Il dibattito ed il confronto politico a Verrona tra le forze politiche diversamente collocate non può ridursi ad appesantire la macchina della giustizia ma deve realizzare un dialogo costruttivo nell’interesse dei cittadini della provincia di Verona. Per tutte le questioni interessate da querela non è stata data mai una risposta anche nel caso in cui le querele vengono archiviate per assenza di reato.
L’ultima querela archiviata è quella del sindaco, Flavio Tosi, contro il consigliere comunale di Villa Bartolomea, Giuliano Rigo.
La querela è stata presentata dopo le dichiarazioni di Rigo relative all’esposto di Flavio Tosi alla Corte dei Conti per presunti danni erariali derivanti dalla lottizzazione effettuata dalla precedente amministrazione comunale di cui è espressione l’attuale minoranza ed il consigliere Rigo.
Il Giudice per le indagini preliminari, dott. Morsiani, ha archiviato la querela in quanto le dichiarazioni di Giuliano Rigo “non hanno contenuto diffamatorio” e la critica dell’indagato “rientra nelle sue facoltà”. Inoltre, la sentenza afferma che Giuliano Rigo avendo prospettato l’ipotesi che Tosi “volesse, con la sua iniziativa, bloccare una zona industriale a favore di altre aree non costituisce dichiarazione diffamatoria, ma solo espressione del dissenso del dichiarante rispetto ad una scelta operata da altro soggetto, senza che vengano travalicati i limiti del diritto di critica politica.”
"Finalmente l'archiviazione disposta dal giudice, dichiara Giuliano Rigo, ristabilisce la verità. Tosi ha fatto ricorso alla giustizia come ultima spiaggia, solo perché era in difficoltà nel dare una risposta politica alle questioni che ho posto e che rimangono tuttora irrisolte, dato che a distanza di due anni la ZAI di Carpi è ancora un capitolo aperto. Tosi faccia chiarezza e visto che c'è spieghi ai cittadini anche chi paga per le sue esibizioni da macho e per l'uso sistematico della querela come strumento di lotta politica."
Il PD di Verona afferma che dalla precedente amministrazione di centrosinistra, nonostante tutto, non è mai partita una querela, mentre con Tosi ne abbiamo contate 43: una nel 2007, due nel 2008, 14 nel 2009, ben 17 nel 2010 e quest'anno pare che siamo già a nove, una permalosità senza precedenti».
Franco Bonfante, consigliere regionale del PD, afferma di aver ricevuto sei querele di cui tre sono state archiviate.
Vincenzo D’Arienzo, segretario del PD di Verona, e Franco Bonfante, consigliere regionale, affermano che le querele hanno uno scopo intimidatorio verso l’opposizione ed i giornalisti.
Gli esponenti del PD si sono impegnati a valutare e rilevare eventuali responsabilità contabili nei confronti di coloro che utilizzano lo strumento della querela per fini di lotta politica e non perché siano stati commessi dei reati.
Le querele fino a questo momento hanno prodotto i seguenti effetti: - archiviazione delle querele in quanto non si riscontrano reati; assenza di risposte da parte degli amministratori sui problemi sollevati ed oggetto di querela; alta opacità nei confronti dei cittadini che non sono informati compiutamente sugli avvenimenti oggetto delle querele.
Con questo metodo si realizza l’occupazione del potere da parte del centro destra che utilizza tutti i mezzi disponibili per soffocare il dibattito politico e controllare la libertà di valutazione e di espressione da parte dell’opposizione e dei cittadini.
"Finalmente l'archiviazione disposta dal giudice, dichiara Giuliano Rigo, ristabilisce la verità. Tosi ha fatto ricorso alla giustizia come ultima spiaggia, solo perché era in difficoltà nel dare una risposta politica alle questioni che ho posto e che rimangono tuttora irrisolte, dato che a distanza di due anni la ZAI di Carpi è ancora un capitolo aperto. Tosi faccia chiarezza e visto che c'è spieghi ai cittadini anche chi paga per le sue esibizioni da macho e per l'uso sistematico della querela come strumento di lotta politica."
Il PD di Verona afferma che dalla precedente amministrazione di centrosinistra, nonostante tutto, non è mai partita una querela, mentre con Tosi ne abbiamo contate 43: una nel 2007, due nel 2008, 14 nel 2009, ben 17 nel 2010 e quest'anno pare che siamo già a nove, una permalosità senza precedenti».
Franco Bonfante, consigliere regionale del PD, afferma di aver ricevuto sei querele di cui tre sono state archiviate.
Vincenzo D’Arienzo, segretario del PD di Verona, e Franco Bonfante, consigliere regionale, affermano che le querele hanno uno scopo intimidatorio verso l’opposizione ed i giornalisti.
Gli esponenti del PD si sono impegnati a valutare e rilevare eventuali responsabilità contabili nei confronti di coloro che utilizzano lo strumento della querela per fini di lotta politica e non perché siano stati commessi dei reati.
Le querele fino a questo momento hanno prodotto i seguenti effetti: - archiviazione delle querele in quanto non si riscontrano reati; assenza di risposte da parte degli amministratori sui problemi sollevati ed oggetto di querela; alta opacità nei confronti dei cittadini che non sono informati compiutamente sugli avvenimenti oggetto delle querele.
Con questo metodo si realizza l’occupazione del potere da parte del centro destra che utilizza tutti i mezzi disponibili per soffocare il dibattito politico e controllare la libertà di valutazione e di espressione da parte dell’opposizione e dei cittadini.
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