In diverse occasioni ho scritto sull’attuazione del D. Lgs. n. 150/2009 da parte del Comune di Verona, rilevando le carenze e le insufficienze riscontrate nel sistema in materia del ciclo di gestione della performance, del sistema informatico non adeguato a realizzare il sistema di misurazione e valutazione della performance organizzativa, dell’organismo di valutazione rappresentato dal Nucleo di valutazione, il quale non possiede l’indipendenza necessaria per svolgere le funzioni assegnate, e di indicatori non adeguati alle proposte dell’Anci. Si ricorda che il Comune di Verona non ha introdotto il piano e la relazione della performance affermando che tali strumenti si identificano con gli strumenti già adottati dal Comune. Inoltre, la trasparenza totale, disciplinata dall’art. 11 del decreto, non è stata attuata ed i cittadini non sono nelle condizioni di conoscere e partecipare alla gestione dell’attività amministrativa e gli enti collegati non hanno introdotto alcun cambiamento in attuazione del decreto.
Gli attuali strumenti di pianificazione del Comune (Peg, Pdo e altri), molto complessi e descritti in migliaia di pagine, non permettono ai cittadini veronesi di conoscere gli obiettivi programmati, gli scostamenti, i risultati conseguiti dal Comune e l’uso delle risorse.
Tali valutazioni, espresse in modo professionale, sono state rilevate in un rapporto del Formez, il quale ha effettuato un’analisi su 8 amministrazioni locali (Bergamo, Novara, Verona, Reggio Emilia, Unione Bassa Romagna, Arezzo, Nola e Casarano) proponendo azioni di miglioramento in materia di performance. Il lettore può prendere conoscenza della ricerca ed effettuare le comparazioni tra gli enti locali.
Si riportano le azioni di miglioramento proposte al Comune di Verona.
“Progetto pilota “Indicatori”
La questione degli indicatori è in parte affrontata nel documento in bozza, denominato “Piano della performance”, che riprende in buona parte le raccomandazioni della CIVIT riguardanti il Piano della performance. Tuttavia, i problemi della selezione degli indicatori, della loro classificazione e descrizione anagrafica, nonché della definizione delle procedure di imputazione, convalida e gestione dei dati che li riguardano sono tutti irrisolti e rinviano ad una attività futura ancora da iniziare. In quest’ambito specialistico un supporto del progetto potrebbe rivelarsi utile. Le fasi del progetto potrebbero essere così articolate, svolgendole non necessariamente in sequenza:
- ricognizione degli indicatori attualmente in uso;
- valutazione della disponibilità di indicatori standard e classificati di fonte ANCI o di altra fonte;
- selezione degli indicatori di efficienza, efficacia e impatto adatti alle esigenze del Comune;
- definizione e attuazione delle procedure (anche informatiche) di imputazione, convalida e gestione dei dati.
Progetto pilota “Performance organizzativa”
La valutazione della performance organizzativa è attualmente una lacuna nel progetto di Piano della performance che è in corso di svolgimento. Il progetto richiede lo svolgimento delle seguenti attività:
- un modello di qualità dei servizi di front-office e back-office;
- la definizione di appropriati indicatori per la valutazione del modello;
- l’elaborazione e il calcolo di un indicatore sintetico di performance organizzativa per ciascun servizio dell’Amministrazione (almeno nell’ambito prescelto per il progetto);
- elaborazione e calcolo della performance organizzativa di ciascuna Unità organizzativa per i servizi di cui ha la responsabilità diretta;
- criteri di definizione della performance dell’Amministrazione nel suo complesso (bisogna però notare che il compito della valutazione della performance complessiva spetta al Nucleo di Valutazione – v. Art. 7, comma 2 lettera a e Art. 14, comma 4 lettera e del D.Lgs. N. 150 del 2009).
Realizzazione del “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance”
Nel corso del progetto, l’attività dei consulenti si è concentrata sullo sviluppo del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, fino ad oggi incompleto, integrandolo con gli apporti derivanti dalle due azioni di miglioramento e fornendo supporto continuo al gruppo di lavoro interno incaricato della sua realizzazione”.
Intervista a Antonino Leone
Intervista a Antonino Leone
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