E’ stata scritta una nuova pagina di democrazia con lo svolgimento delle primarie del centro sinistra. Il confronto con le precedenti primarie non può essere fatto in quanto in quest’ultime vi è stata una vera competizione in un momento in cui l’Italia ha bisogno di uscire dalla crisi ed affrontare l’emergenza sociale che da diverso tempo ci attanaglia.
Per approfondire l’argomento e porre fine ad alcune affermazioni effettuate dopo le primarie ho posto alcune domande ad Alessandra Moretti, la quale è stata impegnata in qualità di portavoce nel team di Pierluigi Bersani.
Le primarie hanno segnato la vittoria di Pierluigi Bersani ed il successo di Matteo Renzi. L’avvenimento cosa rappresenta per il sistema politico italiano e quali prospettive possono fondarsi su tale evento?
Le primarie sono state l'occasione per riportare la politica laddove deve stare: tra la gente, le persone perbene e, prima di tutto, vicino a chi soffre. Siamo riusciti a colmare la distanza tra politica e cittadini e questo grande patrimonio che abbiamo recuperato non deve essere disperso. Inoltre, le primarie hanno rafforzato il centro sinistra e, in particolare, il Pd e lo dimostra il grado di fiducia che gli italiani dimostrano verso il partito democratico che raggiunge la soglia del 36%.
Quali sono i punti di forza efficaci di Pierluigi Bersani e di Matteo Renzi per realizzare un grande cambiamento nel Pd e nel paese coerente con le aspettative degli elettori?
Pierluigi Bersani é una persona che sa coniugare la capacità di governo con il coraggio del cambiamento e della innovazione. É un politico onesto, competente in grado di cambiare il paese senza spaventare gli italiani che lo sono già per le difficili condizioni socio/economiche.
Matteo Renzi é un dirigente del partito democratico ed ha contribuito a rendere le primarie un confronto serio ed autentico tra due diverse visioni e ricette per il nostro paese. Sono sicura che si metterà a disposizione del partito e con grande senso di responsabilità continuerà a rappresentare gli interessi e le attese dei tanti italiani che lo hanno votato.
Per costruire un’alternativa democratica e sconfiggere il centro destra, il quale continua a dipendere da Berlusconi nonostante i disastri che ha causato, è necessaria una sostanziale unità tra Bersani e Renzi nel Pd per affrontare positivamente le prossime elezioni politiche o al contrario occorre che il vincitore delle primarie, Bersani, gestisca il Pd con la propria maggioranza senza tentare una sintesi unitaria?
Bersani ha sempre avuto, in questi anni, un atteggiamento inclusivo nei confronti delle diverse anime presenti nel Pd. Continuerà a farlo anche nei confronti di Renzi che fa parte di quella grande squadra che contribuirà a portare il centro sinistra a governare il Paese.
Gli elettori hanno votato alle primarie scegliendo liberamente e senza intermediazione Bersani e Renzi, altrimenti non si spiega il livello dei consensi ricevuti dai due candidati, e sono molto attenti all’immagine del Partito Democratico. Il rinnovamento dei parlamentari, in particolare di quelli che hanno superato i tre mandati, ed il coinvolgimento di nuove e fresche capacità e competenze sono obiettivi da conseguire?
Certamente si. Bersani ha dichiarato che sarà il garante di questo rinnovamento che, peraltro, é già in atto da diverso tempo soprattutto nei territori dove a governare le città, le Province, le Regioni e le segreterie sono giovani under 40 bravi, preparati e in grado di assumere sulle proprie spalle responsabilità sempre maggiori.
Il Pd è un partito plurale che rappresenta diverse culture e sensibilità. Abbandonare gli schemi ideologici del passato e gli strumenti anacronistici che non hanno risolto il problema dell’uguaglianza è una strada da intraprendere per ripensare la sinistra?
Siamo e saremo sempre di più un partito al passo con i tempi e i bisogni dei nostri elettori e simpatizzanti. Innoveremo il Pd, le idee, i metodi e anche le facce, senza però mai dimenticare le radici, la storia, i valori e i principi da cui proveniamo.
Lei è impegnata nell’amministrazione comunale di Vicenza. Vuole raccontare in breve la sua esperienza e le responsabilità degli amministratori in questo momento di crisi finanziaria che colpisce gli enti locali?
La mia attività di Vicesindaco e Assessore all'istruzione e ai giovani, é stata un'esperienza politica e amministrativa straordinaria. Ho imparato a dare risposte, risolvere problemi, affrontare con coraggio cambiamenti e riforme necessarie. Gli amministratori sono stati in questi anni l'unico punto di riferimento per i cittadini, in un contesto di grande difficoltà e sofferenza.
Credo che la politica debba ripartire proprio dai territori, restituendo ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti e per ridare credibilità alla politica.
Le primarie hanno segnato la vittoria di Pierluigi Bersani ed il successo di Matteo Renzi. L’avvenimento cosa rappresenta per il sistema politico italiano e quali prospettive possono fondarsi su tale evento?
Le primarie sono state l'occasione per riportare la politica laddove deve stare: tra la gente, le persone perbene e, prima di tutto, vicino a chi soffre. Siamo riusciti a colmare la distanza tra politica e cittadini e questo grande patrimonio che abbiamo recuperato non deve essere disperso. Inoltre, le primarie hanno rafforzato il centro sinistra e, in particolare, il Pd e lo dimostra il grado di fiducia che gli italiani dimostrano verso il partito democratico che raggiunge la soglia del 36%.
Quali sono i punti di forza efficaci di Pierluigi Bersani e di Matteo Renzi per realizzare un grande cambiamento nel Pd e nel paese coerente con le aspettative degli elettori?
Pierluigi Bersani é una persona che sa coniugare la capacità di governo con il coraggio del cambiamento e della innovazione. É un politico onesto, competente in grado di cambiare il paese senza spaventare gli italiani che lo sono già per le difficili condizioni socio/economiche.
Matteo Renzi é un dirigente del partito democratico ed ha contribuito a rendere le primarie un confronto serio ed autentico tra due diverse visioni e ricette per il nostro paese. Sono sicura che si metterà a disposizione del partito e con grande senso di responsabilità continuerà a rappresentare gli interessi e le attese dei tanti italiani che lo hanno votato.
Per costruire un’alternativa democratica e sconfiggere il centro destra, il quale continua a dipendere da Berlusconi nonostante i disastri che ha causato, è necessaria una sostanziale unità tra Bersani e Renzi nel Pd per affrontare positivamente le prossime elezioni politiche o al contrario occorre che il vincitore delle primarie, Bersani, gestisca il Pd con la propria maggioranza senza tentare una sintesi unitaria?
Bersani ha sempre avuto, in questi anni, un atteggiamento inclusivo nei confronti delle diverse anime presenti nel Pd. Continuerà a farlo anche nei confronti di Renzi che fa parte di quella grande squadra che contribuirà a portare il centro sinistra a governare il Paese.
Gli elettori hanno votato alle primarie scegliendo liberamente e senza intermediazione Bersani e Renzi, altrimenti non si spiega il livello dei consensi ricevuti dai due candidati, e sono molto attenti all’immagine del Partito Democratico. Il rinnovamento dei parlamentari, in particolare di quelli che hanno superato i tre mandati, ed il coinvolgimento di nuove e fresche capacità e competenze sono obiettivi da conseguire?
Certamente si. Bersani ha dichiarato che sarà il garante di questo rinnovamento che, peraltro, é già in atto da diverso tempo soprattutto nei territori dove a governare le città, le Province, le Regioni e le segreterie sono giovani under 40 bravi, preparati e in grado di assumere sulle proprie spalle responsabilità sempre maggiori.
Il Pd è un partito plurale che rappresenta diverse culture e sensibilità. Abbandonare gli schemi ideologici del passato e gli strumenti anacronistici che non hanno risolto il problema dell’uguaglianza è una strada da intraprendere per ripensare la sinistra?
Siamo e saremo sempre di più un partito al passo con i tempi e i bisogni dei nostri elettori e simpatizzanti. Innoveremo il Pd, le idee, i metodi e anche le facce, senza però mai dimenticare le radici, la storia, i valori e i principi da cui proveniamo.
Lei è impegnata nell’amministrazione comunale di Vicenza. Vuole raccontare in breve la sua esperienza e le responsabilità degli amministratori in questo momento di crisi finanziaria che colpisce gli enti locali?
La mia attività di Vicesindaco e Assessore all'istruzione e ai giovani, é stata un'esperienza politica e amministrativa straordinaria. Ho imparato a dare risposte, risolvere problemi, affrontare con coraggio cambiamenti e riforme necessarie. Gli amministratori sono stati in questi anni l'unico punto di riferimento per i cittadini, in un contesto di grande difficoltà e sofferenza.
Credo che la politica debba ripartire proprio dai territori, restituendo ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti e per ridare credibilità alla politica.
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