giovedì 11 agosto 2011

Governo senza strategia in Parlamento

Ieri è stata una giornata nera perché l’andamento delle borse è stato negativo e vuota in quanto l’incontro tra il Governo e le parti sociali non ha prodotto risultati e non li poteva produrre per responsabilità del Governo che non ha presentato alcuna proposta e non ha reso trasparente la lettera ricevuta dall’Unione Europea.
Tutto questo lascia presupporre che il Governo non ha ancora le idee chiare o meglio non ha costruito una strategia credibile e responsabile per affrontare la crisi finanziaria ed economica che condiziona il nostro paese.
Il Governo non tiene conto dei seguenti fattori la cui assenza influisce negativamente sulla credibilità dell’Italia da parte del mercato:
- Velocità. La grave crisi che colpisce l’Italia ed il pianeta richiede velocità nelle decisioni e non annunci disattesi come è abituato a fare Berlusconi. L’inversione di tendenza dei mercati non può essere realizzata con la politica del rinvio e dell’incertezza.  I cambiamenti che si stanno realizzando nel mondo sono veloci e non si fermano per aspettare i ritardi nelle decisioni del Governo Italiano.
- Coesione nazionale. Tale fattore proposto dal Presidente Napolitano può essere realizzato con il coinvolgimento dei partiti dell’opposizione e delle parti sociali. Fino a questo momento gli intenti del Governo sono opachi e non sono stati mai sottoposti al vaglio delle parti sociali e dell’opposizione. Troppo facile adottare provvedimenti in modo unilaterale in assenza di un dialogo e di un confronto serio per il bene del paese e senza avvalersi del contributo degli altri soggetti che non partecipano al Governo del paese. Questo comportamento rende inattuabile il messaggio del Presidente Napolitano. In questo caso la responsabilità del fallimento sarebbe da ascrivere al Governo ed alla maggioranza.
Anche stamattina in sede di Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio di Senato e Camera il ministro Tremonti non ha svolto una relazione completa e trasparente sulle misure che il Governo intende prendere a breve termine. Quella di stamattina è stata una riunione interlocutoria e niente di più.
Per un aggiornamento più completo siamo costretti a fare riferimento ai giornali ed mass media perché nei momenti istituzionali il Governo non è aperto e trasparente.
In questi ultimi giorni mi hanno colpito alcuni articoli:
- Il podestà forestiero di Mario Monti. In questo articolo Monti descrive l’accettazione delle decisioni principali di un governo sopranazionale e mercatista. Il Governo Italiano ha prima rivendicato la propria autonomia nel risolvere i problemi dell’Italia e rifiutato un impegno comune con i partiti dell’opposizione e dopo ha accettato le decisioni tecniche dell’Europa.
- Costi della politica. Ecco i tagli che potete fare subito di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Gli autori di questo articolo indicano 6 facili modi per ridurre i costi della politica a cominciare dal taglio dei parlamentari e dalla introduzione della regola che i parlamentari in base alla quale un deputato non può svolgere altre attività. Si tratta di proposte facilmente attuabili che possono recuperare il rapporto di fiducia tra i cittadini e la classe politica.
- In cerca di Leader di Alberto Alesina. Nell’articolo Alesina sottolinea la mancanza di grandi leader che si vedono nei momenti difficili e non nella gestione ordinaria dello Stato. I leader mettono il bene comune al primo posto nei momenti di crisi. Alesina non vede leader nel mondo odierno, compreso Berlusconi ed alla fine dell’articolo afferma “ridateci Einaudi, De Gasperi, Thatcher, Reagan, Clinton, Blair e Kohl prima che sia troppo tardi.
Nei tre anni di Governo del centro destra i problemi del paese sono stati messi da parte per dare spazio ai problemi personali di Berlusconi. Per tale motivo e per l’incapacità dell’attuale Governo e del premier di affrontare in modo efficace i problemi del paese occorre un nuovo leader che riporti il paese a crescere e che risolvi le iniquità di un sistema che non regge più.
La mancanza di leader in Italia ha portato il paese in queste condizioni disperate.
Antonio Polito ha rivolto delle dure critiche al PD, smentite da un altro articolo pubblicato sul medesimo giornale che riporta la proposta del PD e dall’intervento di Pierluigi Bersani in parlamento. Le critiche di Polito andavano rivolte al PDL e a Berlusconi perché il PD oltre che proporre delle giuste misure e impegnarsi per una alternativa efficace all’attuale governo per il bene comune non può far altro in quanto a differenza del Governo non gestisce gli strumenti del governo dell'economia.   

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