Ho avuto modo di conoscere ed apprezzare Michele Bertucco molto prima che il Partito Democratico lo scegliesse quale candidato alle primarie di coalizione. Il suo pluridecennale impegno civile nell’associazionismo e nel sindacato, che in questi giorni è stato ricordato dagli appelli di numerosi autorevoli suoi sostenitori, rappresenta un primo importante momento di valorizzazione.
Si tratta però di caratteristiche comuni anche ad altre persone alle quali era stata chiesta la disponibilità ad un’eventuale candidatura. E, per l’appunto, una di queste persone ero proprio io. È stata questa la ragione che, verso la metà del mese di ottobre, ha portato me e Michele Bertucco a confrontarci. Ci siamo seduti intorno ad un tavolo e, con serenità e schiettezza, abbiamo ragionato su chi di noi due fosse il candidato che avrebbe potuto ottenere il più ampio consenso all’interno della coalizione.
Sia io che Michele Bertucco, infatti, avevamo posto una condizione pregiudiziale: avremmo accettato la candidatura solo nel caso in cui il nostro nome avesse incontrato la massima condivisione possibile. Eravamo infatti convinti che, mai come in questo delicatissimo momento storico, dovesse essere compiuto ogni sforzo utile per favorire un processo di coesione funzionale al consolidamento del Partito Democratico prima, e dell’intera coalizione che partecipava alle primarie poi.
Ho così maturato il convincimento che la candidatura di Michele Bertucco si prestava meglio di chiunque altra, compresa la mia, a soddisfare questa pioritaria esigenza di sintesi. In quello stesso momento sono diventato uno dei suoi più determinati sostenitori.
Oggi, dopo che l’Assemblea Cittadina del 3 novembre ha ratificato ad ampia maggioranza la scelta di Michele Bertucco quale candidato unico del Partito Democratico, possiamo dire che, per la prima volta, il PD ha individuato il suo candidato attraverso un percorso democratico.
Il metodo delle primarie si è dunque rivelato convincente. Adesso è necessario che Michele Bertucco vinca le primarie, perché la sua vittoria significa anche la vittoria del progetto del Partito Democratico. Ognuno di noi è quindi chiamato a fare la sua parte. Io ho già cominciato, e rivolgo agli elettori delle primarie l’appello a fare come me: sosteniamo tutti assieme Michele Bertucco.
Silvano Filippi
Ho così maturato il convincimento che la candidatura di Michele Bertucco si prestava meglio di chiunque altra, compresa la mia, a soddisfare questa pioritaria esigenza di sintesi. In quello stesso momento sono diventato uno dei suoi più determinati sostenitori.
Oggi, dopo che l’Assemblea Cittadina del 3 novembre ha ratificato ad ampia maggioranza la scelta di Michele Bertucco quale candidato unico del Partito Democratico, possiamo dire che, per la prima volta, il PD ha individuato il suo candidato attraverso un percorso democratico.
Il metodo delle primarie si è dunque rivelato convincente. Adesso è necessario che Michele Bertucco vinca le primarie, perché la sua vittoria significa anche la vittoria del progetto del Partito Democratico. Ognuno di noi è quindi chiamato a fare la sua parte. Io ho già cominciato, e rivolgo agli elettori delle primarie l’appello a fare come me: sosteniamo tutti assieme Michele Bertucco.
Silvano Filippi
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