La ricerca sullo stato di attuazione del D. Lgs. 150/2009 negli enti locali veronesi è stata effettuata su un campione di 76 enti su 99 e si è conclusa il 14 aprile 2011.
Adeguamento al D. Lgs. n. 150 del 2009
La prima fase del processo di riforma negli enti locali è rappresentata dall’applicazione delle norme obbligatorie e dall’adeguamento del Regolamento degli uffici e dei servizi degli Enti ai principi del D. Lgs. 150/2009. Dai risultati della ricerca emerge chiaramente una scarsa propensione al dialogo ed al confronto. Infatti, il 32% degli enti locali veronesi ha deliberato in Giunta in assenza dei criteri generali approvati dal Consiglio Comunale, non considerando i seguenti aspetti:
- Politico. Gli enti che hanno adottato delibere di Giunta hanno chiuso tutti gli spazi di confronto con la minoranza in Consiglio Comunale sull’attuazione della riforma. Tale comportamento ha escluso a priori eventuali proposte migliorative provenienti dalla minoranza e fa assumere le responsabilità di realizzazione del D. Lgs. 150/2009 agli organi deliberanti; - Giuridico. Il D. Lgs. n. 267/2000 all'articolo 42, c. 2, lettera a), assegna ai Consigli Comunali l’approvazione dei “criteri generali in materia di ordinamento degli uffici e dei servizi” ed all’art. 48, c. 3, stabilisce che è di “competenza della giunta l'adozione dei regolamenti sull'ordinamento degli uffici e dei servizi, nel rispetto dei criteri generali stabiliti dal consiglio”.
La riforma incide sulle regole comuni di gestione dell’ente locale e, pertanto, si ritiene che dovevano essere riscritte nel rispetto delle competenze degli organi. (2)
Organo di valutazione
Gli enti locali veronesi nella scelta dell’organismo di valutazione si sono dimostrati refrattari al cambiamento. Infatti, i comuni interessati dalla ricerca hanno scelto per il 42% il vecchio Nucleo di valutazione e per il 34% l’Organismo indipendente di valutazione (OIV). Il 24% dei comuni non ha effettuato alcuna scelta.
Si indicano i motivi che hanno indotto gli enti locali veronesi a scegliere il Nucleo di valutazione:
- eludere l’applicazione delle delibere della Civit in materia di requisiti e selezione dei membri dell’Oiv (delibera n. 4/2010 e n. 121/2010 della Civit), le quali richiedono alta professionalità e trasparenza nel processo di selezione e nomina;
- costituire un organismo dipendente dall’organo di indirizzo politico amministrativo e, quindi, al servizio di interessi localistici e clientelari;
- l’erronea interpretazione dell’art 14 inteso come autonomia della costituzione dell’OIV e non discrezionalità nel definire struttura, composizione e funzioni del nuovo organismo;
- la sottovalutazione dell’art. 7, richiamato dall’art. 16, comma 2 che stabilisce i principi ai quali le autonomie locali devono adeguare il proprio ordinamento, che affida all’OIV la funzione di misurazione e valutazione della performance e la proposta annuale di valutazione dei dirigenti di vertice.
Negli enti locali veronesi il Segretario/Direttore Generale è un membro del Nucleo ed assume la presidenza dell’organismo. I requisiti richiesti ai membri del Nucleo sono bassi rispetto a quelli stabiliti dalla CiVIT per gli OIV e la trasparenza in materia di nomine è inesistente (requisiti, verbale di valutazione, curriculum).
Il contributo dei Nuclei di valutazione, istituiti negli anni ’90 e rapportati a quel periodo storico, allo sviluppo del performance management è stato molto modesto. Tali organismi operano in un’ottica prettamente amministrativa e formalistica, si limitano a poche riunioni l’anno, per la maggior parte dedicate agli aspetti formali della erogazione dei premi legati al risultato e non hanno inciso sullo sviluppo e miglioramento dei servizi e dell’organizzazione del lavoro. Inoltre, non è stato realizzato un canale di comunicazione con i portatori di interessi esterni e un benchmarking tra le amministrazioni e non sono stati introdotti indicatori di performance degli enti locali, tranne poche eccezioni.
Considerate le esperienze negative dei nuclei di valutazione, si ritiene essenziale istituire nei comuni gli Organismi indipendenti di Valutazione anche in forma associata in rapporto alle dimensioni dell’ente.
L’OIV va scelto per i suoi aspetti positivi tra i quali si indicano: Indipendenza ed autonomia dall'organo politico amministrativo e, quindi, una valutazione indipendente sulle attività esercitate; - Requisiti di professionalità alti e processo di selezione trasparente; Competenze attribuite che incidono positivamente sulla eprformance del comune. Tra le competenze assegnate si ricordano: - funzione di misurazione e valutazione della performance della struttura; - proposta annuale di valutazione dei dirigenti di vertice; - altri compiti che l’autonomia normativa ed organizzativa degli enti locali consente di scegliere (art. 14 del D. Lgs. n. 150/2009).
La conferma del Nucleo di valutazione è una scelta che ha come orizzonte il passato con tutti i suoi limiti e difetti. Al contrario occorre costruire il futuro dei comuni attraverso nuove prospettive e tra queste vi è la istituzione dell’OIV.
Associazioni tra i comuni
I comuni dell’unione Verona Est, Dall’Adige al Fratta ed i comuni di Gazzo Veronese, Isola della Scala e Zevio hanno scelto di costituire l’OIV in forma associata. Hanno preferito il nucleo di valutazione i comuni aderenti all’unione Adige - Guà.
I comuni dell’Unione Sant'Anna d'Alfaedo ed Erbezzo, Unione dei Comuni di Roveré V., Velo e San Mauro, Destra Adige e Tartaro Tione non hanno effettuato alcuna scelta associativa per l’attuazione del D. Lgs. 150/2009.
Alcuni comuni hanno previsto di gestire in forma associata l’OIV senza pervenire al momento ad alcuna intesa.
Nessun comune veronese ha scelto di gestire in forma associata il sistema di misurazione e valutazione della performance ed il conseguente sistema informatico. (3)
Trasparenza totale
Durante la ricerca sono stati visitati i siti web dei comuni al fine di trovare informazioni utili alla ricerca. Il link “Trasparenza, valutazione e merito” dei comuni è aggiornato con le informazioni (c.v. e retribuzioni dei dirigenti, codice disciplinare, tasso di assenteismo, consulenze) richieste dalla normativa antecedente al Decreto. Pertanto, non risultano le informazioni concernenti gli aspetti dell’organizzazione, gli indicatori di efficienza e di efficacia, l’utilizzo delle risorse in rapporto agli obiettivi programmati, le fasi del ciclo di gestione della performance.
L’aggiornamento dei siti ha lo scopo di consentire il controllo da parte dei cittadini e la loro partecipazione alla gestione dei servizi erogati con osservazioni, interventi e prese di posizioni e di effettuare ricerche, studi ed elaborare proposte da parte di giornalisti, studiosi, e ricercatori indirizzate al miglioramento della performance.
La trasparenza interna dell’andamento gestionale (cruscotto aziendale in tempo reale) guida il management ed i dipendenti a conseguire gli obiettivi prestabiliti.
Strumenti manageriali
Questa che doveva essere la parte più interessante della ricerca si è rivelata un flop per assenza di dati ed informazioni in quanto l’attività degli enti si è fermata alle prime fasi di attuazione della riforma: - Modifica dell’ordinamento per adeguarlo ai principi del D. Lgs. n. 150/2009; - Istituzione dell’organismo di valutazione.
Gli strumenti manageriali previsti dal “Performance Management” e dal Decreto non sono stati ancora introdotti e precisamente: - Sistema di misurazione e valutazione della performance (scadenza 31/12/2010); - Gestione del ciclo della performance (scadenza entro i termini di approvazione del Bilancio 2011); Indicatori di efficienza ed efficacia; Trasparenza delle fasi del ciclo della performance; - Impatto dei risultati sui bisogni dei cittadini.
Si rischia che la riforma venga trattata come un adempimento formale e burocratico.
La Provincia e Verona sono dotati di un sistema di controllo supportato da strumenti informatici. Tale sistema è stato introdotto prima del Decreto e, pertanto, si ritiene che debba essere rivisitato ed aggiornato ai principi del Decreto. Questa esigenza organizzativa è avvertita dal Comune di Verona e non dalla Provincia, la quale disconosce tale adeguamento. Dal 2011 è obbligatorio introdurre la gestione del ciclo della performance coordinandola con il PEG (Piano esecutivo di gestione), inserendo indicatori, target, outcome ed obiettivi strategici correlati ai bisogni dei cittadini.
La Provincia ed il Comune di Verona sono tenuti ad applicare l’art. 11, c. 1 e 3, del D. Lgs. n. 150/2009 in materia di trasparenza per rendere possibile qualsiasi valutazione e proposta migliorativa da parte dei cittadini, ricercatori, giornalisti e gruppi politici.
Università di Verona e D. Lgs. n. 150 del 2009
Si propone di affidare all’Università di Verona, Facoltà di Economia, un progetto di studio e di ricerca sullo stato di attuazione del D. Lgs. n. 150/2009 nella provincia e di sostegno ai comuni veronesi che incontrano difficoltà a realizzare la riforma.
La proposta del PD di Verona verrà presentata dal proprio gruppo consiliare alla Provincia e sottoposta a tutti i gruppi per pervenire ad una posizione comune. Con tale progetto si intensifica il rapporto tra l’Università di Verona ed il territorio e si creano rapporti di collaborazione proficui e produttivi nell’interesse delle comunità locali. Si ritiene che il coinvolgimento dell’Università su questa problematica sia molto importante al fine di avviare un cambiamento positivo nei comuni veronesi.
I Comuni veronesi che hanno aderito al progetto “Performance e Merito” dell’Anci sono solo 5 e, pertanto, solo questi potranno ricevere assistenza e supporto.
I comuni di piccole dimensioni non essendo dotati di management incontrano notevoli difficoltà ad attuare i cambiamenti necessari per migliorare la qualità dei servizi istituzionali. Inoltre, gli enti locali per i tagli che hanno subito sono poco propensi ad innovare e ricorrono a scelte difensive che non creano valore per i cittadini.
Breve valutazione politica
Al di là delle critiche e dei rilievi che possono essere mossi facilmente ai comportamenti del Ministro Brunetta ed al D. Lgs. n. 150/2009 occorre considerare che la legge n. 15/2008 ed il conseguente Decreto sono stati migliorati grazie alle proposte del Partito Democratico, approvate dal Parlamento, in materia di trasparenza, valutazione indipendente e benchmarking. Senza tali fattori il Decreto sarebbe stata anonimo e non innovativo. La proposta del PD dell’istituzione di un’autorità centrale ed indipendente non è stata accolta a suo tempo ed oggi la riforma paga un prezzo molto alto a causa dell’assenza di tale fattore.
Dalla ricerca emerge che il Decreto presenta dei limiti riguardo ai comuni tra i quali si indicano: - Il Comune di Milano e quello di Ferrara di Monte Baldo (218 abitanti) sono destinatari della medesima normativa, la quale non prevede una classificazione dei comuni rispetto alla dimensione e le conseguenti linee di indirizzo; - La discrezionalità dei comuni di istituire l’OIV è accompagnata dalla possibilità di effettuare la scelta degli antiquati Nuclei di valutazione; - L’introduzione del sistema di misurazione e valutazione (Balance scorecard, Performance prism, Common assessment frame work) e della gestione del ciclo della performance comporta una capacità di spesa che molti comuni non possiedono nell’attuale congiuntura economica; - L’assenza di coordinamento e di armonizzazione tra gli strumenti di programmazione dei comuni ed il piano della performance (scelta discrezionale) implica il disconoscimento di tale piano per non introdurre un ulteriore strumento di pianificazione; - La non previsione di una Commissione regionale di sostegno e di raccordo tra i Comuni e la Civit pone gli enti locali in una condizione di isolamento.
Il primo anello della catena della gestione del ciclo della performance è la conoscenza dei bisogni dei cittadini e subito dopo gli obiettivi strategici. A tal fine è necessario che i comuni utilizzino le informazioni analitiche e svolgano un’indagine di customer satisfaction affinché gli obiettivi strategici da conseguire rappresentino i problemi reali dei cittadini.
- eludere l’applicazione delle delibere della Civit in materia di requisiti e selezione dei membri dell’Oiv (delibera n. 4/2010 e n. 121/2010 della Civit), le quali richiedono alta professionalità e trasparenza nel processo di selezione e nomina;
- costituire un organismo dipendente dall’organo di indirizzo politico amministrativo e, quindi, al servizio di interessi localistici e clientelari;
- l’erronea interpretazione dell’art 14 inteso come autonomia della costituzione dell’OIV e non discrezionalità nel definire struttura, composizione e funzioni del nuovo organismo;
- la sottovalutazione dell’art. 7, richiamato dall’art. 16, comma 2 che stabilisce i principi ai quali le autonomie locali devono adeguare il proprio ordinamento, che affida all’OIV la funzione di misurazione e valutazione della performance e la proposta annuale di valutazione dei dirigenti di vertice.
Negli enti locali veronesi il Segretario/Direttore Generale è un membro del Nucleo ed assume la presidenza dell’organismo. I requisiti richiesti ai membri del Nucleo sono bassi rispetto a quelli stabiliti dalla CiVIT per gli OIV e la trasparenza in materia di nomine è inesistente (requisiti, verbale di valutazione, curriculum).
Il contributo dei Nuclei di valutazione, istituiti negli anni ’90 e rapportati a quel periodo storico, allo sviluppo del performance management è stato molto modesto. Tali organismi operano in un’ottica prettamente amministrativa e formalistica, si limitano a poche riunioni l’anno, per la maggior parte dedicate agli aspetti formali della erogazione dei premi legati al risultato e non hanno inciso sullo sviluppo e miglioramento dei servizi e dell’organizzazione del lavoro. Inoltre, non è stato realizzato un canale di comunicazione con i portatori di interessi esterni e un benchmarking tra le amministrazioni e non sono stati introdotti indicatori di performance degli enti locali, tranne poche eccezioni.
Considerate le esperienze negative dei nuclei di valutazione, si ritiene essenziale istituire nei comuni gli Organismi indipendenti di Valutazione anche in forma associata in rapporto alle dimensioni dell’ente.
L’OIV va scelto per i suoi aspetti positivi tra i quali si indicano: Indipendenza ed autonomia dall'organo politico amministrativo e, quindi, una valutazione indipendente sulle attività esercitate; - Requisiti di professionalità alti e processo di selezione trasparente; Competenze attribuite che incidono positivamente sulla eprformance del comune. Tra le competenze assegnate si ricordano: - funzione di misurazione e valutazione della performance della struttura; - proposta annuale di valutazione dei dirigenti di vertice; - altri compiti che l’autonomia normativa ed organizzativa degli enti locali consente di scegliere (art. 14 del D. Lgs. n. 150/2009).
La conferma del Nucleo di valutazione è una scelta che ha come orizzonte il passato con tutti i suoi limiti e difetti. Al contrario occorre costruire il futuro dei comuni attraverso nuove prospettive e tra queste vi è la istituzione dell’OIV.
Associazioni tra i comuni
I comuni dell’unione Verona Est, Dall’Adige al Fratta ed i comuni di Gazzo Veronese, Isola della Scala e Zevio hanno scelto di costituire l’OIV in forma associata. Hanno preferito il nucleo di valutazione i comuni aderenti all’unione Adige - Guà.
I comuni dell’Unione Sant'Anna d'Alfaedo ed Erbezzo, Unione dei Comuni di Roveré V., Velo e San Mauro, Destra Adige e Tartaro Tione non hanno effettuato alcuna scelta associativa per l’attuazione del D. Lgs. 150/2009.
Alcuni comuni hanno previsto di gestire in forma associata l’OIV senza pervenire al momento ad alcuna intesa.
Nessun comune veronese ha scelto di gestire in forma associata il sistema di misurazione e valutazione della performance ed il conseguente sistema informatico. (3)
Trasparenza totale
Durante la ricerca sono stati visitati i siti web dei comuni al fine di trovare informazioni utili alla ricerca. Il link “Trasparenza, valutazione e merito” dei comuni è aggiornato con le informazioni (c.v. e retribuzioni dei dirigenti, codice disciplinare, tasso di assenteismo, consulenze) richieste dalla normativa antecedente al Decreto. Pertanto, non risultano le informazioni concernenti gli aspetti dell’organizzazione, gli indicatori di efficienza e di efficacia, l’utilizzo delle risorse in rapporto agli obiettivi programmati, le fasi del ciclo di gestione della performance.
L’aggiornamento dei siti ha lo scopo di consentire il controllo da parte dei cittadini e la loro partecipazione alla gestione dei servizi erogati con osservazioni, interventi e prese di posizioni e di effettuare ricerche, studi ed elaborare proposte da parte di giornalisti, studiosi, e ricercatori indirizzate al miglioramento della performance.
La trasparenza interna dell’andamento gestionale (cruscotto aziendale in tempo reale) guida il management ed i dipendenti a conseguire gli obiettivi prestabiliti.
Strumenti manageriali
Questa che doveva essere la parte più interessante della ricerca si è rivelata un flop per assenza di dati ed informazioni in quanto l’attività degli enti si è fermata alle prime fasi di attuazione della riforma: - Modifica dell’ordinamento per adeguarlo ai principi del D. Lgs. n. 150/2009; - Istituzione dell’organismo di valutazione.
Gli strumenti manageriali previsti dal “Performance Management” e dal Decreto non sono stati ancora introdotti e precisamente: - Sistema di misurazione e valutazione della performance (scadenza 31/12/2010); - Gestione del ciclo della performance (scadenza entro i termini di approvazione del Bilancio 2011); Indicatori di efficienza ed efficacia; Trasparenza delle fasi del ciclo della performance; - Impatto dei risultati sui bisogni dei cittadini.
Si rischia che la riforma venga trattata come un adempimento formale e burocratico.
La Provincia e Verona sono dotati di un sistema di controllo supportato da strumenti informatici. Tale sistema è stato introdotto prima del Decreto e, pertanto, si ritiene che debba essere rivisitato ed aggiornato ai principi del Decreto. Questa esigenza organizzativa è avvertita dal Comune di Verona e non dalla Provincia, la quale disconosce tale adeguamento. Dal 2011 è obbligatorio introdurre la gestione del ciclo della performance coordinandola con il PEG (Piano esecutivo di gestione), inserendo indicatori, target, outcome ed obiettivi strategici correlati ai bisogni dei cittadini.
La Provincia ed il Comune di Verona sono tenuti ad applicare l’art. 11, c. 1 e 3, del D. Lgs. n. 150/2009 in materia di trasparenza per rendere possibile qualsiasi valutazione e proposta migliorativa da parte dei cittadini, ricercatori, giornalisti e gruppi politici.
Università di Verona e D. Lgs. n. 150 del 2009
Si propone di affidare all’Università di Verona, Facoltà di Economia, un progetto di studio e di ricerca sullo stato di attuazione del D. Lgs. n. 150/2009 nella provincia e di sostegno ai comuni veronesi che incontrano difficoltà a realizzare la riforma.
La proposta del PD di Verona verrà presentata dal proprio gruppo consiliare alla Provincia e sottoposta a tutti i gruppi per pervenire ad una posizione comune. Con tale progetto si intensifica il rapporto tra l’Università di Verona ed il territorio e si creano rapporti di collaborazione proficui e produttivi nell’interesse delle comunità locali. Si ritiene che il coinvolgimento dell’Università su questa problematica sia molto importante al fine di avviare un cambiamento positivo nei comuni veronesi.
I Comuni veronesi che hanno aderito al progetto “Performance e Merito” dell’Anci sono solo 5 e, pertanto, solo questi potranno ricevere assistenza e supporto.
I comuni di piccole dimensioni non essendo dotati di management incontrano notevoli difficoltà ad attuare i cambiamenti necessari per migliorare la qualità dei servizi istituzionali. Inoltre, gli enti locali per i tagli che hanno subito sono poco propensi ad innovare e ricorrono a scelte difensive che non creano valore per i cittadini.
Breve valutazione politica
Al di là delle critiche e dei rilievi che possono essere mossi facilmente ai comportamenti del Ministro Brunetta ed al D. Lgs. n. 150/2009 occorre considerare che la legge n. 15/2008 ed il conseguente Decreto sono stati migliorati grazie alle proposte del Partito Democratico, approvate dal Parlamento, in materia di trasparenza, valutazione indipendente e benchmarking. Senza tali fattori il Decreto sarebbe stata anonimo e non innovativo. La proposta del PD dell’istituzione di un’autorità centrale ed indipendente non è stata accolta a suo tempo ed oggi la riforma paga un prezzo molto alto a causa dell’assenza di tale fattore.
Dalla ricerca emerge che il Decreto presenta dei limiti riguardo ai comuni tra i quali si indicano: - Il Comune di Milano e quello di Ferrara di Monte Baldo (218 abitanti) sono destinatari della medesima normativa, la quale non prevede una classificazione dei comuni rispetto alla dimensione e le conseguenti linee di indirizzo; - La discrezionalità dei comuni di istituire l’OIV è accompagnata dalla possibilità di effettuare la scelta degli antiquati Nuclei di valutazione; - L’introduzione del sistema di misurazione e valutazione (Balance scorecard, Performance prism, Common assessment frame work) e della gestione del ciclo della performance comporta una capacità di spesa che molti comuni non possiedono nell’attuale congiuntura economica; - L’assenza di coordinamento e di armonizzazione tra gli strumenti di programmazione dei comuni ed il piano della performance (scelta discrezionale) implica il disconoscimento di tale piano per non introdurre un ulteriore strumento di pianificazione; - La non previsione di una Commissione regionale di sostegno e di raccordo tra i Comuni e la Civit pone gli enti locali in una condizione di isolamento.
Il primo anello della catena della gestione del ciclo della performance è la conoscenza dei bisogni dei cittadini e subito dopo gli obiettivi strategici. A tal fine è necessario che i comuni utilizzino le informazioni analitiche e svolgano un’indagine di customer satisfaction affinché gli obiettivi strategici da conseguire rappresentino i problemi reali dei cittadini.
(1) Ricerca su un campione di 76 enti su 99
Provincia di Verona; Verona; Albaredo d'Adige; Arcole; Badia Calavena; Bardolino; Bevilacqua; Bonavigo; Boschi Sant'Anna; Bosco Chiesanuova; Bovolone; Brentino Belluno; Brenzone; Bussolengo; Buttapietra; Caldiero; Caprino Veronese; Casaleone; Castagnaro; Castel d’Azzano; Castelnuovo del Garda; Cavaion Veronese; Cazzano di Tramigna; Cerea; Cerro Veronese; Cologna Veneta; Colognola ai Colli; Dolcè; Fumane; Garda; Gazzo Veronese; Grezzana; Illasi; Isola della Scala; Isola Rizza; Lavagno; Lazise; Legnago; Malcesine; Marano di Valpolicella; Mezzane di Sotto; Minerbe; Montecchia di Crosara; Monteforte d'Alpone; Negrar; Nogarole Rocca; Pescantina; Peschiera del Garda; Povegliano Veronese; Pressana; Roverè Veronese; Roveredo di Guà; Salizzole; San Bonifacio; San Giovanni Lupatoto; San Martino Buon Albergo; San Pietro in Cariano; San Zeno di Montagna; Sommacampagna; Terrazzo; Tregnago; Valeggio sul Mincio; Veronella; Villafranca di Verona; Zevio; Zimella.
(2) Enti che hanno aderito al progetto “Performance e Merito” dell’Anci
Verona, Bussolengo, Cazzano di Tramigna, Lazise, San Giovanni Lupatoto.
Enti che non hanno adottato alcuna deliberaBelfiore; Brentino Belluno; Castel d’Azzano; Cazzano di Tramigna; Grezzana; Lazise; Pescantina; San Bonifacio; San Zeno di Montagna.
Enti che hanno adottato la delibera di Giunta Provincia di Verona; Verona; Boschi Sant'Anna; Bosco Chiesanuova; Bovolone; Brenzone; Bussolengo; Castagnaro; Cerro V.; Cologna Veneta; Dolcè; Fumane; Garda; Gazzo V.; Illasi; Isola Rizza; Lavagno; Legnago; Marano di Valpolicella; Minerbe; Mozzecane; Peschiera del Garda; Povegliano V.; Pressana; Roveredo di Guà; Salizzole; San Giovanni Lupatoto; San Pietro in Cariano; Terrazzo; Veronella; Villafranca di Verona; Zimella.
(3) Enti che hanno scelto l’Organismo indipendente di Valutazione
Albaredo d'Adige; Arcole; Bevilacqua; Bonavigo; Boschi Sant'Anna; Bovolone; Caldiero; Casaleone; Cavaion V.; Colognola ai Colli; Dolcè; Gazzo Veronese; Illasi; Isola della Scala; Legnago; Mezzane di Sotto; Minerbe; Montecchia di Crosara; Mozzecane; Peschiera del Garda; Sommacampagna; Terrazzo; Tregnago; Valeggio sul Mincio; Villafranca di Verona; Zevio.
Enti che hanno scelto il Nucleo di valutazione
Provincia di Verona; Verona; Badia Calavena; Bardolino; Brenzone; Bussolengo; Buttapietra; Castagnaro; Castelnuovo del Garda; Cologna Veneta; Fumane; Garda; Isola Rizza; Lavagno; Malcesine; Marano di Valpolicella; Monteforte d’Alpone; Negrar; Nogara; Nogarole Rocca Povegliano V.; Pressana; Ronco all’Adige: Roverè V.; Roveredo di Guà; Salizzole; San Giovanni Lupatoto; San Martino Buon Albergo; Sant’Ambrogio di Valpolicella; Soave; Veronella; Zimella.
Unione dei comuni della Provincia di Verona - Unione Adige – Guà: Cologna Veneta, Pressana, Roveredo di Guà, Veronella, Zimella; - Unione Comuni dall'Adige al Fratta: Bevilacqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Minerbe, Terrazzo; - Unione Comuni di Sant'Anna d'Alfaedo ed Erbezzo; - Unione dei Comuni di Roveré, Velo e San Mauro; - Unione Destra Adige: Angiari,Isola Rizza, Roverchiara, San Pietro di Morubio; - Unione Verona Est: Caldiero, Colognola ai Colli, Illasi, Mezzane di Sotto; - Unione Veronese Tartaro Tione: Erbè, Mozzecane, Nogarole Rocca, Trevenzuolo, Vigasio.
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