I ricercatori della GlaxoSmithKline hanno organizzato una manifestazione in piazza Dante a Verona contro la decisione dell'azienda di chiudere il centro di ricerca di Verona. Alla manifestazione hanno partecipato i cittadini veronesi, le organizzazioni sindacali, una delegazione dei giovani del PD che hanno distribuito un documento e tra questi Franco Bonfante, consigliere regionale.
Come hanno riportato i giornali in questi ultimi giorni la società multinazionale GlaxoSmithKline ha deciso di chiudere il centro ricerche di Verona, impegnato nella ricerca nell’ambito farmaceutico delle Neuroscienze, entro il 2010 e di conseguenza licenziare 550 ricercatori e 200 persone impegnati nei servizi di supporto.
Questa decisione nasce dall’esigenza degli azionisti di GSK di ridurre costi ed aumentare i profitti (11% di aumento invece del 14% atteso). Pertanto, non si tratta di una crisi economica del settore a livello internazionale o finanziaria dell’azienda ma di una riorganizzazione che interviene nel modo più semplice e rapido: tagliare i costi del personale altamente qualificato nei settori meno remunerativi per aumentare i profitti del’azienda e la remunerazione del capitale investito dagli azionisti.
Una scelta sciagurata per una azienda competitiva come la GlaxoSmithKline, la quale non considera il valore umano e professionale dei lavoratori della conoscenza ed interviene in modo contabile e ragionieristico, dimenticando per convenienza la responsabilità sociale dell’impresa. I manager dichiarano che le persone sono la loro maggiore risorsa e persistono nel considerarle secondo gli approcci tradizionali in termini di problemi, procedure, costi anzichè risorse.
Lo scopo di una impresa, come ricorda Peter Drucker, non è la massimizzazione dei profitti ma la sua continuità per dare un contributo all'economia ed alla società.
Molte aziende multinazionali dello stesso livello della GSM sono intervenute per migliorare la performance della propria azienda ricorrendo ad altri strumenti: la strategia, i prodotti, inventando settori. La GSM utilizza lo strumento più facile, il taglio del personale, evitando cosi di impegnare i propri managers in strategie molto più impegnative.
Purtroppo tutto questo accade in un momento non favorevole per la ricerca in Italia. Infatti il Governo dedica circa lo 0,5% del PIL alla ricerca e non crea condizioni favorevoli all’innovazione e per attrarre investimenti esteri indispensabili alla crescita economica dell’Italia. Le imprese private non investono in modo adeguato nella ricerca e rischiano di essere meno competitive nel mercato internazionale.
La cosa più grave è rappresentata dal fatto che alcune ricerche non remunerative ma molto importanti per le persone rischiano di non essere realizzate se il Governo non crea delle condizioni favorevoli per le imprese. Quindi, ricerche nell’ambito delle neuroscienze, il caso GSM, o in altri settori non vengono intraprese o peggio ancora vengono abbandonate in quanto non offrono profitti certi ed immediati.
E’ necessario che il Governo prenda coscienza di tali problemi e tralasci altri interessi come il processo breve, il legittimo impedimento, le intercettazioni ed inizi ad interessarsi dell’economia reale, la quale non può essere sostenuta solo dall’ottimismo e da alcuni slogans quali la crisi è alle spalle e una crisi finanziaria.
Oggi pomeriggio vi è un confronto con il Governo sui problemi dei ricercatori della GSM e spero, dopo la passerella di diversi ministri a cui abbiamo assistito, che la situazione del centro ricerche di Verona venga presa in seria considerazione e vengano risolti i problemi dei lavoratori della conoscenza della GSM di Verona.
“Bella e partecipata la manifestazione dei dipendenti della GSK in Piazza dei Signori.” Dichiara Franco Bonfante, consigliere regionale del PD, che vi ha partecipato in segno di solidarietà. “Peccato non sia stata autorizzata la prosecuzione dell’iniziativa anche in Piazza Brà: un eccesso di formalismo che si poteva superare in breve tempo con il buon senso e che non tiene conto dell’emozione, attenzione e coinvolgimento che il “caso GSK” suscita in tutti i Veronesi.” “L’auspicio, prosegue Bonfante, è che ora il Governo affronti con determinazione la situazione e parli con una voce sola”.
“Ribadiamo, dichiarano i giovani del Partito Democratico, il nostro sostegno e la nostra vicinanza ai dipendenti della GSK impegnati nella difficile vertenza di queste settimane, e ripetiamo la richiesta, già presentata dal Partito Democratico al governo locale, cittadino e regionale, perché metta in campo, quanto prima, ogni sforzo possibile per garantire lavoro, certezze e aiuti a coloro che, in questi mesi, rischiano, o concretamente perdono, il proprio posto di lavoro”.
“Ci auguriamo, concludono i giovani del PD, che l’ottimismo, cui si viene spesso esortati in questo periodo, smetta di essere uno spot elettorale, e diventi, quanto prima e a tutti gli effetti, una modo di guardare al futuro sulla base di solide sicurezze. Cominciando a lavorare e a porre le basi oggi, per costruire il rilancio, lo sviluppo e il benessere della Verona di domani”.
Documento dei giovani del Partito Democratico
Come hanno riportato i giornali in questi ultimi giorni la società multinazionale GlaxoSmithKline ha deciso di chiudere il centro ricerche di Verona, impegnato nella ricerca nell’ambito farmaceutico delle Neuroscienze, entro il 2010 e di conseguenza licenziare 550 ricercatori e 200 persone impegnati nei servizi di supporto.
Questa decisione nasce dall’esigenza degli azionisti di GSK di ridurre costi ed aumentare i profitti (11% di aumento invece del 14% atteso). Pertanto, non si tratta di una crisi economica del settore a livello internazionale o finanziaria dell’azienda ma di una riorganizzazione che interviene nel modo più semplice e rapido: tagliare i costi del personale altamente qualificato nei settori meno remunerativi per aumentare i profitti del’azienda e la remunerazione del capitale investito dagli azionisti.
Una scelta sciagurata per una azienda competitiva come la GlaxoSmithKline, la quale non considera il valore umano e professionale dei lavoratori della conoscenza ed interviene in modo contabile e ragionieristico, dimenticando per convenienza la responsabilità sociale dell’impresa. I manager dichiarano che le persone sono la loro maggiore risorsa e persistono nel considerarle secondo gli approcci tradizionali in termini di problemi, procedure, costi anzichè risorse.
Lo scopo di una impresa, come ricorda Peter Drucker, non è la massimizzazione dei profitti ma la sua continuità per dare un contributo all'economia ed alla società.
Molte aziende multinazionali dello stesso livello della GSM sono intervenute per migliorare la performance della propria azienda ricorrendo ad altri strumenti: la strategia, i prodotti, inventando settori. La GSM utilizza lo strumento più facile, il taglio del personale, evitando cosi di impegnare i propri managers in strategie molto più impegnative.
Purtroppo tutto questo accade in un momento non favorevole per la ricerca in Italia. Infatti il Governo dedica circa lo 0,5% del PIL alla ricerca e non crea condizioni favorevoli all’innovazione e per attrarre investimenti esteri indispensabili alla crescita economica dell’Italia. Le imprese private non investono in modo adeguato nella ricerca e rischiano di essere meno competitive nel mercato internazionale.
La cosa più grave è rappresentata dal fatto che alcune ricerche non remunerative ma molto importanti per le persone rischiano di non essere realizzate se il Governo non crea delle condizioni favorevoli per le imprese. Quindi, ricerche nell’ambito delle neuroscienze, il caso GSM, o in altri settori non vengono intraprese o peggio ancora vengono abbandonate in quanto non offrono profitti certi ed immediati.
E’ necessario che il Governo prenda coscienza di tali problemi e tralasci altri interessi come il processo breve, il legittimo impedimento, le intercettazioni ed inizi ad interessarsi dell’economia reale, la quale non può essere sostenuta solo dall’ottimismo e da alcuni slogans quali la crisi è alle spalle e una crisi finanziaria.
Oggi pomeriggio vi è un confronto con il Governo sui problemi dei ricercatori della GSM e spero, dopo la passerella di diversi ministri a cui abbiamo assistito, che la situazione del centro ricerche di Verona venga presa in seria considerazione e vengano risolti i problemi dei lavoratori della conoscenza della GSM di Verona.
“Bella e partecipata la manifestazione dei dipendenti della GSK in Piazza dei Signori.” Dichiara Franco Bonfante, consigliere regionale del PD, che vi ha partecipato in segno di solidarietà. “Peccato non sia stata autorizzata la prosecuzione dell’iniziativa anche in Piazza Brà: un eccesso di formalismo che si poteva superare in breve tempo con il buon senso e che non tiene conto dell’emozione, attenzione e coinvolgimento che il “caso GSK” suscita in tutti i Veronesi.” “L’auspicio, prosegue Bonfante, è che ora il Governo affronti con determinazione la situazione e parli con una voce sola”.
“Ribadiamo, dichiarano i giovani del Partito Democratico, il nostro sostegno e la nostra vicinanza ai dipendenti della GSK impegnati nella difficile vertenza di queste settimane, e ripetiamo la richiesta, già presentata dal Partito Democratico al governo locale, cittadino e regionale, perché metta in campo, quanto prima, ogni sforzo possibile per garantire lavoro, certezze e aiuti a coloro che, in questi mesi, rischiano, o concretamente perdono, il proprio posto di lavoro”.
“Ci auguriamo, concludono i giovani del PD, che l’ottimismo, cui si viene spesso esortati in questo periodo, smetta di essere uno spot elettorale, e diventi, quanto prima e a tutti gli effetti, una modo di guardare al futuro sulla base di solide sicurezze. Cominciando a lavorare e a porre le basi oggi, per costruire il rilancio, lo sviluppo e il benessere della Verona di domani”.
Documento dei giovani del Partito Democratico
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