I deputati Diego Zardini e Alessia Rotta hanno
presentato una interrogazione al Ministro del lavoro e delle politiche sociali
ed al Ministro dell’economia e delle finanze per sottoporre il caso dell’Inps,
il quale a partire dal mese di maggio
2010 è gestito da un uomo solo al comando, il presidente dell’Istituto, che
accumula i poteri del Consiglio di Amministrazione. Inoltre, i due deputati
hanno sottoposto ai ministri la possibilità di ridurre i membri del consiglio di
indirizzo e vigilanza e di ripensare i ruoli e le funzioni tra gli organi dell’Istituto. Diego Zardini e Alessia Rotta hanno chiesto ai Ministri “di valutare, in termini di opportunità e di efficienza, la molteplicità di incarichi ricoperti dal presidente dell'Inps”.
“Il recupero di credibilità tra le istituzioni ed i cittadini, affermano Zardini e Rotta nell’interrogazione, avviene anche attraverso la gestione democratica e trasparente delle articolazioni dello Stato; l'attuale gestione monocratica dell'Inps non contribuisce, a parere dei proponenti, a rafforzare la fiducia nelle istituzioni e amplia la possibilità di effettuare delle scelte non in sintonia con gli obiettivi di carattere sociale che l'ente persegue”.
Si riporta integralmente l’interrogazione dei deputatiDiego Zardini
e Alessia Rotta.
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze.
Per sapere – premesso che:
il recupero di credibilità tra le istituzioni ed i cittadini avviene anche attraverso la gestione democratica e trasparente delle articolazioni dello Stato; l'attuale gestione monocratica dell'Inps non contribuisce, a parere dei proponenti, a rafforzare la fiducia nelle istituzioni e amplia la possibilità di effettuare delle scelte non in sintonia con gli obiettivi di carattere sociale che l'ente persegue;
negli ultimi anni l'Inps ha subito delle considerevoli modifiche in materia di governance: il decreto-legge n. 78 del2010 ha
trasformato la gestione commissariale dell'ente in una gestione monocratica,
attribuendo le competenze del soppresso consiglio di amministrazione al
Presidente; inoltre, le funzioni dell'Inpdap e dell'Enpals, a decorrere dal 1o gennaio 2012, sono state incorporate
nel medesimo Istituto, allo scopo di migliorare il sistema di welfare in termini di efficienza con i
risparmi di gestione previsti e di efficacia con l'incremento della qualità
servizi pubblici attraverso l'integrazione delle funzioni previdenziali ed
assistenziali in un unico ente;
a seguito dell'incorporazione degli enti soppressi, l'Inps è chiamato ad amministrare circa 33.556 mila dipendenti, con un onere finanziario di 2.014 milioni, 23 milioni di occupati (99,3 per cento dei lavoratori), 18 milioni di pensionati, per un importo di circa 229 miliardi di euro per il relativo pagamento (14,49 per cento del prodotto interno lordo del 2011) e 4,5 miliardi di spese di funzionamento (1,56 per cento delle spese istituzionali). Da un confronto con gli istituti previdenziali europei risulta che il nuovo Inps rappresenta il più grande ente previdenziale dell'Europa;
nella precedente legislatura il Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore si era assunto l'impegno di presentare un nuovo modello di governance per gli istituti previdenziali ed assistenziali ed a seguito della discussione delle mozioni dei deputati Silvano Moffa eDonata Lenzi ; su tale argomento è stata approvata nel mese di maggio 2012 una mozione unitaria dalla Camera dei deputati al fine di superare l'attuale fase di gestione monocratica dell'Inps;
la Corte dei conti, nella sua relazione del novembre2011, ha espresso evidenti
perplessità sulla gestione monocratica dell'Inps; nonostante tali valutazioni
la concentrazione dei poteri nella figura del presidente dell'Inps prosegue in
assenza di una concreta presa di posizione finalizzata a superare il metodo
dell'uomo solo al comando e a realizzare una gestione democratica trasparente,
efficace e partecipata nell'Istituto, ripristinando l'organo previsto nelle
imprese private e pubbliche: il consiglio di amministrazione. A parere degli
interroganti, la gestione monocratica del presidente, il cui mandato scade il
31 dicembre 2014, ha
espresso degli evidenti limiti, evidenziati dal ricorso a numerose consulenze
esterne, onerose e pervasive, relativamente a problematiche che potevano essere
gestite ad avviso degli interroganti utilizzando le competenze e le capacità
esistenti all'interno dell'Inps;
la riconsiderazione seria e responsabile degli organi dell'Inps e delle loro competenze può essere utile per rilanciare la strategia dell'Istituto e perseguire gli obiettivi di carattere sociale che fanno capo all'Istituto stesso. Inoltre, occorre riflettere sulle nuove competenze del consiglio di indirizzo e vigilanza, composto da 24 membri designati dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi –:
se non ritengano necessario, per quanto di propria competenza, assumere iniziative per ridefinire la governance dell'Inps, anche agevolando, per quanto di competenza, l'iter della proposta avanzata al riguardo dal Partito democratico (atto Camera 556), che preveda, tra l'altro, la presenza del consiglio di amministrazione – così come avviene in tutte le imprese pubbliche e private, tenendo conto che l'istituto gestisce servizi essenziali per i cittadini e per lo Stato e una quantità notevole di risorse finanziarie – e, in tale quadro, valutare l'opportunità di prevedere una riduzione del numero dei componenti dei suoi organi – quale, a esempio, il consiglio di indirizzo e vigilanza – nonché una più netta ed efficiente distinzione di ruoli e funzioni tra i medesimi;
come valutino, in termini di opportunità e di efficienza, la molteplicità di incarichi ricoperti dal presidente dell'Inps.
“Il recupero di credibilità tra le istituzioni ed i cittadini, affermano Zardini e Rotta nell’interrogazione, avviene anche attraverso la gestione democratica e trasparente delle articolazioni dello Stato; l'attuale gestione monocratica dell'Inps non contribuisce, a parere dei proponenti, a rafforzare la fiducia nelle istituzioni e amplia la possibilità di effettuare delle scelte non in sintonia con gli obiettivi di carattere sociale che l'ente persegue”.
Si riporta integralmente l’interrogazione dei deputati
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze.
Per sapere – premesso che:
il recupero di credibilità tra le istituzioni ed i cittadini avviene anche attraverso la gestione democratica e trasparente delle articolazioni dello Stato; l'attuale gestione monocratica dell'Inps non contribuisce, a parere dei proponenti, a rafforzare la fiducia nelle istituzioni e amplia la possibilità di effettuare delle scelte non in sintonia con gli obiettivi di carattere sociale che l'ente persegue;
negli ultimi anni l'Inps ha subito delle considerevoli modifiche in materia di governance: il decreto-legge n. 78 del
a seguito dell'incorporazione degli enti soppressi, l'Inps è chiamato ad amministrare circa 33.556 mila dipendenti, con un onere finanziario di 2.014 milioni, 23 milioni di occupati (99,3 per cento dei lavoratori), 18 milioni di pensionati, per un importo di circa 229 miliardi di euro per il relativo pagamento (14,49 per cento del prodotto interno lordo del 2011) e 4,5 miliardi di spese di funzionamento (1,56 per cento delle spese istituzionali). Da un confronto con gli istituti previdenziali europei risulta che il nuovo Inps rappresenta il più grande ente previdenziale dell'Europa;
nella precedente legislatura il Ministro del lavoro e delle politiche sociali pro tempore si era assunto l'impegno di presentare un nuovo modello di governance per gli istituti previdenziali ed assistenziali ed a seguito della discussione delle mozioni dei deputati Silvano Moffa e
la Corte dei conti, nella sua relazione del novembre
la riconsiderazione seria e responsabile degli organi dell'Inps e delle loro competenze può essere utile per rilanciare la strategia dell'Istituto e perseguire gli obiettivi di carattere sociale che fanno capo all'Istituto stesso. Inoltre, occorre riflettere sulle nuove competenze del consiglio di indirizzo e vigilanza, composto da 24 membri designati dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi –:
se non ritengano necessario, per quanto di propria competenza, assumere iniziative per ridefinire la governance dell'Inps, anche agevolando, per quanto di competenza, l'iter della proposta avanzata al riguardo dal Partito democratico (atto Camera 556), che preveda, tra l'altro, la presenza del consiglio di amministrazione – così come avviene in tutte le imprese pubbliche e private, tenendo conto che l'istituto gestisce servizi essenziali per i cittadini e per lo Stato e una quantità notevole di risorse finanziarie – e, in tale quadro, valutare l'opportunità di prevedere una riduzione del numero dei componenti dei suoi organi – quale, a esempio, il consiglio di indirizzo e vigilanza – nonché una più netta ed efficiente distinzione di ruoli e funzioni tra i medesimi;
come valutino, in termini di opportunità e di efficienza, la molteplicità di incarichi ricoperti dal presidente dell'Inps.
Nessun commento:
Posta un commento