Pierlugi Bersani con una delegazione del Partito Democratico ha incontrato i ricercatori della GSK, i rappresentanti sindacali e la direzione dell’azienda.
In un incontro organizzato presso la sede della GSK ha ascoltato gli interventi dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali e dei ricercatori che hanno delineato i problemi relativi alla decisione del management di chiudere il centro di ricerca di Verona.
Pierluigi Bersani ha dichiarato che il Partito Democratico e tutto il centro sinistra è disponibile a collaborare con i ministri competenti per trovare una soluzione alternativa alla chiusura del centro ricerche che rappresenta per il paese una grande risorsa da non disperdere.
Per tale motivo ha invitato i ricercatori a rimanere compatti di fronte alle pressioni ed alle proposte della controparte di soluzioni individuali. Bersani ha ribadito che il problema del centro ricerche non è la conseguenza della crisi economica ma di una visione unilaterale del management dell’azienda rivolta alla massimizzazione dei profitti anziché alla crescita economica e sociale del paese.
Il patrimonio del centro ricerche non va disperso attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in quanto il valore della struttura dipende dal collettivo.
Bersani ha dichiarato che il PD ha aperto un luogo di contatto con i soggetti interessati alla vicenda ed è disponibile a dare il suo contributo per una soluzione positiva.
Della delegazione del PD facevano parte Davide Zoggia, responsabile degli enti locali del PD, Giandomenico Allegri, segretario del PD di Verona, Gianni Del Moro, deputato e Franco Bonfante, consigliere regionale uscente e candidato al consiglio regionale del Veneto.
Tra i rappresentanti sindacali erano presenti Carla Pellegatta e Massimo Castellani rispettivamente segretario generale della Cgil e della Cisl di Verona.
Il problema del centro di ricerche della GSK rientra nella scarsa attenzione del Governo nei confronti della ricerca (tagli nella scuola, eliminazione dei crediti d’imposta per le imprese che investono nella ricerca).
“Nel terzo millennio, ha dichiarato Franco Bonfante, il primo fattore produttivo per conseguire il successo economico e sociale è la conoscenza applicata all’industria senza di essa le imprese diventano sempre meno competitive nel mercato globale e, pertanto, occorre creare condizioni favorevoli affinché la ricerca e l’innovazione possano svilupparsi in Italia e salvaguardare le prospettive del centro di ricerca della GSK e dei suoi ricercatori altrimenti non vi è futuro per il paese”.
Il patrimonio del centro ricerche non va disperso attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali in quanto il valore della struttura dipende dal collettivo.
Bersani ha dichiarato che il PD ha aperto un luogo di contatto con i soggetti interessati alla vicenda ed è disponibile a dare il suo contributo per una soluzione positiva.
Della delegazione del PD facevano parte Davide Zoggia, responsabile degli enti locali del PD, Giandomenico Allegri, segretario del PD di Verona, Gianni Del Moro, deputato e Franco Bonfante, consigliere regionale uscente e candidato al consiglio regionale del Veneto.
Tra i rappresentanti sindacali erano presenti Carla Pellegatta e Massimo Castellani rispettivamente segretario generale della Cgil e della Cisl di Verona.
Il problema del centro di ricerche della GSK rientra nella scarsa attenzione del Governo nei confronti della ricerca (tagli nella scuola, eliminazione dei crediti d’imposta per le imprese che investono nella ricerca).
“Nel terzo millennio, ha dichiarato Franco Bonfante, il primo fattore produttivo per conseguire il successo economico e sociale è la conoscenza applicata all’industria senza di essa le imprese diventano sempre meno competitive nel mercato globale e, pertanto, occorre creare condizioni favorevoli affinché la ricerca e l’innovazione possano svilupparsi in Italia e salvaguardare le prospettive del centro di ricerca della GSK e dei suoi ricercatori altrimenti non vi è futuro per il paese”.
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