L’impegno di Diego Zardini e Alessia Rotta prende in
considerazione i problemi locali collocandoli in un quadro nazionale di
miglioramento delle PA beneficio dei cittadini: i tempi lunghi di definizione delle prestazioni di invalidità civile dell’Ussl di Bussolengo, la mancata trasparenzadei provvedimenti dell’Azienda Ospedaliera di Verona, i compensi ai docenti dipendenti delle PA, la Governance dell’Inps ed ultima la condivisione delle informazioni in possesso dell’Inps.
I deputati del Partito
Democratico Diego Zardini
e Alessia Rotta
hanno presentato una interrogazione al Ministero per
la pubblica amministrazione e la semplificazione ed al Ministero del lavoro e
delle politiche sociali al fine di consentire alle aziende pubbliche regionali
Ater di accedere alle Banche dati dell’Inps per controllare le
autocertificazioni presentate dai cittadini che richiedono determinati servizi.
“Lo stato complessivamente considerato, dichiaraDiego
Zardini , è ricco di dati ed informazioni se organizzate,
elaborate e condivise rappresentano una fonte di vantaggio competitivo per il
sistema delle PA per contrastare alcuni fenomeni come l’evasione fiscale e la corruzione. Nel caso
dell’interrogazione presentata dal sottoscritto e da Alessia Rotta
permetterebbe all’Ater di Verona e delle altre Province di controllare le
autocertificazioni dei cittadini con i dati contributivi e reddituali in
possesso dell’Inps al fine di impedire illeciti vantaggi per ottenere l’assegnazione
di alloggi e stabilire l’importo del canone di locazione rapportato al reddito”.
“Ritengo, affermaAlessia Rotta , che questa interrogazione vada nella
direzione di due istanze particolarmente sentite dai cittadini:
l'alleggerimento della burocrazia a favore di una maggiore trasparenza e
pertanto equità. La mole di dati e informazioni possedute dall'INPS possono
costituire un utile antidoto a eventuali dichiarazioni fasulle o tentativi di
corruzione. Non si capisce pertanto cosa possa ostare all'accesso di questi
dati da parte di Ater di Verona”.
Non si può da una parte obbligare gli enti pubblici ad effettuare i controlli delle autocertificazione e dall’altra impedire loro tale obbligo non consentendo l’accesso ai dati ed alle informazioni in possesso delle PA. Questa è una contraddizione che va sanata al più presto possibile per contrastare la burocrazia delle PA e per rendere più efficiente ed efficace il sistema pubblico.
Si riporta integralmente l’interrogazione.
“Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Per sapere – premesso che:
l'Istituto nazionale della previdenza sociale per le attività che svolge e per i servizi che eroga possiede ed accumula dati e informazioni, organizzati in banca dati, molto importanti e strategiche per il sistema in rapporto agli obiettivi che le articolazioni dello Stato perseguono;
i dati e le informazioni dell'Inps se organizzati, integrati ed elaborati assumono rilevanza e facilitano l'attività dello Stato e degli enti pubblici al fine di verificare l'autenticità delle dichiarazioni effettuate dai cittadini. Molti problemi gestionali (velocità del processo e veridicità delle dichiarazioni) potrebbero essere risolti se le informazioni elaborate dall'Inps potessero essere condivise dal sistema delle pubbliche amministrazioni;
l'Inps ha realizzato una molteplicità di accordi con i comuni allo scopo di integrare i servizi previdenziali con altri tipi di servizi nei punti cliente costituiti dagli enti locali, realizzando così, insieme ai comuni ed altri enti, una strategia integrata e condivisa di erogazione dei servizi, la quale si è rilevata efficiente, efficace e diffusa nel territorio con un'elevata soddisfazione da parte dei cittadini, i quali recandosi in un unico ufficio possono usufruire dei servizi erogati da enti diversi;
la politica descritta di integrazione e condivisione dei dati e delle informazioni non è prevista per tutti gli enti che hanno finalità pubbliche. Infatti, le Aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica (ATER) di Verona e delle altre province venete non sono autorizzate ad accedere a tali informazioni allo scopo di verificare la veridicità delle autocertificazioni presentate dai cittadini;
le Ater, istituite con legge della Regione Veneto 9 marzo 1995, n. 10 e sostitutive degli Istituti autonomi case popolari (IACP), sono enti pubblici economici dotati di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile, hanno sede nel capoluogo di ogni provincia veneta ed operano nel territorio della stessa nel settore dell'edilizia residenziale pubblica;
l'accesso alle banche dati dell'Inps è utile per contrastare le eventuali dichiarazioni mendaci e le eventuali azioni di corruzione da parte dei cittadini interessati al fine di ottenere l'assegnazione degli appartamenti di proprietà delle Ater e stabilire una congrua corresponsione del canone di locazione parametrato alla capacità contributiva e reddituale. Il medesimo problema potrebbe riguardare le altre regioni in rapporto al modello organizzativo scelto;
le informazioni di cui necessitano le Ater riguardano l'attività lavorativa dei lavoratori dipendenti ed autonomi e precisamente la contribuzione ed i relativi redditi derivanti da lavoro dipendente, da lavoro agricolo dipendente, da lavoro autonomo (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) e dall'indennità di cassa integrazione guadagni e di disoccupazione allo scopo di verificare i redditi dichiarati nelle autocertificazioni per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per l'attribuzione del canone di locazione –:
se non ritengano necessario realizzare un processo di condivisione delle informazioni in possesso dell'Inps a favore delle altre Pubbliche amministrazioni per il buon andamento dei servizi pubblici erogati dalle Pubbliche amministrazioni stesse e per contrastare le dichiarazioni mendaci eventualmente rilasciate dai cittadini interessati, considerato il controllo delle autocertificazioni disposto per legge;
se non reputino urgente mettere in condizioni le Ater di Verona e le province venete di effettuare i controlli sulle autocertificazioni, previsti dalle attuali disposizioni di legge, attraverso l'accesso alle Banche dati dell'Inps e la consultazione delle contribuzioni, dei redditi e delle prestazioni di cassa integrazione guadagni e di disoccupazione dei lavoratori dipendenti ed autonomi per contrastare eventuali tentativi di corruzione allo scopo di usufruire illegittimamente dell'erogazione di servizi (assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e attribuzione del canone di locazione rapportato al reddito)”.
“Lo stato complessivamente considerato, dichiara
“Ritengo, afferma
Non si può da una parte obbligare gli enti pubblici ad effettuare i controlli delle autocertificazione e dall’altra impedire loro tale obbligo non consentendo l’accesso ai dati ed alle informazioni in possesso delle PA. Questa è una contraddizione che va sanata al più presto possibile per contrastare la burocrazia delle PA e per rendere più efficiente ed efficace il sistema pubblico.
Si riporta integralmente l’interrogazione.
“Al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Per sapere – premesso che:
l'Istituto nazionale della previdenza sociale per le attività che svolge e per i servizi che eroga possiede ed accumula dati e informazioni, organizzati in banca dati, molto importanti e strategiche per il sistema in rapporto agli obiettivi che le articolazioni dello Stato perseguono;
i dati e le informazioni dell'Inps se organizzati, integrati ed elaborati assumono rilevanza e facilitano l'attività dello Stato e degli enti pubblici al fine di verificare l'autenticità delle dichiarazioni effettuate dai cittadini. Molti problemi gestionali (velocità del processo e veridicità delle dichiarazioni) potrebbero essere risolti se le informazioni elaborate dall'Inps potessero essere condivise dal sistema delle pubbliche amministrazioni;
l'Inps ha realizzato una molteplicità di accordi con i comuni allo scopo di integrare i servizi previdenziali con altri tipi di servizi nei punti cliente costituiti dagli enti locali, realizzando così, insieme ai comuni ed altri enti, una strategia integrata e condivisa di erogazione dei servizi, la quale si è rilevata efficiente, efficace e diffusa nel territorio con un'elevata soddisfazione da parte dei cittadini, i quali recandosi in un unico ufficio possono usufruire dei servizi erogati da enti diversi;
la politica descritta di integrazione e condivisione dei dati e delle informazioni non è prevista per tutti gli enti che hanno finalità pubbliche. Infatti, le Aziende territoriali per l'edilizia residenziale pubblica (ATER) di Verona e delle altre province venete non sono autorizzate ad accedere a tali informazioni allo scopo di verificare la veridicità delle autocertificazioni presentate dai cittadini;
le Ater, istituite con legge della Regione Veneto 9 marzo 1995, n. 10 e sostitutive degli Istituti autonomi case popolari (IACP), sono enti pubblici economici dotati di personalità giuridica e di autonomia organizzativa, patrimoniale e contabile, hanno sede nel capoluogo di ogni provincia veneta ed operano nel territorio della stessa nel settore dell'edilizia residenziale pubblica;
l'accesso alle banche dati dell'Inps è utile per contrastare le eventuali dichiarazioni mendaci e le eventuali azioni di corruzione da parte dei cittadini interessati al fine di ottenere l'assegnazione degli appartamenti di proprietà delle Ater e stabilire una congrua corresponsione del canone di locazione parametrato alla capacità contributiva e reddituale. Il medesimo problema potrebbe riguardare le altre regioni in rapporto al modello organizzativo scelto;
le informazioni di cui necessitano le Ater riguardano l'attività lavorativa dei lavoratori dipendenti ed autonomi e precisamente la contribuzione ed i relativi redditi derivanti da lavoro dipendente, da lavoro agricolo dipendente, da lavoro autonomo (artigiani, commercianti e coltivatori diretti) e dall'indennità di cassa integrazione guadagni e di disoccupazione allo scopo di verificare i redditi dichiarati nelle autocertificazioni per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per l'attribuzione del canone di locazione –:
se non ritengano necessario realizzare un processo di condivisione delle informazioni in possesso dell'Inps a favore delle altre Pubbliche amministrazioni per il buon andamento dei servizi pubblici erogati dalle Pubbliche amministrazioni stesse e per contrastare le dichiarazioni mendaci eventualmente rilasciate dai cittadini interessati, considerato il controllo delle autocertificazioni disposto per legge;
se non reputino urgente mettere in condizioni le Ater di Verona e le province venete di effettuare i controlli sulle autocertificazioni, previsti dalle attuali disposizioni di legge, attraverso l'accesso alle Banche dati dell'Inps e la consultazione delle contribuzioni, dei redditi e delle prestazioni di cassa integrazione guadagni e di disoccupazione dei lavoratori dipendenti ed autonomi per contrastare eventuali tentativi di corruzione allo scopo di usufruire illegittimamente dell'erogazione di servizi (assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e attribuzione del canone di locazione rapportato al reddito)”.
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