Stefano Zaninelli, direttore di ATV (Azienda trasporti Verona srl), ha dichiarato che l’unificazione del trasporto pubblico locale è già avvenuta. Su questo punto, senza entrare nel merito della gestione di ATV, non vi è nulla da contestare perché ATV assicura teoricamente una gestione unificata del trasporto pubblico locale nella provincia di Verona.
ATV, Azienda trasporti Verona, è stata costituita il 23 dicembre 2006 dalle società AMT Spa (azienda trasporti del comune di Verona) e APTV (azienda dei trasporti della provincia di Verona) Spa tramite il conferimento dei rami di azienda del trasporto pubblico con il preciso obiettivo di integrare il trasporto pubblico urbano ed extraurbano nella provincia di Verona, conseguire risparmi di gestione e realizzare benefici a vantaggio degli utenti.
L’operazione è ancora valida dal punto di vista gestionale se vengono perseguiti gli obiettivi su cui poggia la costituzione di ATV ed espressi a suo tempo da Elio Mosele e da Paolo Zanotto, all’epoca rispettivamente presidente della provincia e sindaco di Verona.
Ritengo che il direttore di ATV, Stefano Zaninelli, con le sue dichiarazioni non avrebbe dovuto andare oltre i suoi compiti istituzionali che sono delimitati dai confini di ATV. Al contrario assistiamo giornalmente che i confini tra management e politica vengono superati dal management che guida le aziende pubbliche veronesi per interessi di bottega e di parte.
Il direttore di ATV dovrebbe pensare di più alla eliminazione delle sovrapposizioni delle linee urbane ed extraurbane al fine di risparmiare risorse finanziarie ed erogare servizi di qualità.
La questione di fondo che ancora rimane aperta è la sopravvivenza delle aziende pubbliche APTV e AMT, le quali continuano ad esistere nonostante che i rami d’azienda del trasporto pubblico locale siano stati conferiti alla nuova società ATV. L’oggetto sociale di tali aziende, rappresentato dalla gestione del servizio di trasporto pubblico cosi come specificato dai rispettivi statuti, non è più perseguibile direttamente e, pertanto, viene meno lo scopo sociale della esistenza delle società stesse.
Le due società, APTV e AMT, sono diventate delle scatole vuote senza la gestione dei servizi di trasporto e producono dei costi, rappresentati dai compensi assegnati agli organi, che ammontano annualmente a 356.367 euro (vedi tabella).
A ottobre 2010, dopo varie e costanti sollecitazioni del consigliere provinciale Vincenzo D’Arienzo, l’Amministrazione Provinciale ha deciso di sostituire il consiglio di amministrazione di APTV con l’amministratore unico, risparmiando 46.671 euro. Prima di questa decisione il costo annuale delle due società, rappresentato dai compensi, ammontava a 403.088 euro.
Per giustificare il mancato scioglimento di APTV e AMT si trova la giustificazione che la prima ha il compito di gestire i parcheggi di Verona e la seconda il patrimonio immobiliare di Apt.
Si fa presente che la situazione economica del paese non consente di sostenere costi inutili e di costituire società senza un’attenta valutazione economico-finanziaria in particolare quando le attività ed i servizi possono essere gestiti direttamente dagli enti.
Uno dei fenomeni che si riscontra è la moltiplicazione delle società controllate da parte degli enti locali con dispendio di capacità e risorse finanziarie. Questo fenomeno si rileva anche a Verona nei trasporti pubblici locali con tre società, di cui una soltanto gestisce operativamente il servizio, e nell’AGSM con una pluralità di società e di organi che mettono a rischio la governance unitaria.
In AGSM si potrebbe procedere alla fusione delle società controllate, con esclusione di quelle la cui gestione separata è prevista dalla legge, e realizzare delle business unit nella società incorporante. Facendo cosi si realizzerebbe una gestione semplificata e veloce, una governance unitaria ed un risparmio di risorse finanziarie.
Purtroppo il centro destra è interessato alla moltiplicazione delle poltrone ed al controllo del potere e, quindi, non è facile introdurre una politica aziendale che consideri l’economicità di gestione, l’efficienza e l’efficacia dei servizi e la qualità della vita dei cittadini veronesi.
Altre questioni vanno affrontati in prospettiva: - la valutazione trasparente delle competenze delle persone che vengono designate nei consigli di amministrazione degli enti; - la possibilità della presentazione di candidature indipendenti dal sistema dei partiti; - l’introduzione del colloquio pubblico per dare la possibilità ai candidati di presentare il proprio curriculum.
Le società degli enti locali sono strumenti che vanno gestiti per migliorare la qualità della vita dei cittadini con professionalità e competenze e non per accettare supinamente gli ordini dei partiti. Quando la fedeltà e l’appartenenza politica rappresentano gli unici fattori di scelta difficilmente possiamo avere delle società di gestione dei servizi pubblici locali efficienti ed efficaci ed al servizio degli utenti.
Occorre comprendere che non è più possibile dilapidare risorse pubbliche che diventano sempre più scarse nell’ambiente competitivo di oggi in particolar modo quando si è alla ricerca di risorse per colmare il deficit del bilancio dello stato.
La questione di fondo che ancora rimane aperta è la sopravvivenza delle aziende pubbliche APTV e AMT, le quali continuano ad esistere nonostante che i rami d’azienda del trasporto pubblico locale siano stati conferiti alla nuova società ATV. L’oggetto sociale di tali aziende, rappresentato dalla gestione del servizio di trasporto pubblico cosi come specificato dai rispettivi statuti, non è più perseguibile direttamente e, pertanto, viene meno lo scopo sociale della esistenza delle società stesse.
Le due società, APTV e AMT, sono diventate delle scatole vuote senza la gestione dei servizi di trasporto e producono dei costi, rappresentati dai compensi assegnati agli organi, che ammontano annualmente a 356.367 euro (vedi tabella).
A ottobre 2010, dopo varie e costanti sollecitazioni del consigliere provinciale Vincenzo D’Arienzo, l’Amministrazione Provinciale ha deciso di sostituire il consiglio di amministrazione di APTV con l’amministratore unico, risparmiando 46.671 euro. Prima di questa decisione il costo annuale delle due società, rappresentato dai compensi, ammontava a 403.088 euro.
Per giustificare il mancato scioglimento di APTV e AMT si trova la giustificazione che la prima ha il compito di gestire i parcheggi di Verona e la seconda il patrimonio immobiliare di Apt.
Si fa presente che la situazione economica del paese non consente di sostenere costi inutili e di costituire società senza un’attenta valutazione economico-finanziaria in particolare quando le attività ed i servizi possono essere gestiti direttamente dagli enti.
Uno dei fenomeni che si riscontra è la moltiplicazione delle società controllate da parte degli enti locali con dispendio di capacità e risorse finanziarie. Questo fenomeno si rileva anche a Verona nei trasporti pubblici locali con tre società, di cui una soltanto gestisce operativamente il servizio, e nell’AGSM con una pluralità di società e di organi che mettono a rischio la governance unitaria.
In AGSM si potrebbe procedere alla fusione delle società controllate, con esclusione di quelle la cui gestione separata è prevista dalla legge, e realizzare delle business unit nella società incorporante. Facendo cosi si realizzerebbe una gestione semplificata e veloce, una governance unitaria ed un risparmio di risorse finanziarie.
Purtroppo il centro destra è interessato alla moltiplicazione delle poltrone ed al controllo del potere e, quindi, non è facile introdurre una politica aziendale che consideri l’economicità di gestione, l’efficienza e l’efficacia dei servizi e la qualità della vita dei cittadini veronesi.
Altre questioni vanno affrontati in prospettiva: - la valutazione trasparente delle competenze delle persone che vengono designate nei consigli di amministrazione degli enti; - la possibilità della presentazione di candidature indipendenti dal sistema dei partiti; - l’introduzione del colloquio pubblico per dare la possibilità ai candidati di presentare il proprio curriculum.
Le società degli enti locali sono strumenti che vanno gestiti per migliorare la qualità della vita dei cittadini con professionalità e competenze e non per accettare supinamente gli ordini dei partiti. Quando la fedeltà e l’appartenenza politica rappresentano gli unici fattori di scelta difficilmente possiamo avere delle società di gestione dei servizi pubblici locali efficienti ed efficaci ed al servizio degli utenti.
Occorre comprendere che non è più possibile dilapidare risorse pubbliche che diventano sempre più scarse nell’ambiente competitivo di oggi in particolar modo quando si è alla ricerca di risorse per colmare il deficit del bilancio dello stato.
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