Il confronto che si è realizzato nel PD sulle nomine nei consigli di amministrazione delle società partecipate del Comune di Verona è scaturito dal documento EntiTrasparEnti, dalla lettera del Circolo PD Ottava Circoscrizione e dai post pubblicati sul mio blog.
Senza tali documenti di tale problematica non se ne sarebbe parlato per niente ed è forse questo che infastidisce.
Il dibattito non affronta in modo adeguato il problema proposto e non tiene conto dell’impegno dei sottoscrittori a contribuire affinché il PD si adegui alle esigenze richieste dalla società nel terzo millennio in tema di democrazia, trasparenza, valutazione e competenze.
Il regolamento del comune di Verona non prevede nel processo delle nomine, come ad esempio avviene nel comune di Bologna, la trasparenza e la valutazione delle competenze dei candidati. Di conseguenza permette ai consiglieri comunali di scegliere i candidati senza entrare nel merito delle competenze possedute dalle persone che hanno presentato la propria candidatura.
Per tale motivo il PD ha il dovere di supplire a questa carenza per raccordarsi con i cittadini veronesi in due modi:
1) Il gruppo consiliare del PD presenta una proposta di regolamento comunale che preveda i fattori prima indicati (trasparenza, valutazione e competenze);
2) Il PD, nel caso in cui la prima opzione non sia praticabile, adegui la propria strategia approvando una regolamentazione delle nomine che regoli la trasparenza nei confronti degli iscritti e degli elettori veronesi, i criteri, i requisiti e la valutazione delle competenze.
Nell’espletamento di certi ruoli non è sufficiente la buona volontà e l’impegno dei soggetti ma occorre competenza cioè il saper fare. Infatti, l’on.le Federico Testa dichiara che “le persone che vengono candidate devono possedere, al di là della buona volontà, le competenze minime per poter svolgere adeguatamente il loro ruolo”.
I fattori della trasparenza, della valutazione e delle competenze sono essenziali per il PD periferico e di Verona per creare un dialogo ed un rapporto con i cittadini, i quali sono sempre più interessati a conoscere, analizzare e valutare i comportamenti dei partiti ed a comportarsi di conseguenza negli appuntamenti elettorali.
Pietro Ichino in merito ai fattori indicati dichiara che “ogni comune, Provincia e Regione, cosi come ogni altro ente pubblico deve far propria fino in fondo la cultura della valutazione ….. della trasparenza, impegnandosi a fa si che le nomine nei consigli di amministrazione delle società che gestiscono servizi pubblici locali siano basate su criteri di competenza oggettivamente verificabili. Il Partito Democratico deve per primo attivarsi su questo terreno, impegnando tutti i propri amministratori locali”.
L’affermazione di Giandomenico Allegri, segretario provinciale del PD, che “non è lui l’interlocutore più adatto a esprimersi sulla questione” potrebbe significare che non intende promuovere negli organi del PD una decisione politica che assecondi nel processo di nomina la trasparenza, la valutazione e le competenze.
Giandomenico Allegri nel suo intervento non tiene conto che la disciplina delle nomine del comune di Verona non garantisce la trasparenza e la valutazione delle competenze e, pertanto, il PD se crede in questi fattori di cambiamento non deve adeguarsi allo stato delle cose ma avviare dei processi di innovazione al proprio interno ed in rapporto con gli iscritti ed i cittadini.
IL segretario provinciale del PD condivide le dichiarazioni di Ichino e Testa e crede:
- nella trasparenza >>> la applichi nei confronti degli iscritti e degli elettori;
- nella valutazione >>> la promuova nel PD e la faccia applicare dal gruppo consiliare;
- nelle competenze >>> sostenga le persone competenti attraverso l’applicazione del primo e secondo punto.
Per quanto riguarda il centralismo democratico devo dire con tutta franchezza che non provengo da certe tradizioni che nel passato lo hanno praticato e ne tantomeno condivido adesso tale pratica.
Il centralismo democratico verrà applicato solo nel caso in cui il gruppo consiliare del PD, competente per le nomine, agisca da solo, senza guida e regole e non tiene in considerazione i fattori proposti ma altri.
Se il PD veronese si affida per le nomine esclusivamente al regolamento comunale che esclude qualsiasi criterio e non elabora una linea politica propria che affronti in modo serio e responsabile tale questione si assumerà una grande responsabilità nei confronti degli iscritti e degli elettori.
All’indomani delle nomine i cittadini veronesi sapranno chi è stato eletto, quali competenze possiede e per quale motivo è stato designato nonostante che la valutazione delle competenze non venga effettuata ed il sito del comune e quello del PD non pubblicano i curriculum dei candidati.
La cultura della trasparenza s’impone da sola con i mezzi esistenti e, quindi, è inutile nascondere la verità in quanto essa si presenta alle persone in modo chiaro e non bastano le dichiarazioni dei responsabili di partito rivolte a normalizzare le questioni.
La trasparenza, la franchezza e l’ammissione degli errori effettuati consentono di creare un rapporto di fiducia tra le persone.
Credo che il PD dovrebbe praticare di più queste qualità per riavviare un dialogo con le persone e realizzare un rapporto di fiducia con gli elettori che si sta perdendo sempre di più.
Un ulteriore chiarimento: il primo documento è stato redatto dagli iscritti al circolo PD Ottava Circoscrizione ed il secondo da un gruppo di persone iscritte al PD che hanno espresso la medesima sensibilità rispetto ai criteri da seguire per le nomine negli enti. Dietro le persone non vi sono gruppi di potere, componenti del PD o interessi nascosti.
Si comunica che in Facebook è stato costituito il gruppo EntiTrasparEnti: Valutazione e Competenze che in pochi giorni ha raccolto il consenso di 501 persone. L’argomento delle nomine e della cultura della trasparenza, della valutazione e delle competenze non è più un problema veronese ma interessa le altre province.
1) Il gruppo consiliare del PD presenta una proposta di regolamento comunale che preveda i fattori prima indicati (trasparenza, valutazione e competenze);
2) Il PD, nel caso in cui la prima opzione non sia praticabile, adegui la propria strategia approvando una regolamentazione delle nomine che regoli la trasparenza nei confronti degli iscritti e degli elettori veronesi, i criteri, i requisiti e la valutazione delle competenze.
Nell’espletamento di certi ruoli non è sufficiente la buona volontà e l’impegno dei soggetti ma occorre competenza cioè il saper fare. Infatti, l’on.le Federico Testa dichiara che “le persone che vengono candidate devono possedere, al di là della buona volontà, le competenze minime per poter svolgere adeguatamente il loro ruolo”.
I fattori della trasparenza, della valutazione e delle competenze sono essenziali per il PD periferico e di Verona per creare un dialogo ed un rapporto con i cittadini, i quali sono sempre più interessati a conoscere, analizzare e valutare i comportamenti dei partiti ed a comportarsi di conseguenza negli appuntamenti elettorali.
Pietro Ichino in merito ai fattori indicati dichiara che “ogni comune, Provincia e Regione, cosi come ogni altro ente pubblico deve far propria fino in fondo la cultura della valutazione ….. della trasparenza, impegnandosi a fa si che le nomine nei consigli di amministrazione delle società che gestiscono servizi pubblici locali siano basate su criteri di competenza oggettivamente verificabili. Il Partito Democratico deve per primo attivarsi su questo terreno, impegnando tutti i propri amministratori locali”.
L’affermazione di Giandomenico Allegri, segretario provinciale del PD, che “non è lui l’interlocutore più adatto a esprimersi sulla questione” potrebbe significare che non intende promuovere negli organi del PD una decisione politica che assecondi nel processo di nomina la trasparenza, la valutazione e le competenze.
Giandomenico Allegri nel suo intervento non tiene conto che la disciplina delle nomine del comune di Verona non garantisce la trasparenza e la valutazione delle competenze e, pertanto, il PD se crede in questi fattori di cambiamento non deve adeguarsi allo stato delle cose ma avviare dei processi di innovazione al proprio interno ed in rapporto con gli iscritti ed i cittadini.
IL segretario provinciale del PD condivide le dichiarazioni di Ichino e Testa e crede:
- nella trasparenza >>> la applichi nei confronti degli iscritti e degli elettori;
- nella valutazione >>> la promuova nel PD e la faccia applicare dal gruppo consiliare;
- nelle competenze >>> sostenga le persone competenti attraverso l’applicazione del primo e secondo punto.
Per quanto riguarda il centralismo democratico devo dire con tutta franchezza che non provengo da certe tradizioni che nel passato lo hanno praticato e ne tantomeno condivido adesso tale pratica.
Il centralismo democratico verrà applicato solo nel caso in cui il gruppo consiliare del PD, competente per le nomine, agisca da solo, senza guida e regole e non tiene in considerazione i fattori proposti ma altri.
Se il PD veronese si affida per le nomine esclusivamente al regolamento comunale che esclude qualsiasi criterio e non elabora una linea politica propria che affronti in modo serio e responsabile tale questione si assumerà una grande responsabilità nei confronti degli iscritti e degli elettori.
All’indomani delle nomine i cittadini veronesi sapranno chi è stato eletto, quali competenze possiede e per quale motivo è stato designato nonostante che la valutazione delle competenze non venga effettuata ed il sito del comune e quello del PD non pubblicano i curriculum dei candidati.
La cultura della trasparenza s’impone da sola con i mezzi esistenti e, quindi, è inutile nascondere la verità in quanto essa si presenta alle persone in modo chiaro e non bastano le dichiarazioni dei responsabili di partito rivolte a normalizzare le questioni.
La trasparenza, la franchezza e l’ammissione degli errori effettuati consentono di creare un rapporto di fiducia tra le persone.
Credo che il PD dovrebbe praticare di più queste qualità per riavviare un dialogo con le persone e realizzare un rapporto di fiducia con gli elettori che si sta perdendo sempre di più.
Un ulteriore chiarimento: il primo documento è stato redatto dagli iscritti al circolo PD Ottava Circoscrizione ed il secondo da un gruppo di persone iscritte al PD che hanno espresso la medesima sensibilità rispetto ai criteri da seguire per le nomine negli enti. Dietro le persone non vi sono gruppi di potere, componenti del PD o interessi nascosti.
Si comunica che in Facebook è stato costituito il gruppo EntiTrasparEnti: Valutazione e Competenze che in pochi giorni ha raccolto il consenso di 501 persone. L’argomento delle nomine e della cultura della trasparenza, della valutazione e delle competenze non è più un problema veronese ma interessa le altre province.
1 commento:
Una nota di Antonino Leone che bene riassume come sta evolvendo la discussione nel partito su questo tema d'attualità.
Ho condiviso con alcuni di voi tempo fa la lettera dell'ottavo circolo e alcuni giorni dopo ho sottoscritto il documento EntiTrasparEnti. Documento che usa alcune frasi forti che probabilmente io non avrei scritto in modo così esplicito.
Se è vero che i problemi della politica italiana e veneta sono "ben altri", di certo i posti nei CdA restano di repubblica in repubblica molto ambiti.
Io ho potuto vedere in quindici anni di lavoro in sanità cosa significa la mediazione politica. Là dove avrebbe dovuto essere a tutela del cittadino ha preso spesso ben altre strade, quando va bene limitandosi a decidere i primariati. Di seguito a quali ospedali dare preferenza, fino all'ultimo laboratorio diagnostico. Quando non si parla direttamente di tangenti fin sull'ultima vite impiantata.
E' per questo che ho sottoscritto il documento di getto, senza sapere bene (ad essere sincera) nè i CdA coinvolti in questi giorni, nè i criteri di scelta dei candidati. Se è necessario ripensare i metodi della politica, questo, tra gli altri, mi sembra un passaggio obbligato. E che nessuno si senta offeso, perchè non è di singole persone che stiamo parlando.
Cordialmente
Marta Ferretti
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