Ieri sera si è tenuta la seduta del Consiglio della 6° circoscrizione chiamato a pronunciarsi sulla mozione di censura e biasimo, presentata dal gruppo di minoranza di centrosinistra, nei confronti del Vice-presidente Loris Marini, responsabile di avere gravemente insultato, nel corso della precedente seduta, il consigliere di minoranza Ghebremariam – Tesfaù, apostrofato con l’affermazione xenofoba di “Vergognati, extracomunitario”.
La richiesta di censura e dimissioni, presentata dalla minoranza, e a cui Generazione Democratica aveva aderito, è stata respinta dal voto compatto della maggioranza di centrodestra. Con il risultato di aggravare, se possibile, il danno già compiuto. Con il voto di ieri sera, infatti, si è affermato un grave precedente, con la maggioranza che, difendendo a tutto campo il Vice-presidente Marini, ha finito per fare proprie affermazioni xenofobe e intolleranti già pronunciate dal singolo, e assumendosi, quindi, la responsabilità di una pesante scelta politica.
“Sono indignato” dichiara il consigliere provinciale Diego Zardini presente in sala “per la mancata presa di distanze da parte di questa maggioranza da quelle che sono state le affermazioni di Marini e le idee che esse comportano, sono indignato di fronte ad una difesa d’ufficio che altro non può essere definita se non imbarazzante. Quello che non deve essere dimenticato è che, qui, non solo non si è tutelata la dignità di un consigliere legittimamente eletto, ma nemmeno quella di un’istituzione che è parte lesa da simili dichiarazioni.”
Il Consiglio, inoltre, si è svolto in un’atmosfera molto tesa, con ampia partecipazione di pubblico, e con numerose critiche alle scelte e all’operato della maggioranza di centrodestra. I sofismi, le sottili e complesse distinzioni, quasi di stampo filologico, compiute dai consiglieri di Lega e PDL per giustificare le dichiarazioni di Marini hanno, peraltro, messo chiaramente in luce come la posizione del Vice-presidente fosse indifendibile sul piano del merito, salvo rischiare di far proprio, dal punto di vista politico, il contenuto delle dichiarazioni.
“La maggioranza questa sera ha compiuto una scelta fortemente negativa. Sdoganare, non accettando nemmeno di prendere un provvedimento di censura, un “cartellino giallo”, le pesanti offese subite dal consigliere Ghebremariam – Tesfaù, rischia di dare un segnale grave alla comunità veronese, in una città dove si sono già registrati episodi di intolleranza. Una situazione, quindi, che richiederebbe una condanna ferma e severa, senza cercare giustificazioni di sorta, al comportamento di cui è stato vittima il nostro consigliere” dichiara Matteo Avogaro, vicesegretario provinciale di Generazione Democratica.
"Ieri sera, in Consiglio, si trattava di prendere una posizione, netta e chiara, su una semplice questione: è legittimo che un Vice-presidente di circoscrizione, quindi figura con responsabilità istituzionali e di garanzia, possa rivolgere, nel pieno svolgimento di una seduta, affermazioni intrise di razzismo ad un altro consigliere?" aggiunge Susanna Beltrame, anche lei vicesegretaria dei Giovani Democratici di Verona. "La risposta, negativa, ci sembrava evidente. Sfortunatamente la maggioranza di centrodestra, a differenza dell’opposizione, non ha avuto la forza e il coraggio di ribadirla, preferendo difendere le azioni di Marini per partito preso piuttosto che biasimarle attraverso il voto, nonostante la gravità dell'avvenuto".
Diego Zardini – consigliere provinciale del Partito Democratico;
Susanna Beltrame – vicesegretaria di Generazione Democratica Verona;
Matteo Avogaro – vicesegretario di Generazione Democratica Verona;
Il ravvedimento ed il pentimento per gli errori fatti nasce da persone normali ricche di umanità e di valori e non da coloro la cui azione politica proviene da schieramenti e metodi vuoti di contenuti e valori universalmente riconosciuti. Non capiscono che per loro è una occasione ed una battaglia persa.
La richiesta di censura e dimissioni, presentata dalla minoranza, e a cui Generazione Democratica aveva aderito, è stata respinta dal voto compatto della maggioranza di centrodestra. Con il risultato di aggravare, se possibile, il danno già compiuto. Con il voto di ieri sera, infatti, si è affermato un grave precedente, con la maggioranza che, difendendo a tutto campo il Vice-presidente Marini, ha finito per fare proprie affermazioni xenofobe e intolleranti già pronunciate dal singolo, e assumendosi, quindi, la responsabilità di una pesante scelta politica.
“Sono indignato” dichiara il consigliere provinciale Diego Zardini presente in sala “per la mancata presa di distanze da parte di questa maggioranza da quelle che sono state le affermazioni di Marini e le idee che esse comportano, sono indignato di fronte ad una difesa d’ufficio che altro non può essere definita se non imbarazzante. Quello che non deve essere dimenticato è che, qui, non solo non si è tutelata la dignità di un consigliere legittimamente eletto, ma nemmeno quella di un’istituzione che è parte lesa da simili dichiarazioni.”
Il Consiglio, inoltre, si è svolto in un’atmosfera molto tesa, con ampia partecipazione di pubblico, e con numerose critiche alle scelte e all’operato della maggioranza di centrodestra. I sofismi, le sottili e complesse distinzioni, quasi di stampo filologico, compiute dai consiglieri di Lega e PDL per giustificare le dichiarazioni di Marini hanno, peraltro, messo chiaramente in luce come la posizione del Vice-presidente fosse indifendibile sul piano del merito, salvo rischiare di far proprio, dal punto di vista politico, il contenuto delle dichiarazioni.
“La maggioranza questa sera ha compiuto una scelta fortemente negativa. Sdoganare, non accettando nemmeno di prendere un provvedimento di censura, un “cartellino giallo”, le pesanti offese subite dal consigliere Ghebremariam – Tesfaù, rischia di dare un segnale grave alla comunità veronese, in una città dove si sono già registrati episodi di intolleranza. Una situazione, quindi, che richiederebbe una condanna ferma e severa, senza cercare giustificazioni di sorta, al comportamento di cui è stato vittima il nostro consigliere” dichiara Matteo Avogaro, vicesegretario provinciale di Generazione Democratica.
"Ieri sera, in Consiglio, si trattava di prendere una posizione, netta e chiara, su una semplice questione: è legittimo che un Vice-presidente di circoscrizione, quindi figura con responsabilità istituzionali e di garanzia, possa rivolgere, nel pieno svolgimento di una seduta, affermazioni intrise di razzismo ad un altro consigliere?" aggiunge Susanna Beltrame, anche lei vicesegretaria dei Giovani Democratici di Verona. "La risposta, negativa, ci sembrava evidente. Sfortunatamente la maggioranza di centrodestra, a differenza dell’opposizione, non ha avuto la forza e il coraggio di ribadirla, preferendo difendere le azioni di Marini per partito preso piuttosto che biasimarle attraverso il voto, nonostante la gravità dell'avvenuto".
Diego Zardini – consigliere provinciale del Partito Democratico;
Susanna Beltrame – vicesegretaria di Generazione Democratica Verona;
Matteo Avogaro – vicesegretario di Generazione Democratica Verona;
Il ravvedimento ed il pentimento per gli errori fatti nasce da persone normali ricche di umanità e di valori e non da coloro la cui azione politica proviene da schieramenti e metodi vuoti di contenuti e valori universalmente riconosciuti. Non capiscono che per loro è una occasione ed una battaglia persa.
Nessun commento:
Posta un commento