Un lusso anche i contratti di serie B. Nessuno pensa al Welfare dei figli. Articolo pubblicato sul Corriere della sera dell’8 febbraio 2010
La grave crisi economica rende più trasparente il problema del lavoro delle nuove generazioni, le quali rispetto al passato vivono con molta incertezza la costruzione del loro futuro.
Ritengo che le regole normative approvate da tanto tempo e rapportate ad una situazione economica e sociale diversa da quella del terzo millennio e l’introduzione di forme di flessibilità nel lavoro caratterizzate da un mancato adeguamento della sicurezza sociale (riforma degli ammortizzatori sociali, servizi efficaci di riqualificazione e rioccupazione) nel momento in cui si verifica la cessazione del lavoro caratterizzano l’attuale incertezza dei giovani e la difficoltà per i lavoratori a tempo indeterminato di trovare una ricollocazione nel mondo del lavoro.
Alcuni strumenti di carattere normativo del passato non espletano più effetti oggi e non considerano i problemi di oggi del mondo del lavoro: dualismo tra protetti e precari, difficoltà dei giovani di occuparsi in modo stabile, la mancata integrazione tra il sistema educativo ed il mondo dell’impresa.
Di fronte ai problemi che le nuove generazioni vivono sulla propria pelle occorre superare le regole del passato che oggi non garantiscono più nessuno (vecchi o giovani) e creare un nuovo equilibrio che tenga conto dei cambiamenti intervenuti nel mondo dell’economia e dell’impresa e della domanda di sicurezza e di nuovi diritti legati alla possibilità per ciascun giovane di costruire il proprio futuro.
L’editoriale di Pietro Ichino pubblicato sul Corriere della Sera dell’8 febbraio hanno fatto seguito gli interventi di Roberto Bagnoli del 9 febbraio 2010, del ministro Renato Brunetta del 10 febbraio e di Beppe Severgnini dell’11 febbraio.
Si consiglia di leggere ed approfondire gli interventi citati per la importanza che essi assumono per il mondo del lavoro e particolarmente per i giovani.
Alcuni strumenti di carattere normativo del passato non espletano più effetti oggi e non considerano i problemi di oggi del mondo del lavoro: dualismo tra protetti e precari, difficoltà dei giovani di occuparsi in modo stabile, la mancata integrazione tra il sistema educativo ed il mondo dell’impresa.
Di fronte ai problemi che le nuove generazioni vivono sulla propria pelle occorre superare le regole del passato che oggi non garantiscono più nessuno (vecchi o giovani) e creare un nuovo equilibrio che tenga conto dei cambiamenti intervenuti nel mondo dell’economia e dell’impresa e della domanda di sicurezza e di nuovi diritti legati alla possibilità per ciascun giovane di costruire il proprio futuro.
L’editoriale di Pietro Ichino pubblicato sul Corriere della Sera dell’8 febbraio hanno fatto seguito gli interventi di Roberto Bagnoli del 9 febbraio 2010, del ministro Renato Brunetta del 10 febbraio e di Beppe Severgnini dell’11 febbraio.
Si consiglia di leggere ed approfondire gli interventi citati per la importanza che essi assumono per il mondo del lavoro e particolarmente per i giovani.
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