Dopo tanto tempo finalmente le designazioni nelle società partecipate dal Comune di Verona sono state effettuate con lacerazioni nel centro destra in quanto non tutte le nomine proposte dai partiti della maggioranza sono state confermate dal Sindaco Tosi.
La legislazione vigente in materia di nomine da parte degli enti locali attribuisce al Sindaco il potere di designare i candidati nelle diverse società di gestione dei servizi pubblici locali. Inoltre, nel comune di Verona vige la regola che le candidature ai diversi incarichi devono essere sottoscritte dai consiglieri comunali. Quest’ultima regola impedisce alle persone, alle associazioni ed enti (es. l’Università) di presentare candidature autonome dal sistema dei partiti e nello stesso tempo legittima indirettamente le candidature dei partiti attraverso la sottoscrizione delle candidature da parte dei gruppi consiliari. Dalla sottoscrizione delle candidature si evince chiaramente l’appartenenza dei candidati ad un partito.
Con tale sistema, spoil system e sottoscrizione delle candidature, si perpetua la lottizzazione del potere da parte dei partiti di maggioranza e di opposizione. Quest’ultima però è rappresentata solo nelle società costituite dal Comune e non in quelle costituite indirettamente (Atv, società costituite da Agsm).
Inoltre, il curriculum e la valutazione delle persone designate nei diversi consigli di amministrazione non sono oggetto di trasparenza. La valutazione scritta delle nomine non viene nemmeno effettuata.
Questo sistema di designazione conduce a privilegiare l’appartenenza politica e non la valutazione delle competenze con grave danno nella gestione dei servizi pubblici locali. Per coprire le inefficienze dei servizi si provvede ad aumentare le tariffe, le quali devono consentire il conseguimento di un utile che viene utilizzato dal comune per sopperire alla gestione di altre attività.
Il Segretario Provinciale del PD, Giandomenico Allegri, critica in modo duro lo spoil system praticato dal Sindaco e sottolinea la moltiplicazione delle direzioni generali in Atv e Amia con il relativo aumento di costi.
Occorre andare oltre l’attuale equilibrio ed introdurre una disciplina che preveda criteri oggettivi e verificabili di competenza ed indipendenza nelle designazioni dei membri dei consigli di amministrazione delle società partecipate degli enti locali.
Bisogna intervenire su due fronti:
- a livello nazionale con la modifica della legislazione vigente in materia di nomine al fine di introdurre nel sistema la cultura della trasparenza e della valutazione delle competenze;
- a livello locale con la eliminazione della regola del Comune di Verona che prevede la sottoscrizione delle candidature e con l’introduzione della valutazione scritta e trasparente delle candidature. Questo punto può essere realizzato a prescindere dalla normativa nazionale.
A livello locale il gruppo consiliare del PD deve rendersi promotore di tale iniziativa con una proposta chiara che raggiunga gli elettori veronesi, ponendo fine alla lottizzazione del potere che consente di nominare le persone in base all’appartenenza politica ed alla fedeltà al partito o alla componente di un partito.
Occorre modificare le regole comunali al fine di privilegiare la trasparenza e la valutazione delle competenze. Solo cosi si possono creare nuove prospettive per i servizi pubblici locali che devono essere gestiti unicamente per elevare la qualità della vita dei cittadini veronesi e non per altri interessi non condivisi dai cittadini.
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