Eleonora Voltolina è giornalista professionista, ha creato e dirige la testata online Repubblica degli Stagisti. Ha collaborato a lungo con le pagine culturali e con il sito web del settimanale Panorama. Nata a Roma nel 1978, è cresciuta a Venezia e oggi vive e lavora Milano. Si è laureata con lode in Scienze della comunicazione all’università La Sapienza. Nel luglio 2010 esce per Laterza il suo libro "La Repubblica degli stagisti. Come non farsi sfruttare". Nel 2011 è stata chiamata dalla Commissione lavoro della Camera dei Deputati per un’audizione sulla condizione giovanile, nell’ambito di una indagine sul mercato del lvoro in ingresso e sulle principali difficoltà dei giovani. A livello europeo ha contributio a stilare la Carta europea per la qualità di stage e praticantati, presentandola a Parigi in occasione della Youth Employment Conferenze. Le sue ricerche sono state utilizzate per la presentazione di interrogazioni parlamentari.
Il libro esce nel momento in cui il Governo e le parti sociali sono impegnate a riformare gli ammortizzatori sociali ed il mercato del lavoro. Da tali riforme dipende il futuro dei precari, giovani e non, ed un sistema di tutele con una platea più ampia di lavoratori.
Al momento i precari, che appartengono a numerose categorie, non hanno tutele (malattia, maternità, sussidi di disoccupazione) e quello che è più grave non possono costruire il loro futuro in quanto la retribuzione è maledettamente bassa a parità di mansioni con i lavoratori a tempo indeterminato.
Esiste una gran confusione nel mondo del lavoro: le partite iva sono confuse con i professionisti, i falsi lavoratori autonomi con i veri lavoratori autonomi.
In Italia non vi è soltanto il problema della disoccupazione che è salita al 9,2% senza i cassaintegrati a zero ore ma anche lo sfruttamento dei giovani precari chiamati dalle imprese a mettere al servizio la loro conoscenza e competenza perché le imprese, sbagliando, affrontano la competitività del mercato dal lato dei costi e non, come si dovrebbe fare, dalla parte dell’innovazione e della ricerca.
“Non vi siete distratti né addormentati sui banchi. Siete giovani, volenterosi e avete finito di studiare più o meno nei tempi giusti. Il problema però è che nonostante master, corsi di specializzazione e tripli salti mortali non avete ancora un lavoro retribuito il giusto, per guadagnare di più dovete lavorare in nero e se siete fortunati vi rinnovano il contratto a progetto facendovi stare a casa solo un mese, quanto basta per non avere troppi diritti. Oppure, se lavorate in un negozio come commesse vi assumono come "associate in partecipazione" anziché come dipendenti subordinate e così vi pagano meno. O, peggio ancora, il vostro lavoro diventa quello di cercare lavoro, un'attività con cui non ci si annoia mai. Sono alcune delle storie che trovate in queste pagine: non sono solo i "soliti noti" - artisti, giornalisti, ricercatori ma anche categorie insospettabili come medici, avvocati, architetti. Eleonora Voltolina spiega capitolo dopo capitolo perché nessuna categoria è immune e racconta come sia possibile che in Italia milioni di persone non riescano a mantenersi con quel che guadagnano e perché il periodo di formazione in tutte le professioni si stia dilatando a dismisura e aumentino i contratti "di collaborazione autonoma", cocopro e partite iva, che nascondono normale lavoro dipendente. Pagina dopo pagina, troviamo dati e racconti di vita vissuta di chi è stato - o è ancora - precario, ma soprattutto sfruttato”.
Al momento i precari, che appartengono a numerose categorie, non hanno tutele (malattia, maternità, sussidi di disoccupazione) e quello che è più grave non possono costruire il loro futuro in quanto la retribuzione è maledettamente bassa a parità di mansioni con i lavoratori a tempo indeterminato.
Esiste una gran confusione nel mondo del lavoro: le partite iva sono confuse con i professionisti, i falsi lavoratori autonomi con i veri lavoratori autonomi.
In Italia non vi è soltanto il problema della disoccupazione che è salita al 9,2% senza i cassaintegrati a zero ore ma anche lo sfruttamento dei giovani precari chiamati dalle imprese a mettere al servizio la loro conoscenza e competenza perché le imprese, sbagliando, affrontano la competitività del mercato dal lato dei costi e non, come si dovrebbe fare, dalla parte dell’innovazione e della ricerca.
“Non vi siete distratti né addormentati sui banchi. Siete giovani, volenterosi e avete finito di studiare più o meno nei tempi giusti. Il problema però è che nonostante master, corsi di specializzazione e tripli salti mortali non avete ancora un lavoro retribuito il giusto, per guadagnare di più dovete lavorare in nero e se siete fortunati vi rinnovano il contratto a progetto facendovi stare a casa solo un mese, quanto basta per non avere troppi diritti. Oppure, se lavorate in un negozio come commesse vi assumono come "associate in partecipazione" anziché come dipendenti subordinate e così vi pagano meno. O, peggio ancora, il vostro lavoro diventa quello di cercare lavoro, un'attività con cui non ci si annoia mai. Sono alcune delle storie che trovate in queste pagine: non sono solo i "soliti noti" - artisti, giornalisti, ricercatori ma anche categorie insospettabili come medici, avvocati, architetti. Eleonora Voltolina spiega capitolo dopo capitolo perché nessuna categoria è immune e racconta come sia possibile che in Italia milioni di persone non riescano a mantenersi con quel che guadagnano e perché il periodo di formazione in tutte le professioni si stia dilatando a dismisura e aumentino i contratti "di collaborazione autonoma", cocopro e partite iva, che nascondono normale lavoro dipendente. Pagina dopo pagina, troviamo dati e racconti di vita vissuta di chi è stato - o è ancora - precario, ma soprattutto sfruttato”.
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