urgenti:
- Un indebitamento ed un deficit molto alto sui quali l’Europa vigila al fine di verificare un piano di rientro nei parametri entro determinate scadenze;
- La riduzione della base occupazionale del nostro paese con conseguente aumento del tasso di disoccupazione reale arrivato all’11%, secondo i dati di Banca d’Italia;
- Prospettive quasi nulle per i giovani che desiderano entrare nel mondo del lavoro (2 milioni di giovani nullafacenti che non studiano e non lavorano);
- Riduzione del reddito reale per le categorie con redditi bassi con il conseguente aumento della povertà e del disagio sociale (vedi Rapporto 2010 della Caritas e della fondazione Zancan sulla povertà);
- La domanda interna troppo bassa per sostenere il consumo e, quindi, la produzione;
- Un fisco iniquo che basa le maggiori entrate sulla tassazione dei redditi da lavoro dipendente e da pensione cioè sui redditi trasparenti;
- Un livello di evasione alto che ammonta a circa 120 miliardi di euro.
Tutti questi problemi possono essere affrontati avviando riforme di sistema che consentano di risparmiare ed introitare risorse da dedicare ai problemi più urgenti e non rinviabili, tra questi al primo posto vi è il lavoro.
La contraddizione di questo sistema si constata da una seria valutazione tra il livello dell’evasione fiscale, la quota di tassazione dei redditi bassi e l’imposizione fiscale dei più ricchi. Da tale confronto emerge che l’attuale sistema fiscale è ingiusto perché fa pagare di più a chi ha di meno.
Per rendere il sistema fiscale equo ed avviare una redistribuzione della ricchezza è necessario abbassare la tassazione dei redditi bassi almeno al 20%, introitare nuove risorse dalla tassazione delle rendite finanziarie (escluso i titoli pubblici), portandola dal 12,5% al 20%, delle transazioni finanziarie e dei patrimoni e riorganizzare con urgenza l’Agenzia delle entrate al fine di condurre una lotta efficace all’evasione fiscale.
Il cambiamento della Agenzia delle Entrate si rende necessario e può avvenire attraverso:
- Raccolta dei dati di qualità ed adeguati all’obiettivo da conseguire. Si tratta di consentire per legge la tracciabilità dei dati e delle informazioni che servono al fisco al fine di debellare con efficacia in un tempo limitato l’evasione fiscale. Gli studi di settore possono essere utilizzati a tale scopo;
- Gestione dei dati. Oggi esistono procedure ed applicazioni informatiche che consentono di trasformare i dati in informazioni utili agli scopi aziendali;
- Elaborazione e trasformazione dei dati in informazioni utilizzabili;
- Informazione analitica a supporto del processo decisionale e di esecuzione. Si tratta di realizzare un legame tra la performance dell’Agenzia delle Entrate e l’adozione di un processo basato sull’uso sistematico di dati ed informazioni, tecniche statistiche e quantitative, modelli esplicativi e predittivi per supportare il processo decisionale e di esecuzione delle decisioni.
Occorre passare da un approccio intuitivo ad un approccio che si basi sull’informazione analitica (Thomas H. Davenport – Jeanne G. Harris, L’analisi delle informazioni come fonte di vantaggio competitivo). Gli accertamenti da soli non sono più sufficienti a contrarre in modo sensibile l’evasione fiscale.
In questo ultimo periodo vi sono stati interventi autorevoli che hanno indicato la strada da seguire:
- Massimo Romano e Vincenzo Visco, Il Sole 24 Ore del 20 gennaio 2010;
- Vincenzo Visco, Il Sole 24 Ore del 30 maggio 2010;
Ritengo che i documenti citati si muovono nella prospettiva di rendere il fisco più efficace avvalendosi di sistemi informatici prodotti dalle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e più equo abbassando la tassazione dei redditi più bassi e di redistribuire la ricchezza riconsiderando la tassazione di taluni redditi che fino adesso sono stati privilegiati.
Davenport e Harris affermano che oggi l'informazione analitica è utilizzata in molti livelli governativi per migliorare l'efficacia e l'efficienza delle loro azione. L'approccio analitico è stato seguito per l'ottimizzazione delle entrate, per la lotta all'evasione fiscale ed per migliorare i costi e i servizi sanitari ospedalieri con ottimi risultati. Tale approccio realizzato negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna non è recente ma risale agli anni sessanta.
Davenport e Harris affermano che oggi l'informazione analitica è utilizzata in molti livelli governativi per migliorare l'efficacia e l'efficienza delle loro azione. L'approccio analitico è stato seguito per l'ottimizzazione delle entrate, per la lotta all'evasione fiscale ed per migliorare i costi e i servizi sanitari ospedalieri con ottimi risultati. Tale approccio realizzato negli Stati Uniti ed in Gran Bretagna non è recente ma risale agli anni sessanta.
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