In previsione dell'incontro con le associazioni del Terzo Settore, previsto per mercoledì 4 aprile alle ore 20,30 (sala Brunelleschi, zona stadio) Michele Bertucco illustra le linee guida del suo progetto per un nuovo sistema di politiche sociali a livello comunale. Tra le proposte, anche un fondo di solidarietà su base volontaria.
All’incontro parteciperanno: Mauro Peroni, che presenterà le linee guida sul welfare per il Centrosinistra, Luca Picotti (rapporti tra amministrazione e terzo settore), Teresa Giacomazzi, presidente Mag (realtà della cooperazione sociale), Italo Sandrini, Acli (associazionismo e welfare municipale); Flavio Savoldi, Movimento handicap (welfare e disabilità). Concluderà Michele Bertucco , candidato Sindaco di Verona.
Dopo anni di ‘gestione dell’esistente’ da parte del centrodestra, con tensioni al suo interno tra “buoni” e “ cattivi” che hanno acuito nel tessuto sociale veronese divisioni e contrasti, Michele Bertucco presenta il suo progetto per migliorare le politiche sociali comunali nel senso di un efficace welfare di comunità, avendo il volontariato, le associazioni e le cooperative del Terzo settore come interlocutori principali.
Verona è una città complessivamente benestante, tuttavia le persone in difficoltà stanno aumentando e le risorse a disposizione (Comune, Fondazione) sono sempre meno. Per questo sto pensando ad uno strumento solidaristico, un fondo volontario, attraverso il quale chi sta meglio aiuti chi sta peggio. Ne discuterò con tutti coloro che già oggi fanno molto per alleviare le sofferenze. Di sicuro, il Comune potrà promuoverlo ma non gestirlo, va affidato a persone di specchiata onorabilità, meglio se già oggi impegnati in associazioni che si dedicano al sociale. Sono sicuro che con regole chiare e trasparenti i veronesi non faranno mancare la loro generosità. Ma il progetto nel sociale non si ferma qui. Le politiche sociali sono un investimento per il benessere dei cittadini, vanno pianificate e finalizzate a far diventare protagonisti i cittadini, non semplici destinatari.
Le famiglie in difficoltà vanno sostenute con politiche tariffarie agevolate, facilitazioni per la casa, interventi di aiuto al ruolo genitoriale.
Città a misura d i bambin i . Per i bambini Verona verrà istituito il "Garante comunale dei diritti dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze" e verrà ripreso e potenziato il progetto “Verona, città amica dei bambini e delle bambine” quale modalità di ripensare la programmazione della città anche sotto l'aspetto urbanistico e viabilistico con l'istituzione di pedibus e bicibus, del progetto “vado a scuola da solo” e l'istituzione di nuove “zone 30”. Tra i bambini da 0 a 3 anni va inoltre potenziata l’offerta formativa e di cura, mirando al raggiungimento degli standard europei del 33% di bambini che possano usufruire di strutture educative (asili nido, nidi integrati, “tempo per le famiglie”, tages mutter) anche attraverso la formazione di specifiche figure professionali.
Anziani. In una città formata per oltre il 22% della popolazione da ultra 65enni, l’attenzione agli anziani deve diventare una tra le priorità. Tra gli interventi: rafforzare l’assistenza domiciliare e ottenere nei Piani di Zona un riequilibrio per la storica carenza di posti letto convenzionati nella nostra città, di cui soffre in particolare la zona Sud della città.
Disabilità. Si garantirà un’effettiva funzionalità della Consulta per l’handicap formata da associazioni effettivamente rappresentative della realtà (disabilità fisica, sensoriale, intellettiva) rileggendo il bilancio comunale alla luce dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità.
Povertà. Nella nostra città, ad una fascia di popolazione cronicamente marginale (senza fissa dimora, anziani soli con pensioni al minimo), si sono aggiunti in questo periodo di crisi economica famiglie numerose monoreddito, donne con figli sole, famiglie di cassintegrati o disoccupati, di separati o divorziati; in questo contesto è necessario. Sono sicuro che con regole chiare e trasparenti i veronesi non faranno mancare la loro generosità.
Immigrazione. La presenza numerica degli immigrati si sta stabilizzando, così come deve stabilizzarsi la qualità dell’integrazione dei “nuovi veronesi” nella città attraverso politiche che valorizzino gli aspetti formativi e culturali, a fianco a quelli sociali e della legalità. In particolare va valorizzato il ruolo della Consulta degli immigrati, quale organo di partecipazione, consultazione, proposizione delle comunità degli immigrati a Verona. Per coinvolgere gli stranieri nelle decisioni politiche della città è fondamentale riconoscere loro il diritto di voto. Per i referendum e le altre consultazioni comunali tale diritto può essere introdotto con una semplice modifica dello Statuto.
Le famiglie in difficoltà vanno sostenute con politiche tariffarie agevolate, facilitazioni per la casa, interventi di aiuto al ruolo genitoriale.
Città a misura d i bambin i . Per i bambini Verona verrà istituito il "Garante comunale dei diritti dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze" e verrà ripreso e potenziato il progetto “Verona, città amica dei bambini e delle bambine” quale modalità di ripensare la programmazione della città anche sotto l'aspetto urbanistico e viabilistico con l'istituzione di pedibus e bicibus, del progetto “vado a scuola da solo” e l'istituzione di nuove “zone 30”. Tra i bambini da 0 a 3 anni va inoltre potenziata l’offerta formativa e di cura, mirando al raggiungimento degli standard europei del 33% di bambini che possano usufruire di strutture educative (asili nido, nidi integrati, “tempo per le famiglie”, tages mutter) anche attraverso la formazione di specifiche figure professionali.
Anziani. In una città formata per oltre il 22% della popolazione da ultra 65enni, l’attenzione agli anziani deve diventare una tra le priorità. Tra gli interventi: rafforzare l’assistenza domiciliare e ottenere nei Piani di Zona un riequilibrio per la storica carenza di posti letto convenzionati nella nostra città, di cui soffre in particolare la zona Sud della città.
Disabilità. Si garantirà un’effettiva funzionalità della Consulta per l’handicap formata da associazioni effettivamente rappresentative della realtà (disabilità fisica, sensoriale, intellettiva) rileggendo il bilancio comunale alla luce dei diritti di cittadinanza delle persone con disabilità.
Povertà. Nella nostra città, ad una fascia di popolazione cronicamente marginale (senza fissa dimora, anziani soli con pensioni al minimo), si sono aggiunti in questo periodo di crisi economica famiglie numerose monoreddito, donne con figli sole, famiglie di cassintegrati o disoccupati, di separati o divorziati; in questo contesto è necessario. Sono sicuro che con regole chiare e trasparenti i veronesi non faranno mancare la loro generosità.
Immigrazione. La presenza numerica degli immigrati si sta stabilizzando, così come deve stabilizzarsi la qualità dell’integrazione dei “nuovi veronesi” nella città attraverso politiche che valorizzino gli aspetti formativi e culturali, a fianco a quelli sociali e della legalità. In particolare va valorizzato il ruolo della Consulta degli immigrati, quale organo di partecipazione, consultazione, proposizione delle comunità degli immigrati a Verona. Per coinvolgere gli stranieri nelle decisioni politiche della città è fondamentale riconoscere loro il diritto di voto. Per i referendum e le altre consultazioni comunali tale diritto può essere introdotto con una semplice modifica dello Statuto.
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