Dichiarazione dell'on.le Federico Testa
Nel 2007 ha iniziato la sua attività l’azienda ATV creata da AMT (azienda trasporti del comune di Verona) e da APTV (azienda trasporti della provincia di Verona) con l’obiettivo di integrare il trasporto urbano ed extraurbano nella provincia di Verona con benefici a vantaggio degli utenti. Infatti si prevedeva un risparmio nella gestione dei servizi di trasporto con l’eliminazione delle sovrapposizioni che ammontavano all’epoca a circa 500 mila chilometri e con l’integrazione tariffaria che avrebbe permesso di utilizzare un solo titolo di viaggio valido sui mezzi di trasporto urbano ed extraurbano.
Inoltre, occorre tenere presente che dalla collaborazione e riaggregazione dei servizi di trasporto sarebbe stato avviato un miglioramento della qualità dei servizi e della efficienza degli stessi.
Grande soddisfazione era stata espressa da Elio Mosele e da Paolo Zanotto all’epoca rispettivamente presidente della provincia e sindaco del comune di Verona.
Sono passati tre anni e la prospettiva di fusione delle tre aziende si allontana sempre di più. Nessuno ne parla e non vengono considerati i costi burocratici che attualmente AMT e APTV sostengono senza gestire direttamente il servizio di trasporto locale nella provincia di Verona.
Con la fusione delle tre aziende verrebbero eliminati i costi inutili che non producono valore, rappresentati dai compensi che ammontano a 403.088 euro (vedi tabella) senza considerare i risparmi che da tale aggregazione ne deriverebbero in termini di semplificazione dei processi e di riorganizzazione dei servizi di trasporto su base provinciale.
Federico Testa, deputato del PD e responsabile di energia e servizi pubblici locali, afferma che “la giunta Zanotto, d'intesa con la Mosele, aveva portato avanti un processo di razionalizzazione e, in prospettiva, contenimento dei costi. Spiace dover constatare come tale orientamento sia totalmente disatteso dai successori, che paiono più attenti al mantenimento ed anzi alla moltiplicazione delle "poltrone" (come testimoniato ampiamente dalla vicenda AGSM che ha visto crescere a dismisura i consigli di amministrazione, con seri rischi anche di governance unitaria) che non ai bisogni dei cittadini, che chiedono servizi di qualità e costi più bassi".
Purtroppo il centro destra a Verona non si pone contro gli sprechi e le inefficienze con comportamenti coerenti e concreti. Al contrario a parole si posiziona sempre contro gli sprechi degli altri.
Nella gestione dei servizi pubblici locali occorre operare considerando i seguenti fattori:
- Economicità della gestione;
- Efficienza ed efficacia dei servizi;
- Qualità dei servizi.
La cattiva gestione dei servizi, che non considera i fattori indicati, si ripercuote automaticamente sul livello delle tariffe, le quali devono coprire le inefficienze ed i costi senza valore, e di conseguenza su coloro che utilizzano il servizio a prezzi più alti e non equi.
In un momento di grave crisi economica occorre eliminare gli sprechi nei servizi pubblici locali per sostenere la crescita economica e ridurre la spesa pubblica e migliorare la fruibilità dei servizi nei confronti delle fasce più deboli che vivono gli effetti della crisi.
Nel 2007 ha iniziato la sua attività l’azienda ATV creata da AMT (azienda trasporti del comune di Verona) e da APTV (azienda trasporti della provincia di Verona) con l’obiettivo di integrare il trasporto urbano ed extraurbano nella provincia di Verona con benefici a vantaggio degli utenti. Infatti si prevedeva un risparmio nella gestione dei servizi di trasporto con l’eliminazione delle sovrapposizioni che ammontavano all’epoca a circa 500 mila chilometri e con l’integrazione tariffaria che avrebbe permesso di utilizzare un solo titolo di viaggio valido sui mezzi di trasporto urbano ed extraurbano.
Inoltre, occorre tenere presente che dalla collaborazione e riaggregazione dei servizi di trasporto sarebbe stato avviato un miglioramento della qualità dei servizi e della efficienza degli stessi.
Grande soddisfazione era stata espressa da Elio Mosele e da Paolo Zanotto all’epoca rispettivamente presidente della provincia e sindaco del comune di Verona.
Sono passati tre anni e la prospettiva di fusione delle tre aziende si allontana sempre di più. Nessuno ne parla e non vengono considerati i costi burocratici che attualmente AMT e APTV sostengono senza gestire direttamente il servizio di trasporto locale nella provincia di Verona.
Con la fusione delle tre aziende verrebbero eliminati i costi inutili che non producono valore, rappresentati dai compensi che ammontano a 403.088 euro (vedi tabella) senza considerare i risparmi che da tale aggregazione ne deriverebbero in termini di semplificazione dei processi e di riorganizzazione dei servizi di trasporto su base provinciale.
Federico Testa, deputato del PD e responsabile di energia e servizi pubblici locali, afferma che “la giunta Zanotto, d'intesa con la Mosele, aveva portato avanti un processo di razionalizzazione e, in prospettiva, contenimento dei costi. Spiace dover constatare come tale orientamento sia totalmente disatteso dai successori, che paiono più attenti al mantenimento ed anzi alla moltiplicazione delle "poltrone" (come testimoniato ampiamente dalla vicenda AGSM che ha visto crescere a dismisura i consigli di amministrazione, con seri rischi anche di governance unitaria) che non ai bisogni dei cittadini, che chiedono servizi di qualità e costi più bassi".
Purtroppo il centro destra a Verona non si pone contro gli sprechi e le inefficienze con comportamenti coerenti e concreti. Al contrario a parole si posiziona sempre contro gli sprechi degli altri.
Nella gestione dei servizi pubblici locali occorre operare considerando i seguenti fattori:
- Economicità della gestione;
- Efficienza ed efficacia dei servizi;
- Qualità dei servizi.
La cattiva gestione dei servizi, che non considera i fattori indicati, si ripercuote automaticamente sul livello delle tariffe, le quali devono coprire le inefficienze ed i costi senza valore, e di conseguenza su coloro che utilizzano il servizio a prezzi più alti e non equi.
In un momento di grave crisi economica occorre eliminare gli sprechi nei servizi pubblici locali per sostenere la crescita economica e ridurre la spesa pubblica e migliorare la fruibilità dei servizi nei confronti delle fasce più deboli che vivono gli effetti della crisi.
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