La separazione Eni-Snam - ha detto il sottosegretario Catricalà l’altra sera nel corso di Porta a Porta - non è una delle priorità, vedremo se sarà necessaria, ma sul gas esistono tanti altri rimedi che consentono alle imprese energivore di pagare meno il gas".
Federico Testa e Enrico Morando, rispettivamente deputato e senatore del PD, rispondono contestando la dichiarazione del sottosegretario Catricalà.
"Ciò che il dr Catricalà non dice è che gli “altri rimedi” che attualmente consentono alle imprese energivore – e solo a quelle- di pagare meno l’energia producono corrispondenti incrementi delle bollette per chi energivoro non è, e cioè le imprese, specie di piccole dimensioni, che vedono le loro bollette incrementate al fine di mantenere una possibile competitività del sistema Paese in alcuni settori. Per non parlare poi delle famiglie, per le quali oggi la spesa per gas (in prevalenza riscaldamento) è di circa 1.209 euro su base annua (famiglia 'tipo' con consumi pari a 1.400 metri cubi ), rispetto ai 1.050 euro del 2011 e ai 1.013 del 2010.
Infatti, come recita la recente segnalazione del 5/01/12 della AGCM (che il dr. Catricalà ha per molto tempo presieduto), “i prezzi all’ingrosso del gas si mantengono strutturalmente più alti che nei principali paesi europei con un pesante effetto di deficit di competitività dell’industria nazionale rispetto alla concorrenza europea. I prezzi del gas naturale definiti dai mercati all’ingrosso italiani sono strutturalmente superiori (ultimamente sino a 9 €/MWh, pari ad almeno il 20-25% in più) ai prezzi prevalenti sui mercati all’ingrosso più liquidi dell’Europa settentrionale (TTF)”: e visto che in Italia più del 60% dell’energia elettrica si fa con il gas, sono evidenti le ricadute più generali sul sitema–paese.
La stessa AGCM quindi prosegue affermando che “al fine di introdurre incentivi ad una gestione delle attività di trasporto e di stoccaggio di gas coerenti con i necessari investimenti in nuove infrastrutture e di consentire al gestore della rete di svolgere con terzietà il ruolo sistemico conferito dall’avvio del nuovo sistema di bilanciamento di merito economico, si può ipotizzare un percorso che porti alla separazione proprietaria della rete di trasporto e delle infrastrutture di stoccaggio attualmente controllate dall’incumbent Eni”.
Alla luce di tutto questo, noi non concordiamo con il dr. Catricalà: per i cittadini e le imprese italiane è prioritario operare sulla struttura del mercato del gas, realizzando quella separazione proprietaria dell’asset-rete di trasporto che, più efficacemente di qualsiasi altra soluzione, può garantire la reale concorrenzialità in un mercato strategico per la competitività del Paese”.
Federico Testa e Enrico Morando, rispettivamente deputato/responsabile nazionale energia del PD e senatore del PD
Per approfondire l’argomento vedi i seguenti articoli
Politica energetica nel nostro paese
La stessa AGCM quindi prosegue affermando che “al fine di introdurre incentivi ad una gestione delle attività di trasporto e di stoccaggio di gas coerenti con i necessari investimenti in nuove infrastrutture e di consentire al gestore della rete di svolgere con terzietà il ruolo sistemico conferito dall’avvio del nuovo sistema di bilanciamento di merito economico, si può ipotizzare un percorso che porti alla separazione proprietaria della rete di trasporto e delle infrastrutture di stoccaggio attualmente controllate dall’incumbent Eni”.
Alla luce di tutto questo, noi non concordiamo con il dr. Catricalà: per i cittadini e le imprese italiane è prioritario operare sulla struttura del mercato del gas, realizzando quella separazione proprietaria dell’asset-rete di trasporto che, più efficacemente di qualsiasi altra soluzione, può garantire la reale concorrenzialità in un mercato strategico per la competitività del Paese”.
Federico Testa e Enrico Morando, rispettivamente deputato/responsabile nazionale energia del PD e senatore del PD
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