Sui privilegi alla casta delle aziende pubbliche veronesi Vincenzo D’Arienzo, segretario del Partito Democratico di Verona, esamina con attenzione l’articolo ed afferma che “negli enti di secondo livello la trasparenza debba essere massima”.
Purtroppo nelle società costituite indirettamente dal Comune e dalle società partecipate la trasparenza è bassa: non si conoscono gli organi societari (ad eccezione delle società controllate da AGSM), i bilanci ed i fatti organizzativi rilevanti per gli utenti.
L’Agsm per esempio si è rifiutata di comunicare ai consiglieri comunali che ne hanno fatto richiesta e, quindi, agli utenti gli atti relativi alla sponsorizzazione della squadra di calcio Hellas Verona. Inoltre, i bilanci delle società costituite da Agsm (Agsm Energia, Agsm Distribuzione, Agsm Trasmissione), Amia (Ser.It, Transeco, Drv e Amia consulting), e Atm e Aptv (Atv) non sono pubblicati nel sito istituzionale e, pertanto, le associazioni dei consumatori, i ricercatori, i giornalisti specializzati ed i cittadini non possono effettuare alcuna analisi di bilancio e rendere trasparenti le loro valutazioni.
Le aziende pubbliche locali di Verona non hanno ancora introdotto gli indicatori di qualità e quantità stabiliti dal D. Lgs. n. 150 del 2009 (ambiente, energia, trasporti).
Per il servizio a beneficio del territorio, continua D’Arienzo, non mi stupisco degli strumenti oggi necessari per meglio svolgere il proprio incarico, purché vi sia corrispondenza tra l'impegno da svolgere e lo strumento a disposizione per farlo e bene. Quindi, non mi allarmano il computer, serve per favorire e velocizzare le conoscenze e le decisioni o il cellulare, imprescindibile nell'attuale sistema delle comunicazioni. Di fatto sono opportunità per svolgere compiutamente il proprio lavoro. A patto che non ci siano abusi e viene ben disciplinato e controllato l'uso pubblico e quello privato”.
Concordo con D’Arienzo che nel terzo millennio assumono importanza la velocità e l’interconnessione e, pertanto, tali fattori risultano indispensabili per il management che svolge delle attività continue ed è titolare di un ruolo di responsabilità da esercitare in modo costante. Occorre verificare se i consiglieri di amministrazione delle società interessate svolgono tali attività e ruolo in modo continuo o se, al contrario, il loro dovere consiste nell’essere presenti solo nei consigli di amministrazione. In quest’ultimo caso gli strumenti (telefonini, i-pad e altro) messi a loro disposizione sono inutili e rappresentano degli sprechi.
“Quello che non capisco, conclude Vincenzo D’Arienzo, è perché ci siano tante auto per ciascun Ente e i biglietti per il tempo libero, in Arena o allo stadio. E' evidente che questi nulla hanno a che vedere con il compito da svolgere. Quindi, meglio metterci le mani per correggere situazioni che rischiano di danneggiare i medesimi Enti e di minare la fiducia dei veronesi verso gli stessi”.
Condivido quest’ultima dichiarazione di Vincenzo D’Arienzo.
Su questo punto la chiarezza ci può essere offerta responsabilmente dai consiglieri di amministrazione che rappresentano il PD e precisamente Marco Burato (Agsm), Elisa La Paglia (Amia) e Alessandro Bandiera (Veronamercato).
Vorremmo anche conoscere il comportamento dei consiglieri di amministrazione in sede di approvazione delle deliberazioni relative ai benefit.
La casta non ha ancora capito che la trasparenza oggi si impone anche se alcuni comportamenti vengono nascosti e non resi pubblici. Pertanto, conviene adottare la politica della sincerità e della franchezza perchè l'opacità e le bugie non pagano più.
Le aziende pubbliche locali di Verona non hanno ancora introdotto gli indicatori di qualità e quantità stabiliti dal D. Lgs. n. 150 del 2009 (ambiente, energia, trasporti).
Per il servizio a beneficio del territorio, continua D’Arienzo, non mi stupisco degli strumenti oggi necessari per meglio svolgere il proprio incarico, purché vi sia corrispondenza tra l'impegno da svolgere e lo strumento a disposizione per farlo e bene. Quindi, non mi allarmano il computer, serve per favorire e velocizzare le conoscenze e le decisioni o il cellulare, imprescindibile nell'attuale sistema delle comunicazioni. Di fatto sono opportunità per svolgere compiutamente il proprio lavoro. A patto che non ci siano abusi e viene ben disciplinato e controllato l'uso pubblico e quello privato”.
Concordo con D’Arienzo che nel terzo millennio assumono importanza la velocità e l’interconnessione e, pertanto, tali fattori risultano indispensabili per il management che svolge delle attività continue ed è titolare di un ruolo di responsabilità da esercitare in modo costante. Occorre verificare se i consiglieri di amministrazione delle società interessate svolgono tali attività e ruolo in modo continuo o se, al contrario, il loro dovere consiste nell’essere presenti solo nei consigli di amministrazione. In quest’ultimo caso gli strumenti (telefonini, i-pad e altro) messi a loro disposizione sono inutili e rappresentano degli sprechi.
“Quello che non capisco, conclude Vincenzo D’Arienzo, è perché ci siano tante auto per ciascun Ente e i biglietti per il tempo libero, in Arena o allo stadio. E' evidente che questi nulla hanno a che vedere con il compito da svolgere. Quindi, meglio metterci le mani per correggere situazioni che rischiano di danneggiare i medesimi Enti e di minare la fiducia dei veronesi verso gli stessi”.
Condivido quest’ultima dichiarazione di Vincenzo D’Arienzo.
Su questo punto la chiarezza ci può essere offerta responsabilmente dai consiglieri di amministrazione che rappresentano il PD e precisamente Marco Burato (Agsm), Elisa La Paglia (Amia) e Alessandro Bandiera (Veronamercato).
Vorremmo anche conoscere il comportamento dei consiglieri di amministrazione in sede di approvazione delle deliberazioni relative ai benefit.
La casta non ha ancora capito che la trasparenza oggi si impone anche se alcuni comportamenti vengono nascosti e non resi pubblici. Pertanto, conviene adottare la politica della sincerità e della franchezza perchè l'opacità e le bugie non pagano più.
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