Negli ultimi mesi un gruppo ampio di persone aderenti al Partito Democratico provenienti
da esperienze diverse e con posizioni differenti rispetto al Congresso
Nazionale hanno lavorato con impegno per preparare un progetto di cambiamento
per il PD Veronese, partendo da una valutazione oggettiva sino a pervenire all’individuazione di una strategia che possa rilanciare il PD
nel territorio veronese. Con la
candidatura di Alessio
Albertini si è realizzata un’ampia e massima convergenza
possibile per guidare il PD veronese, in un momento
particolarmente difficile, con discontinuità rispetto al passato ed innovazione
per il futuro.
Il PD scaligero non gode di ottima salute e nelle
ultime consultazioni elettorali non ha brillato per i consensi ricevuti. Per
tale motivo i partecipanti al progetto “Riscriviamo Verona” hanno avvertito il
peso di tali risultati e si sono impegnati ad avviare un cambiamento radicale
che riporti il PD al centro dell’attenzione dei cittadini nel territorio.
Il percorso non è facile perché non mancano le
critiche (accordo di potere, divisione delle cariche) alle quali risponde con
puntualità Alessio Albertini.
Infatti, Alessio Albertini
afferma: “Leggo ancor oggi di divisioni
di cariche e di spartizioni. Penso che questo sia un danno non tanto a me
quanto al partito. Quello che vogliamo è il contrario di questo. Stiamo
salpando per un mondo nuovo, dove i riferimenti di ieri non sono più
sufficienti e continuare a ragionare per etichette o appartenenze è
semplicemente sbagliato. La mia
candidatura unitaria rappresenta il contrario di tutto questo. Non ci sono
stati né tavolini né caminetti, ma un passaggio di testimone, si sono saldate
generazioni vecchie e nuove, in un rimescolamento di appartenenze che impone di
ragionare secondo nuovi schemi. Semplicemente questo è quanto avvenuto con il
percorso che ha portato alla mia candidatura”.
“Ci dicono, dichiara Albertini, siete un partito lacerato
dalle correnti. Io rivendico il nostro dibattito interno, qui non ci sono capi
o padroni. Io favorirò sempre il confronto interno anche aspro. Certo, una
volta presa una decisione però non esiste che ognuno esca con la propria
dichiarazione. All’esterno si deve essere tutti uniti”.
Albertini ricorda che “c’è stato un momento non lontano in cui il centrosinistra governava la città e molti importanti Comuni della provincia. Poi qualcosa si è inceppato, ci siamo ritirati in un’area sempre più ristretta. Con la situazione oggettivamente difficile del centrodestra abbiamo davanti una prateria. Da oggi si cambia passo. Si torna a correre e questo congresso è come la pistola dello starter che ci farà scattare con grinta e coraggio”.
Sottolinea Albertini “la necessità di maggiore coraggio e voglia di vincere. Vogliamo smettere di essere anti-qualcuno, sia a Roma che a Verona. Questa è una visione minoritaria che deve cambiare. Non voglio più che, come accaduto a me qualche anno fa a Belfiore, si dica ai nostri giovani candidati “sarebbe anche un bravo ragazzo, ma è del PD. Questo è inaccettabile e non deve ripetersi. Un PD unito e sicuro delle proprie idee non teme il confronto con alcuno e deve avere maggiore coraggio anche rispetto ad alleanze con forze politiche disponibili a condividere progetti comuni. Non esiste che si abbia paura di confrontarci con gli avversari di ieri o che ci si metta a fare gli schizzinosi sugli elettori che magari dopo aver cambiato idea, decidono di darci la loro fiducia”.
Sulle elezioni amministrative della prossima primavera con oltre 50 comuni veronesi al voto Albertini afferma che sarà il primo vero banco di prova di questa segreteria e daremo fin da subito il massimo sostegno agli amministratori e candidati, perché è soprattutto rispetto alla provincia che il nostro partito deve cambiare atteggiamento. In quest’opera possiamo contare sul governo guidato da Enrico Letta, persona di grande capacità. Il Governo di servizio non rappresenta certo il risultato che tutti noi speravamo di avere dopo le elezioni di febbraio. Ma oggi, seriamente, è l’unica via per tenere in piedi questo paese e dare una speranza di sviluppo per i prossimi mesi”.
Infine
“Occorre, conclude
Breve Curriculum Vitae
Da sempre attivo nella vita associativa e sportiva del suo paese, coltiva anche l’hobby della musica in una cover band.
Dopo il diploma di Liceo Linguistico si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, conseguendo la laurea triennale presso l’Università di Padova e la laurea magistrale presso l’Università di Verona.
Arbitro di calcio F.I.G.C. –A.I.A. dal 2002 al
Conseguita la laurea nel 2009 inizia a svolgere la pratica professionale in un importate studio legale cittadino, fino ad ottenere l’abilitazione all’esercizio della professione di avvocato nel 2013.
Nel frattempo contribuisce a riattivare la Biblioteca comunale di Belfiore, chiusa da anni, e fonda con altri giovani belfioresi l’associazione giovanile “distil-lab”.
L’attività politica inizia nel 2008 con il Partito Democratico. Fonda nel 2010 il Circolo di Belfiore, prima non esistente e nel 2011 si candida a Sindaco di Belfiore con la lista civica “Belfiore x Voi”, sfiorando la vittoria per soltanto 48 voti. E’ attualmente capogruppo in Consiglio Comunale a Belfiore.
Progetto Riscriviamo Verona
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