Il Partito Democratico di Verona ha organizzato la Festa Democratica che si terrà dal 19 al 23 aprile 2012 presso l’Arsenale. Vi sono numerosi eventi interessanti e tra questi due incontri rilevanti se rapportati alle condizioni economiche e sociali del paese.
Gli incontri che si propongono sono i seguenti:
- Verona sicura: mafia, illegalità, riciclaggio sono un problema anche nostro?
Sabato 21 aprile alle ore 18,00
Intervengono:
- Pier Paolo Romani , Coordinatore Nazionale di Avviso Pubblico
- Lorenzo Diana, Presidente Nazionale Rete per la Legalità
- Roberto Fasoli , Consigliere Regionale PD
- Trasparenza e partecipazione
Domenica 22 aprile alle ore 18,00
Intervengono:
- Sen. Felice Casson
- On. Giampaolo Fogliardi
In quest’ultimo periodo troppi parlano di lotta alla corruzione, criminalità e di trasparenza ma niente di concreto ancora è stato fatto. Non vorrei che il parlare soddisfi a pieno la classe politica e che, quindi, il cambiamento proposto e voluto dal Partito Democratico non sia sostenuto dalla maggioranza parlamentare che sostiene il Governo Monti.
Si indicano alcuni dati eloquenti per capire la gravità di tali fenomeni: - Evasione fiscale, 270 miliardi l’imponibile evaso ogni anno, 120 miliardi il mancato introito annuale per lo Stato; Economia criminale, 100-135 miliardi il fatturato delle mafie pari al 10% del Pil nazionale, 45 miliardi il fatturato della ’ndrangheta di cui 27 miliardi da traffico di cocaina, 9 miliardi il business delle estorsioni, 20 miliardi il business dell’usura; Corruzione, 60-70 miliardi il volume d’affari delle tangenti, 35.000 annui la tassa tangente e debito per ogni cittadino, 600 milioni il valore delle truffe nella sanità nel 2010; Lavoro nero, 154 miliardi la ricchezza prodotta dal lavoro sommerso pari al 7% del Pil, 52,5 miliardi di mancate entrate per lo Stato in un anno.
Questi dati fanno rabbrividire se rapportati ai problemi del paese ed all’assenza di risorse statali da investire nella crescita del paese.
Per combattere tali fenomeni tra l’altro occorre più trasparenza e non aiuta certo la dichiarazione del garante della privacy che rileva gli “strappi allo Stato di diritto nella lotta all’evasione. Occorre tenere presente che il paese vive condizioni di emergenza che vanno affrontate con più trasparenza e meno privacy. Inoltre, la trasparenza delle istituzioni e dei partiti pone le condizioni per recuperare il rapporto con i cittadini, per prevenire la corruzione e contrastare le infiltrazioni mafiose nel territorio nazionale, nessuna regione esclusa.
“I dati sull’infiltrazione mafiosa in Veneto sono preoccupanti, dichiara Roberto Fasoli. Il Veneto è la decima regione per beni confiscati ( 81 immobili e 4 aziende), la nona regione per numero di denunce di estorsione, la seconda per numero di denunce per usura con 26 casi, dopo la Campania con 37 e prima della Sicilia con 24, la sesta per operazioni finanziarie sospette con 698 casi, la quinta per quantitativo di eroina e cocaina confiscate, al decimo posto per i casi di corruzione e sempre al decimo per quelli di concussione”.
“Ciò non vuol dire, continua Fasoli, che il Veneto sia terra di mafia, ma è certamente una regione che interessa molto alla mafia e alla criminalità organizzata e per come si sta evolvendo il fenomeno mafioso se non si mettono in atto subito forti contromisure si rischia di far diventare la nostra regione un territorio sempre più interessato dai fenomeni mafiosi che al Nord assumono caratteristiche peculiari ma non per questo meno pericolosi di quelli che abitualmente ci siamo trovati di fronte”.
“Per queste ragioni il Gruppo regionale del Partito Democratico Veneto, conclude Roberto Fasoli, si è fatto promotore di un progetto di legge da costruire con il concorso di tutti i gruppi, finalizzato a prevenire e contrastare il crimine organizzato e mafioso e promuovere la cultura della legalità e della responsabilità”.
Si è costituito un gruppo di lavoro che ha già prodotto un primo canovaccio e nei prossimi mesi sarà possibile arrivare al progetto vero e proprio da presentare alla discussione in Consiglio.
Il dibattito nel corso della festa sarà l’occasione per approfondire questi temi.
Questi dati fanno rabbrividire se rapportati ai problemi del paese ed all’assenza di risorse statali da investire nella crescita del paese.
Per combattere tali fenomeni tra l’altro occorre più trasparenza e non aiuta certo la dichiarazione del garante della privacy che rileva gli “strappi allo Stato di diritto nella lotta all’evasione. Occorre tenere presente che il paese vive condizioni di emergenza che vanno affrontate con più trasparenza e meno privacy. Inoltre, la trasparenza delle istituzioni e dei partiti pone le condizioni per recuperare il rapporto con i cittadini, per prevenire la corruzione e contrastare le infiltrazioni mafiose nel territorio nazionale, nessuna regione esclusa.
“I dati sull’infiltrazione mafiosa in Veneto sono preoccupanti, dichiara Roberto Fasoli. Il Veneto è la decima regione per beni confiscati ( 81 immobili e 4 aziende), la nona regione per numero di denunce di estorsione, la seconda per numero di denunce per usura con 26 casi, dopo la Campania con 37 e prima della Sicilia con 24, la sesta per operazioni finanziarie sospette con 698 casi, la quinta per quantitativo di eroina e cocaina confiscate, al decimo posto per i casi di corruzione e sempre al decimo per quelli di concussione”.
“Ciò non vuol dire, continua Fasoli, che il Veneto sia terra di mafia, ma è certamente una regione che interessa molto alla mafia e alla criminalità organizzata e per come si sta evolvendo il fenomeno mafioso se non si mettono in atto subito forti contromisure si rischia di far diventare la nostra regione un territorio sempre più interessato dai fenomeni mafiosi che al Nord assumono caratteristiche peculiari ma non per questo meno pericolosi di quelli che abitualmente ci siamo trovati di fronte”.
“Per queste ragioni il Gruppo regionale del Partito Democratico Veneto, conclude Roberto Fasoli, si è fatto promotore di un progetto di legge da costruire con il concorso di tutti i gruppi, finalizzato a prevenire e contrastare il crimine organizzato e mafioso e promuovere la cultura della legalità e della responsabilità”.
Si è costituito un gruppo di lavoro che ha già prodotto un primo canovaccio e nei prossimi mesi sarà possibile arrivare al progetto vero e proprio da presentare alla discussione in Consiglio.
Il dibattito nel corso della festa sarà l’occasione per approfondire questi temi.
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