Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha richiesto un consiglio comunale straordinario e la costituzione di una commissione di inchiesta per esaminare i problemi di AGSM.
Il sindaco Flavio Tosi non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito ad AGSM e si è incontrato con Massimo Giorgetti, coordinatore del PDL.
Il sindaco è favorevole alla convocazione del consiglio comunale in seduta straordinaria e contrario alla commissione di indagine.
Tale posizione non facilita un esame oggettivo dei problemi che affliggono AGSM poiché il consiglio comunale da solo non è in grado di valutare e fornire indirizzi all’azienda in quanto non si conoscono i parametri finanziari ed economici e la performance dell’azienda stessa. Pertanto ritengo che sia necessaria una commissione d’indagine che analizzi e valuti l’azienda in modo completo ed efficace sulla base di un report completo fornito da AGSM.
Il sindaco dovrebbe capire che la valutazione di una azienda non è una cosa semplice e superficiale o un problema di maggioranza e di opposizione che si risolve alla fine con la votazione. Al contrario è un problema molto delicato che va affrontato con responsabilità, trasparenza e capacità al fine di mettere nelle condizione AGSM di operare bene nell’interesse dei cittadini veronesi.
Si riporta in modo completo l’intervento del consigliere comunale del PD Giancarlo Montagnoli.
“Adesso siamo tutti più sereni: ci hanno informato che il Sindaco Tosi e l'assessore Giorgetti nell'incontro annunciato come risolutore della situazione in cui è precipitata AGSM dopo le esternazioni di Gamba hanno, in realtà, parlato di come ridistribuire le deleghe tra gli assessori Sboarina e Di Dio. Meno male: sono affari loro e quelli li sanno fare molto bene.
Restano così pienamente confermate le motivazioni che ci hanno portato a richiedere un consiglio straordinario e una commissione d'indagine sull'azienda partecipata più importante per le casse del Comune e per i servizi ai cittadini veronesi.
Perché la nostra richiesta di un consiglio straordinario? Innanzitutto perché, se fosse dipeso da Tosi, tutto sarebbe passato sotto silenzio. Prova ne sia che il Sindaco, sempre prodigo a rilasciare interviste anche su argomenti non strettamente legati al suo mandato, non ci ha ancora detto cosa pensa di AGSM, della sua gestione, dei rapporti dentro il consiglio di amministrazione, della sostanziale sfiducia nei confronti del Presidente e del Direttore generale che le dichiarazioni di Gamba (proposto in cda dal Pdl-ex An) hanno manifestato.
Il consiglio comunale può esprimere orientamenti e esercitare il controllo, come da leggi e statuto, solo se e in quanto è messo in condizione di farlo. E, allo stato, il consiglio comunale non ha le informazioni necessarie per esercitare il suo dovere. Per questo, nella mozione che chiediamo venga votata, proponiamo un metodo: costituzione di una commissione di indagine finalizzata a raccogliere in AGSM le informazioni sulla gestione e sulle alleanze, fissazione di un termine temporale (sei mesi) entro cui il Sindaco dica quale è il piano delle alleanze supportato dal piano industriale, riduzione a tre dei componenti del consiglio di amministrazione nel rinnovo ormai prossimo.
A cosa serve la commissione d'indagine? E' uno strumento a disposizione del consiglio comunale prevista dal regolamento. Nella composizione rispecchia i rapporti di forza esistenti in consiglio tra maggioranza e opposizione e risponde al consiglio comunale in base agli obiettivi che il consiglio stesso le assegna. Normale attività, dunque, ogni volta che se ne ravvisi la necessità. Tosi ha già fatto sapere che non la vuole: per forza, lui conosce già quello che sta succedendo in AGSM. Sono i consiglieri comunali ad essere all'oscuro, quelli di maggioranza come quelli di opposizione. Sì, anche quelli di maggioranza perché anche loro sono stati zitti sia prima che dopo le dichiarazioni esplosive di Gamba, che pure è dei loro.
C'è da ben sperare, dunque, che al momento del voto anche la maggioranza consiliare, o almeno la parte che tanto autorevolmente ha dichiarato ai giornali che la gestione di AGSM non va, voti a favore della istituzione della commissione d'inchiesta.
Se così non sarà, vuol dire che Tosi e Giorgetti non hanno parlato solo di Sboarina e Di Dio, ma anche del rinnovo delle cariche in AGSM. E vorrebbe dire, anche, che qualche posto in più è più importante della figuraccia rimediata dall'azienda sui giornali”.
Condivido le preoccupazioni e la posizione politica di Giancarlo che ha maturato competenze essendo stato assessore con delega alle aziende partecipate dal Comune nella Giunta Zanotto.
L’unica cosa che non condivido e ch si può approfondire è il numero dei membri del consiglio di amministrazione: troppo pochi tre per una azienda complessa come AGSM. Anziché diminuire il loro numero ritengo che si possa intervenite riducendo gli attuali compensi degli amministratori. Inoltre si può risparmiare nominando le medesime persone nei consigli di amministrazione delle controllate di AGSM senza ulteriori compensi cosi come era stato stabilito dalla giunta Zanotto.
Il sindaco dovrebbe capire che la valutazione di una azienda non è una cosa semplice e superficiale o un problema di maggioranza e di opposizione che si risolve alla fine con la votazione. Al contrario è un problema molto delicato che va affrontato con responsabilità, trasparenza e capacità al fine di mettere nelle condizione AGSM di operare bene nell’interesse dei cittadini veronesi.
Si riporta in modo completo l’intervento del consigliere comunale del PD Giancarlo Montagnoli.
“Adesso siamo tutti più sereni: ci hanno informato che il Sindaco Tosi e l'assessore Giorgetti nell'incontro annunciato come risolutore della situazione in cui è precipitata AGSM dopo le esternazioni di Gamba hanno, in realtà, parlato di come ridistribuire le deleghe tra gli assessori Sboarina e Di Dio. Meno male: sono affari loro e quelli li sanno fare molto bene.
Restano così pienamente confermate le motivazioni che ci hanno portato a richiedere un consiglio straordinario e una commissione d'indagine sull'azienda partecipata più importante per le casse del Comune e per i servizi ai cittadini veronesi.
Perché la nostra richiesta di un consiglio straordinario? Innanzitutto perché, se fosse dipeso da Tosi, tutto sarebbe passato sotto silenzio. Prova ne sia che il Sindaco, sempre prodigo a rilasciare interviste anche su argomenti non strettamente legati al suo mandato, non ci ha ancora detto cosa pensa di AGSM, della sua gestione, dei rapporti dentro il consiglio di amministrazione, della sostanziale sfiducia nei confronti del Presidente e del Direttore generale che le dichiarazioni di Gamba (proposto in cda dal Pdl-ex An) hanno manifestato.
Il consiglio comunale può esprimere orientamenti e esercitare il controllo, come da leggi e statuto, solo se e in quanto è messo in condizione di farlo. E, allo stato, il consiglio comunale non ha le informazioni necessarie per esercitare il suo dovere. Per questo, nella mozione che chiediamo venga votata, proponiamo un metodo: costituzione di una commissione di indagine finalizzata a raccogliere in AGSM le informazioni sulla gestione e sulle alleanze, fissazione di un termine temporale (sei mesi) entro cui il Sindaco dica quale è il piano delle alleanze supportato dal piano industriale, riduzione a tre dei componenti del consiglio di amministrazione nel rinnovo ormai prossimo.
A cosa serve la commissione d'indagine? E' uno strumento a disposizione del consiglio comunale prevista dal regolamento. Nella composizione rispecchia i rapporti di forza esistenti in consiglio tra maggioranza e opposizione e risponde al consiglio comunale in base agli obiettivi che il consiglio stesso le assegna. Normale attività, dunque, ogni volta che se ne ravvisi la necessità. Tosi ha già fatto sapere che non la vuole: per forza, lui conosce già quello che sta succedendo in AGSM. Sono i consiglieri comunali ad essere all'oscuro, quelli di maggioranza come quelli di opposizione. Sì, anche quelli di maggioranza perché anche loro sono stati zitti sia prima che dopo le dichiarazioni esplosive di Gamba, che pure è dei loro.
C'è da ben sperare, dunque, che al momento del voto anche la maggioranza consiliare, o almeno la parte che tanto autorevolmente ha dichiarato ai giornali che la gestione di AGSM non va, voti a favore della istituzione della commissione d'inchiesta.
Se così non sarà, vuol dire che Tosi e Giorgetti non hanno parlato solo di Sboarina e Di Dio, ma anche del rinnovo delle cariche in AGSM. E vorrebbe dire, anche, che qualche posto in più è più importante della figuraccia rimediata dall'azienda sui giornali”.
Condivido le preoccupazioni e la posizione politica di Giancarlo che ha maturato competenze essendo stato assessore con delega alle aziende partecipate dal Comune nella Giunta Zanotto.
L’unica cosa che non condivido e ch si può approfondire è il numero dei membri del consiglio di amministrazione: troppo pochi tre per una azienda complessa come AGSM. Anziché diminuire il loro numero ritengo che si possa intervenite riducendo gli attuali compensi degli amministratori. Inoltre si può risparmiare nominando le medesime persone nei consigli di amministrazione delle controllate di AGSM senza ulteriori compensi cosi come era stato stabilito dalla giunta Zanotto.
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