I senatori Anna Finocchiaro, Pietro Ichino, Emma Bonino, Luigi Zanda, Enzo Bianco, Enrico Morando, Stefano Ceccanti, Ignazio Marino, Giuseppe Negri, Paolo Nerozzi, Giorgio Tonini e Walter Vitali hanno presentato una interrogazione urgente al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione e al Ministro dell’Economia e delle Finanze sul funzionamento della Commissione per la trasparenza, la valutazione e l’integrità delle amministrazioni pubbliche.
Premesso,
- che la gravissima crisi finanziaria ed economica internazionale obbliga inderogabilmente e urgentemente il nostro Paese ad avviare rapidamente un programma di riduzione e riqualificazione della spesa pubblica corrente, come ultimamente evidenziato anche nella R.U.E.F. dal ministro dell’Economia e delle Finanze;
- che a tal fine la legge n. 15/2009 ha dettato nuove norme per la trasparenza e la valutazione delle performances delle amministrazioni pubbliche, ponendo le premesse per l’individuazione dei settori delle amministrazioni medesime nei quali è possibile l’eliminazione di sprechi e di quelli dove invece l’investimento di risorse consente di prevedere maggiori ritorni in termini di sviluppo economico di sistema e di miglioramento dei servizi per i cittadini;
- che allo stesso fine la stessa legge n. 15/2009 ha istituito un organo centrale indipendente, la Commissione per la Valutazione, la Trasparenza e l’Integrità delle Amministrazioni Pubbliche (Civit), con il compito di garantire l’indipendenza degli organi di valutazione, promuoverne l’operato coordinandolo, creare le condizioni per una applicazione generalizzata del metodo del benchmarking comparativo tra Amministrazioni omologhe e favorire lo sviluppo di una cultura della trasparenza e della performance;
- che la suddetta Autorità indipendente, a seguito dell’approvazione da parte dei due rami del Parlamento della designazione dei suoi cinque membri con maggioranza qualificata di due terzi, si è insediata nel dicembre 2009;
- che, ciononostante, a tutt’oggi il Governo ha omesso di emanare una parte rilevante dei decreti di sua competenza, assolutamente necessari per il funzionamento della stessa Autorità indipendente, onde questa – a cinque mesi dal suo insediamento – è posta nell’impossibilità di operare;
si chiede
che il Governo chiarisca se tali ritardi gravissimi negli adempimenti di sua competenza corrispondano a una scelta politica di congelamento dell’operatività del nuovo organo indipendente, o, più in generale, a una rinuncia all’attuazione dei principi di trasparenza e valutazione indipendente espressi nella legge n. 15/2009, in funzione dell’incremento dell’efficienza delle amministrazioni pubbliche;
in caso contrario, che cosa impedisca l’urgente attuazione degli adempimenti stessi e quando si ritenga che essi possano essere compiutamente attuati, anche allo scopo di consentire all’Autorità di attivare i propri programmi in tempo utile per l’imminente manovra finanziaria preannunciata dal Governo;
che cosa impedisca la fattiva mobilitazione dell’intero vertice dell’Amministrazione, che a tutt’oggi non è dato vedere, a sostegno del difficile quanto indispensabile compito della nuova Autorità indipendente, e in particolare dell’opera di costruzione di un sistema nazionale di osservazione e valutazione del funzionamento di ciascun comparto del settore pubblico, al fine di rendere concretamente possibile la riduzione e riqualificazione della spesa corrente, nonché la creazione delle condizioni perché i necessari investimenti in questo settore possano essere meglio indirizzati e più produttivi.
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