La qualità del processo di erogazione dei servizi pubblici, la cui produzione coinvolge più enti, dipende dal livello di cooperazione ed integrazione degli enti nello svolgimento delle fasi di lavorazione assegnate a ciascuno. Nel caso in cui il disegno
organizzativo complessivo ed unificante non viene rispettato e le attività
vengono svolte non considerando le necessità degli enti che dovranno svolgere
le fasi successive si verificano disfunzioni, confusione ed inefficienza
nell’erogazione dei servizi. In tale caso i tempi di erogazione dei servizi si
allungano con gravi disagi per gli utenti. Pertanto, occorre svolgere al meglio
le attività nel rispetto del modello organizzativo, focalizzarsi sul cliente,
il quale prima della fase finale del processo è rappresentato da un altro ente,
e cooperare per migliorare continuamente il processo.
Tutto questo non accade tra l’Inps di Verona e l’ Ulss n. 22 di Bussolengo per
responsabilità esclusiva della struttura sanitaria, la quale si pone in antitesi al modello organizzativo, supportato da adeguate e moderne applicazioni informatiche, continua a svolgere le proprie attività in modo tradizionale e corporativo e non considera i cambiamenti avvenuti nel processo di erogazione delle prestazioni di invalidità civile.
I deputati del Partito Democratico Diego Zardini ed Alessia Rotta hanno presentato una interrogazione sugli invalidi civili al Ministro per la Pubblica amministrazione e la Semplificazione ed al Ministro per gli Affari Regionali sottolineando che:
- "la grave crisi economica e sociale che interessa l’Italia impone allo Stato, considerato complessivamente,tra l’altro di fare bene le proprie attività e di gestire al meglio i servizi pubblici e le prestazioni sociali al fine di creare valore per i cittadini, maggiormente per coloro che vivono direttamente gli effetti devastanti della
congiuntura;
- l’aumento progressivo della fascia della terza età e i crescenti bisogni che essa rappresenta impegna gli Enti, titolari delle relative funzioni, ad una gestione più efficace ed efficiente del sistema di tutela sociale della disabilità”.
Le ultime modifiche legislative in materia di invalidità civile hanno innovato il processo di riconoscimento e di erogazione delle prestazioni. La funzione relativa alla concessione dei benefici agli invalidi civili è stata trasferita alle Regioni, le quali hanno attribuito le competenze alle Ulss. All’Inps è stata confermata l’erogazione delle provvidenze e sono stati assegnati nuovi compiti.
L’Inps ha introdotto il fascicolo elettronico sanitario, il monitoraggio delle fasi di lavorazione del processo, la trasparenza dei parametri di qualità e quantità delle prestazioni, la presentazione per via telematica della domanda e della relativa certificazione sanitaria, l’integrazione delle commissioni sanitarie da un medico dell’Inps, gli strumenti di integrazione e di cooperazione tra i sistemi informativi degli Enti al fine di facilitare il rapporto di collaborazione tra gli enti e contrarre i tempi di definizione delle prestazioni di invalidità civile.
“L’innovazione introdotta nel processo di invalidità civile, affermanoDiego Zardini e Alessia Rotta non è stata
recepita concretamente da tutte le aziende sanitarie, con la conseguenza che
non sono migliorati, in alcuni territori, i tempi di effettuazione delle visite sanitarie e di definizione delle prestazioni, con disagi gravi da parte degli utenti segnalati dalla stampa”.
“Il caso emblematico, continuano Zardini e Rotta, è rappresentato dall’ Ulss n. 22 di Bussolengo, la quale utilizza la procedura informatica dell’Inps unicamente per scaricare le domande di invalidità civile, handicap e disabilità trasmesse dal cittadino o dai patronati. Per la fase sanitaria di accertamento dell’invalidità (calendarizzazione visita, convocazione a visita, redazione del verbale di visita, aggiornamento del fascicolo elettronico) l’Asl 22 non utilizza la procedura informatica Inps e, all’esito del procedimento di accertamento, trasmette all’Inps i verbali e la documentazione sanitaria in formato esclusivamente cartaceo. L’ Ulss n. 22 di Bussolengo non utilizza nemmeno lo strumento della cooperazione applicativa, prevista dall’Inps già dal 2010, consistente nel dialogo tra i diversi sistemi informativi degli Enti. Tale strumento, pur con tempi di attuazione diversificati caso per caso sul territorio, è ormai consolidato e largamente utilizzato dalle aziende sanitarie al punto che nella Regione Veneto solo l’Asl 22 è estranea a tale sistema operativo”.
Il mancato adeguamento, sottolineano Zardini e Rotta, dell’Asl n. 22 di Bussolengo e degli enti di altri territori al modello organizzativo realizzato dall’Inps, supportato da apposite ed adeguate procedure informatiche, causa:
- "il rallentamento del processo d’invalidità civile che si basa sulla integrazione tra enti diversi con gravi conseguenze per i cittadini per i tempi troppo lunghi di attesa per le convocazioni alle visite mediche e per la definizione delle prestazioni; - l’impossibilità dell’Inps e dei Patronati di avere la tempestiva disponibilità degli atti, in quanto i verbali sanitari non sono redatti e trasmessi in formato elettronico, rallenta il lavoro degli uffici amministrativi per la parte inerente i loro specifici adempimenti e impedisce di fornire informazioni attendibili in tempo reale sullo stato delle pratiche;
- il pagamento degli interessi sulle prestazioni liquidate dopo 120 giorni dalla data di decorrenza della domanda. Costi questi che potrebbero essere eliminati attraverso una gestione efficace delle prestazioni ed attenta a non superare i limiti temporali oltre i quali scatta il calcolo degli interessi".
L’Inps è in grado, grazie alle proprie procedure informatiche in uso ed all’utilizzo degli strumenti di rilevazione (cruscotto direzionale), di rendere trasparenti i tempi di liquidazione delle prestazioni in questione classificati per provincia e gli indicatori di qualità e quantità delle prestazioni stesse.
Diego Zardini e Alessia Rotta chiedono ai Ministri:
- “se non ritengano necessario rendere trasparenti tramite l’Inps gli indicatori qualitativi (tempi di effettuazione delle visite sanitarie e di definizione delle pratiche) e quantitativi (giacenze) delle prestazioni di invalidità civile, classificati per provincia, al fine di poter intervenire e migliorare la performance del prodotto su tutto il territorio nazionale;
- se non reputino urgente conoscere gli importi relativi agli interessi corrisposti agli interessati per ritardato pagamento delle prestazioni di invalidità civile al fine di eliminare gli sprechi prodotti da una gestione non efficiente del processo invalidità civile;
- se non ritengano necessario intervenire per il tramite dell'ispettorato della funzione pubblica onde verificare se l'Asl n. 22 di Bussolengo (Verona) nella gestione delle pratiche di invalidità civile rispetti i principi di efficienza e di efficacia nell'azione amministrativa”.
- l’aumento progressivo della fascia della terza età e i crescenti bisogni che essa rappresenta impegna gli Enti, titolari delle relative funzioni, ad una gestione più efficace ed efficiente del sistema di tutela sociale della disabilità”.
Le ultime modifiche legislative in materia di invalidità civile hanno innovato il processo di riconoscimento e di erogazione delle prestazioni. La funzione relativa alla concessione dei benefici agli invalidi civili è stata trasferita alle Regioni, le quali hanno attribuito le competenze alle Ulss. All’Inps è stata confermata l’erogazione delle provvidenze e sono stati assegnati nuovi compiti.
L’Inps ha introdotto il fascicolo elettronico sanitario, il monitoraggio delle fasi di lavorazione del processo, la trasparenza dei parametri di qualità e quantità delle prestazioni, la presentazione per via telematica della domanda e della relativa certificazione sanitaria, l’integrazione delle commissioni sanitarie da un medico dell’Inps, gli strumenti di integrazione e di cooperazione tra i sistemi informativi degli Enti al fine di facilitare il rapporto di collaborazione tra gli enti e contrarre i tempi di definizione delle prestazioni di invalidità civile.
“L’innovazione introdotta nel processo di invalidità civile, affermano
“Il caso emblematico, continuano Zardini e Rotta, è rappresentato dall’ Ulss n. 22 di Bussolengo, la quale utilizza la procedura informatica dell’Inps unicamente per scaricare le domande di invalidità civile, handicap e disabilità trasmesse dal cittadino o dai patronati. Per la fase sanitaria di accertamento dell’invalidità (calendarizzazione visita, convocazione a visita, redazione del verbale di visita, aggiornamento del fascicolo elettronico) l’Asl 22 non utilizza la procedura informatica Inps e, all’esito del procedimento di accertamento, trasmette all’Inps i verbali e la documentazione sanitaria in formato esclusivamente cartaceo. L’ Ulss n. 22 di Bussolengo non utilizza nemmeno lo strumento della cooperazione applicativa, prevista dall’Inps già dal 2010, consistente nel dialogo tra i diversi sistemi informativi degli Enti. Tale strumento, pur con tempi di attuazione diversificati caso per caso sul territorio, è ormai consolidato e largamente utilizzato dalle aziende sanitarie al punto che nella Regione Veneto solo l’Asl 22 è estranea a tale sistema operativo”.
Il mancato adeguamento, sottolineano Zardini e Rotta, dell’Asl n. 22 di Bussolengo e degli enti di altri territori al modello organizzativo realizzato dall’Inps, supportato da apposite ed adeguate procedure informatiche, causa:
- "il rallentamento del processo d’invalidità civile che si basa sulla integrazione tra enti diversi con gravi conseguenze per i cittadini per i tempi troppo lunghi di attesa per le convocazioni alle visite mediche e per la definizione delle prestazioni; - l’impossibilità dell’Inps e dei Patronati di avere la tempestiva disponibilità degli atti, in quanto i verbali sanitari non sono redatti e trasmessi in formato elettronico, rallenta il lavoro degli uffici amministrativi per la parte inerente i loro specifici adempimenti e impedisce di fornire informazioni attendibili in tempo reale sullo stato delle pratiche;
- il pagamento degli interessi sulle prestazioni liquidate dopo 120 giorni dalla data di decorrenza della domanda. Costi questi che potrebbero essere eliminati attraverso una gestione efficace delle prestazioni ed attenta a non superare i limiti temporali oltre i quali scatta il calcolo degli interessi".
L’Inps è in grado, grazie alle proprie procedure informatiche in uso ed all’utilizzo degli strumenti di rilevazione (cruscotto direzionale), di rendere trasparenti i tempi di liquidazione delle prestazioni in questione classificati per provincia e gli indicatori di qualità e quantità delle prestazioni stesse.
Diego Zardini e Alessia Rotta chiedono ai Ministri:
- “se non ritengano necessario rendere trasparenti tramite l’Inps gli indicatori qualitativi (tempi di effettuazione delle visite sanitarie e di definizione delle pratiche) e quantitativi (giacenze) delle prestazioni di invalidità civile, classificati per provincia, al fine di poter intervenire e migliorare la performance del prodotto su tutto il territorio nazionale;
- se non reputino urgente conoscere gli importi relativi agli interessi corrisposti agli interessati per ritardato pagamento delle prestazioni di invalidità civile al fine di eliminare gli sprechi prodotti da una gestione non efficiente del processo invalidità civile;
- se non ritengano necessario intervenire per il tramite dell'ispettorato della funzione pubblica onde verificare se l'Asl n. 22 di Bussolengo (Verona) nella gestione delle pratiche di invalidità civile rispetti i principi di efficienza e di efficacia nell'azione amministrativa”.
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