Si è svolta stamattina la conferenza stampa del Gruppo consiliare Pd de Comune di Verona, rappresentato da Michele Bertucco, capo gruppo, Vincenzo d’Arienzo e Elisa La Paglia. In tale contesto è stata rappresentata la posizione politica del Pd rispetto alle nomine nelle società partecipate dal Comune.
L’obiettivo del Gruppo consiliare del Pd è quello d modificare l’attuale regolamento comunale che disciplina le nomine al fine di prevedere la verifica dei requisiti di professionalità e onorabilità dei candidati e la pubblicizzazione dei criteri di nomina adottati dall'amministrazione.
La proposta si articola nei seguenti punti:
1. Adozione di specifiche delibere di indirizzo programmatico per ciascuno degli enti partecipati. E' necessario che il Consiglio comunale ritorni ad esercitare il massimo potere di indirizzo e controllo che lo statuto gli assegna, fissando per ciascun ente gli obbiettivi a cui i nominati devono attenersi nel corso del loro mandato;
2. Verifica dei requisiti di professionalità, competenza e moralità dei candidati, da attuarsi tipicamente con la presentazione del curriculum, di una nota illustrativa del lavoro svolto e di un colloquio. Questo da un lato per prevenire commistioni di interessi conseguenti al cumulo delle cariche (anche politiche), conflitti di interessi o delle pendenze con la giustizia (vedi Carta di Pisa, sottoscritta dall'opposizione). Dall'altra parte per prevenire lo svuotamento di competenze dei consigli di amministrazione, dove troppo spesso persone prive della necessaria preparazione si trovano a delegare i propri compiti al personale amministrativo (es. deleghe conferite al direttore generale dell'ente);
3. Garanzia delle pari opportunità, con l'obbiettivo di formare cda al 50% femminili
4. Pubblicità preventiva delle caratteristiche degli incarichi da ricoprire, degli emolumenti e dei compensi ad essi connessi, delle candidature pervenute, dei curricula dei candidati, delle valutazioni di idoneità professionale degli stessi, nonché di tutti gli atti della procedura, nessuno escluso;
5. Audizioni pubbliche di confronto con i candidati davanti a commissioni dei consigli elettivi (tipicamente le commissioni consiliari;
4. Pubblicità preventiva delle caratteristiche degli incarichi da ricoprire, degli emolumenti e dei compensi ad essi connessi, delle candidature pervenute, dei curricula dei candidati, delle valutazioni di idoneità professionale degli stessi, nonché di tutti gli atti della procedura, nessuno escluso;
5. Audizioni pubbliche di confronto con i candidati davanti a commissioni dei consigli elettivi (tipicamente le commissioni consiliari;
6. Dopo le nomine, pubblicazione dei criteri di scelta adottati.
Michele Bertucco ha dichiarato che la proposta prevede la presentazione delle candidature da parte dei cittadini in possesso dei requisiti richiesti senza la sottoscrizione dei consiglieri comunali di un determinato gruppo consiliare.
Se la proposta del gruppo Pd viene accolta dalla maggioranza di Tosi finalmente si potrà parlare di nomine aperte alla società civile ed all’insegna della trasparenza e delle competenze.
“In queste settimane di nomine in enti e aziende partecipate vediamo, si legge nel comunicato stampa, la politica indulgere sulle proprie debolezze e ricadere nei ben noti errori di autoreferenzialità e chiusura. Anziché diventare occasione di apertura alla società civile e di partecipazione per una selezione meritocratica della classe dirigente, l'attuale tornata di nomine vede ancora una volta il prevalere di logiche spartitorie sulla base di fedeltà personali, partitiche e correntizie, senza tenere in minimo conto le competenze di cui gli enti hanno bisogno. Un errore tanto più grave se solo si pensa che anche dalle capacità degli amministratori nominati dipendono le possibilità di sviluppo del territorio e di uscita dalla crisi”.
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