La conferenza sul Lavoro organizzata dal Partito Democratico è stata accompagnata da cattiva informazione che riportava il ritiro della firma dal documento proposto da Pietro Ichino, Maurizio Ferrera, Paolo Giaretta, Enrico Morando, Michele Salvati e da Ivan Scalfarotto nonostante le dichiarazioni degli interessati. Dopo aver pubblicato sul mio blog alcune dichiarazioni a sostegno del documento “Per dare valore al lavoro” si riportano le dichiarazioni di Walter Veltroni, Sergio Chiamparino e Ignazio Marino.
Lettera di Sergio Chiamparino e Walter Veltroni a Dario Di Vico pubblicata su Corriere della Sera, 19 giugno 2011
Qui il resto del postNel suo interessante editoriale di ieri lei fa riferimento al fatto che noi due avremmo tolto la firma dal documento presentato da Pietro Ichino e altri studiosi e dirigenti politici sui temi del lavoro. Le cose non stanno cosi. Noi sosteniamo con molta forza con molta forza le posizioni espresse da Ichino, Salvati, Ferrera e lo facciamo non da oggi. Con Ichino abbiamo semplicemente deciso che il documento fosse firmato solo da sei persone di grande competenza sui temi del lavoro proprio perché volevamo che la discussione si concentrasse sul merito delle proposte in esso contenute. Esse costituiscono per noi, lo abbiamo detto con forza anche al Lingotto, la principale risorsa, con una crescita forte e equa e una modernizzazione del Paese, per introdurre nel mondo del lavoro, e in una prospettiva di sicurezza sociale milioni di persone, soprattutto giovani, che ne sono esclusi perché costretti alla precarietà. Le abbiamo scritto perché ci teniamo a ribadire ciò che abbiamo detto anche in queste ore, come risulta anche da dichiarazioni inequivoche riportate dalle agenzie di stampa, e cioè il nostro pieno sostegno alla proposta di Pietro Ichino. E perché pensiamo che il tema interessante da lei analizzato meriti approfondimenti fondati sulle reali posizioni di ciascuno.
Intervento del senatore Ignazio Marino riportato dall’agenzia Virgilio Notizie, 18 luglio 2011
“Per candidarsi alla guida del Paese dopo vent’anni di berlusconismo è necessario offrire una visione del futuro innovativa. L’Italia ha bisogno di un orizzonte del tutto nuovo, in particolare per i giovani precari e i disoccupati. Il Pd per aiutare veramente i settori in crisi dovrebbe promuovere un modello economico e sociale che tuteli i diritti storici, conquistati negli anni Settanta, dando però più garanzie ai giovani lavoratori e conciliando la flessibilità occupazionale con le sicurezze sociali”. A dirlo in una nota è il senatore del Pd Ignazio Marino, commentando la conferenza del partito sul lavoro che si sta svolgendo a Genova. “La proposta del professor Ichino va in quella direzione – aggiunge Marino – sono, in parte, le stesse idee che sostengo da anni e spero che la discussione intorno ad esse non venga chiusa ma si alimenti di contributi. E’ imperativo per il futuro del Paese costruire e tutelare nuovi diritti per i milioni di lavoratori precari che oggi non li hanno. Non è accettabile che una giovane donna non possa avere un figlio per paura di perdere il posto o che un muratore per lavorare venga obbligato ad aprire una partita IVA. Il Pd deve dimostrare l’ambizione ed il coraggio di un confronto aperto e deve rappresentare milioni di giovani voci che chiedono garanzie per il futuro”.
Intervento del senatore Ignazio Marino riportato dall’agenzia Virgilio Notizie, 18 luglio 2011
“Per candidarsi alla guida del Paese dopo vent’anni di berlusconismo è necessario offrire una visione del futuro innovativa. L’Italia ha bisogno di un orizzonte del tutto nuovo, in particolare per i giovani precari e i disoccupati. Il Pd per aiutare veramente i settori in crisi dovrebbe promuovere un modello economico e sociale che tuteli i diritti storici, conquistati negli anni Settanta, dando però più garanzie ai giovani lavoratori e conciliando la flessibilità occupazionale con le sicurezze sociali”. A dirlo in una nota è il senatore del Pd Ignazio Marino, commentando la conferenza del partito sul lavoro che si sta svolgendo a Genova. “La proposta del professor Ichino va in quella direzione – aggiunge Marino – sono, in parte, le stesse idee che sostengo da anni e spero che la discussione intorno ad esse non venga chiusa ma si alimenti di contributi. E’ imperativo per il futuro del Paese costruire e tutelare nuovi diritti per i milioni di lavoratori precari che oggi non li hanno. Non è accettabile che una giovane donna non possa avere un figlio per paura di perdere il posto o che un muratore per lavorare venga obbligato ad aprire una partita IVA. Il Pd deve dimostrare l’ambizione ed il coraggio di un confronto aperto e deve rappresentare milioni di giovani voci che chiedono garanzie per il futuro”.
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