La qualità dei servizi pubblici spesso dipende dal rapporto di collaborazione e di
cooperazione tra enti diversi nel caso in cui le diverse attività del processo
non sono assegnate ad un unico ente.
Nel caso specifico delle prestazioni di invalidità civile dell’ambito territoriale
dell’Asl 22 di Bussolengo la qualità delle prestazioni di invalidità civile
lascia a desiderare in quanto la struttura sanitaria non è coerente al disegno organizzativo stabilito e non si avvale delle procedure informatiche che permettono all’Inps ed all'Ulss di dialogare in tempo
reale.
I consiglieri regionali Franco
Bonfante e Roberto
Fasoli hanno presentato una interrogazione alla Giunta
Regionale ed all’Assessore regionale alla sanità nella quale vengono elencati i punti di
debolezza dell’Asl 22 di Bussolengo:
- “l’Ulss n. 22 di Bussolengo sia la sola in tutto il Veneto a non avere adottato le suddette procedure informatiche; a quanto pare tale l’Asl utilizza i software dell’Inps soltanto per scaricare le domande di invalidità civile, handicap, ecc ma non per il vero
e proprio iter procedurale (calendarizzazioni e convocazioni delle visite,redazione dei verbali), né per trasmettere gli esiti dei procedimenti all’Istituto previdenziale;
- l’Ulss di Bussolengo continui ad inviare all’Inps tutta la mole di documentazione prodotta in formato cartaceo;
- ciò comporterebbe notevoli penalizzazioni per gli utenti, visti i tempi lunghi per l’effettuazione delle visite sanitarie e quindi per la liquidazione delle prestazioni di invalidità;
- i fascicoli elettronici di ogni pratica vanno comunque aggiornati: pare che l’Inps di Verona si sia sostituito all’Ulss di Bussolengo in tale compito”.
Bonfante e Fasoli indicano gli effetti del non allineamento dell’ Ulss 22 di Bussolengo al modello organizzativo ed al non utilizzo delle procedure informatiche: “- tempi lunghi di erogazione dei servizi; - Inps e Patronati non sono in grado di dare informazioni attendibili in tempo reale agli utenti in quanto i fascicoli non sono aggiornati; - aumento delle code degli utenti in attesa delle visite ed in cerca di informazioni”.
Nel terzo millennio l’ Ulss 22 di Bussolengo non utilizza la piattaforma informatica realizzata dall’Inps e condivisa da tutte le regioni per operare in tempo reale ma produce carta ed esporta carta verso l’Inps di Verona causando tempi lunghi per la definizione delle prestazioni a danno degli utenti.
“A quanto pare - scrivono Bonfante e Fasoli nella loro interrogazione - l’Ulss 22 utilizza i software dell’Inps soltanto per scaricare le domande di invalidità ma non per il vero e proprio iter procedurale (calendarizzazioni e convocazioni delle visite, redazione dei verbali), né per trasmettere gli esiti dei procedimenti all’Istituto previdenziale. Di fatto tutta la documentazione inviata dall’Ulss all’Inps pare sia ancora in formato cartaceo, con notevoli penalizzazioni per gli utenti, vista l’impossibilità di avere dati aggiornati in tempo reale ed i tempi lunghi per l’effettuazione delle visite sanitarie e quindi per la liquidazione delle prestazioni di invalidità civile”.
Bonfante e Fasoli incalzano quindi l’assessore alla Sanità e la Giunta per chiedere un intervento per “fare in modo che l’Ulss n. 22 di Bussolengo si allinei immediatamente con tutte le altre Ulss venete nell’utilizzare gli ambienti virtuali messi a disposizione dall’Inps, per contrarre al massimo i tempi del processo di erogazione delle prestazioni relative al riconoscimento delle invalidità civili”.
L’articolo 20 del decreto legge n. 78 del 2009, convertito con modificazioni nella legge n. 102 del 3 agosto 2009, ha apportato importanti innovazioni nell’iter di riconoscimento dei benefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità al fine di migliorare la qualità del servizio ed i tempi di definizione delle prestazioni di invalidità civile.
La cooperazione e la collaborazione tra enti diversi (Ulss 22 di Bussolengo e Inps di Verona) prevista nel disegno organizzativo e sostenuta da nuove applicazioni informatiche realizzate dall’Inps è saltata in quanto l’Asl n. 22 di Bussolengo si ostina a non rispettare le regole del processo di invalidità civile, il quale in altri territori ha prodotto risultati apprezzabili migliorando i parametri di qualità e quantità del prodotto.
I consiglieri regionali Bonfante e Fasoli interrogano la Giunta regionale e l’Assessore regionale alla Sanità per sapere: “se intendano fare in modo che l’Ulss n. 22 di Bussolengo si allinei immediatamente con tutte le altre Ulss venete nell’utilizzare gli ambienti virtuali messi a disposizione dall’Inps, per contrarre al massimo i tempi del processo di erogazione delle prestazioni relative al riconoscimento delle invalidità civili”.
- ciò comporterebbe notevoli penalizzazioni per gli utenti, visti i tempi lunghi per l’effettuazione delle visite sanitarie e quindi per la liquidazione delle prestazioni di invalidità;
- i fascicoli elettronici di ogni pratica vanno comunque aggiornati: pare che l’Inps di Verona si sia sostituito all’Ulss di Bussolengo in tale compito”.
Bonfante e Fasoli indicano gli effetti del non allineamento dell’ Ulss 22 di Bussolengo al modello organizzativo ed al non utilizzo delle procedure informatiche: “- tempi lunghi di erogazione dei servizi; - Inps e Patronati non sono in grado di dare informazioni attendibili in tempo reale agli utenti in quanto i fascicoli non sono aggiornati; - aumento delle code degli utenti in attesa delle visite ed in cerca di informazioni”.
Nel terzo millennio l’ Ulss 22 di Bussolengo non utilizza la piattaforma informatica realizzata dall’Inps e condivisa da tutte le regioni per operare in tempo reale ma produce carta ed esporta carta verso l’Inps di Verona causando tempi lunghi per la definizione delle prestazioni a danno degli utenti.
“A quanto pare - scrivono Bonfante e Fasoli nella loro interrogazione - l’Ulss 22 utilizza i software dell’Inps soltanto per scaricare le domande di invalidità ma non per il vero e proprio iter procedurale (calendarizzazioni e convocazioni delle visite, redazione dei verbali), né per trasmettere gli esiti dei procedimenti all’Istituto previdenziale. Di fatto tutta la documentazione inviata dall’Ulss all’Inps pare sia ancora in formato cartaceo, con notevoli penalizzazioni per gli utenti, vista l’impossibilità di avere dati aggiornati in tempo reale ed i tempi lunghi per l’effettuazione delle visite sanitarie e quindi per la liquidazione delle prestazioni di invalidità civile”.
Bonfante e Fasoli incalzano quindi l’assessore alla Sanità e la Giunta per chiedere un intervento per “fare in modo che l’Ulss n. 22 di Bussolengo si allinei immediatamente con tutte le altre Ulss venete nell’utilizzare gli ambienti virtuali messi a disposizione dall’Inps, per contrarre al massimo i tempi del processo di erogazione delle prestazioni relative al riconoscimento delle invalidità civili”.
L’articolo 20 del decreto legge n. 78 del 2009, convertito con modificazioni nella legge n. 102 del 3 agosto 2009, ha apportato importanti innovazioni nell’iter di riconoscimento dei benefici in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità al fine di migliorare la qualità del servizio ed i tempi di definizione delle prestazioni di invalidità civile.
La cooperazione e la collaborazione tra enti diversi (Ulss 22 di Bussolengo e Inps di Verona) prevista nel disegno organizzativo e sostenuta da nuove applicazioni informatiche realizzate dall’Inps è saltata in quanto l’Asl n. 22 di Bussolengo si ostina a non rispettare le regole del processo di invalidità civile, il quale in altri territori ha prodotto risultati apprezzabili migliorando i parametri di qualità e quantità del prodotto.
I consiglieri regionali Bonfante e Fasoli interrogano la Giunta regionale e l’Assessore regionale alla Sanità per sapere: “se intendano fare in modo che l’Ulss n. 22 di Bussolengo si allinei immediatamente con tutte le altre Ulss venete nell’utilizzare gli ambienti virtuali messi a disposizione dall’Inps, per contrarre al massimo i tempi del processo di erogazione delle prestazioni relative al riconoscimento delle invalidità civili”.
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