Nell’ultima settimana la Giunta Comunale di Verona è impegnata a risolvere i problemi finanziari del Comune, considerati i tagli del Governo Berlusconi sugli enti locali e gli effetti negativi sul bilancio comunale di Verona.
I giornali riportano la notizia dell’ acquisto di AMIA da parte di AGSM e della fusione di AGSM e AMIA. La comunicazione è contraddittoria perché si tratta di due operazioni distinte:
- La fusione delle due società controllate dal Comune (AGSM e AMIA);
- L’acquisto da parte di AGSM di AMIA.
Le due operazioni sono cosi diverse che richiedono delle valutazioni finanziarie, economiche e sociali distinte. Pertanto, fino a quando non si conoscono le reali intenzioni della Giunta non ci si può avventurare in precipitose analisi supportate dal nulla.
Esponenti della Giunta Comunale e delle società interessate hanno espresso valutazioni positive in quanto l’operazione consentirebbe “economie di scala, servizi migliori a minor costo, maggiore capacità nei confronti della concorrenza ed altro”. Ma tutte queste cose perché non sono state realizzate prima? Quali sono stati gli impedimenti?
Molti sono gli esempi di imprese con assetto proprietario diverso e concorrenti nel mercato che realizzano una strategia di collaborazione per elevare la competitività dei loro prodotti o servizi a vantaggio dei consumatori. Nel caso di AGSM e AMIA la collaborazione poteva essere realizzata più facilmente in quanto le due società dipendono dalla medesima proprietà e non sono concorrenti.
A monte delle suddette operazioni vi è l’esigenza prioritaria di avviare un confronto efficace tra le forze politiche per ridisegnare la Governance delle imprese, controllate dal comune di Verona, che gestiscono i servizi pubblici locali. Infatti, allo stato attuale vi sono troppe società controllate indirettamente dal Comune, troppi Consigli di Amministrazione, troppi organi e troppi dirigenti.
Per far funzionare il sistema di gestione dei servizi pubblici locali si spende troppo a discapito dei cittadini veronesi che devono mantenere questa architettura elefantiaca con il pagamento delle tariffe.
E’ sterile esaltare il conseguimento degli utili di gestione delle diverse società locali poiché il risultato di gestione di ciascuna società dipende dal livello delle tariffe applicato che coprono i costi inutili, gli sprechi ed i doppioni.
Una diversa Governance efficace dovrebbe semplificare ed eliminare tali costi ed avviare un piano di riduzione delle tariffe, a qualità invariata dei servizi, rapportato ai risparmi ed all’economicità di gestione.
Per semplificare il sistema delle società occorre incorporare in AGSM la società controllata Agsm Trasmissione ed è necessario che il gruppo Amia a sua volta incorpori le società Ser.it, Transeco, DRV ed Amia consulting. All’interno di Agsm ed Amia possono essere costituite delle business unit per gestire le attività rilevanti delle società incorporate. Inoltre, occorre chiudere le società Atm e Aptv per l’impossibilità di conseguire l’oggetto sociale poiché non gestiscono da diverso tempo il trasporto pubblico locale che è stato affidato alla società ATV.
Un altro problema non secondario è che le persone nominate alla guida della società e nei relativi consigli di amministrazione vengono scelte e valutate in rapporto ai requisiti dell’appartenenza politica e della fedeltà ad un partito politico o ad una corrente o all’esponente politico che ha garantito la designazione.
La proposta di nominare degli amministratori unici nasconde la volontà di non semplificare e ridurre il sistema delle società, porta ad una ridotta democrazia industriale e ad una concentrazione di potere.
L’attuale processo di scelta degli amministratori, adottato nel Comune e nella Provincia di Verona, non è trasparente e non consente ai cittadini veronesi in possesso dei requisiti di conoscenza e competenza di presentare la propria candidatura. Inoltre, il sistema favorisce l’occupazione del potere per il potere.
Ritornando alla proposta della Giunta di Verona ritengo che sia necessario effettuare una valutazione efficace e non di schieramento. Per fare questo è necessario che vengano predisposti i seguenti documenti:
- Proposta di Governance delle società di gestione dei servizi pubblici locali;
- Valutazione finanziaria aggiornata della società AMIA;
- Proposta chiara sulle prospettive di AGSM e AMIA (fusione o acquisto?);
- Valutare la prevalenza dell’operazione: migliorare la qualità dei servizi pubblici locali o rispondere al fabbisogno finanziario del Comune.
Ritengo che senza tali documenti e con le sole dichiarazioni riportate dai giornali non si può e non si debba valutare in modo completo e puntuale una proposta che incide sulla strategia delle società di gestione dei servizi pubblici locali.
Occorre in ogni momento ricordare che è in gioco la qualità della vita dei cittadini e la possibilità di accedere ai servizi pubblici locali.
Si fa presente, inoltre, che la trasparenza totale non è applicata alle società controllate e nei siti web di Amia e Agsm dovrebbero essere pubblicati tutte le informazioni utili ai cittadini (statuti, bilanci, organi, compensi).
Il tasso di corruzione dipende dalla trasparenza: più bassa è la trasparenza più alta è la corruzione.
A monte delle suddette operazioni vi è l’esigenza prioritaria di avviare un confronto efficace tra le forze politiche per ridisegnare la Governance delle imprese, controllate dal comune di Verona, che gestiscono i servizi pubblici locali. Infatti, allo stato attuale vi sono troppe società controllate indirettamente dal Comune, troppi Consigli di Amministrazione, troppi organi e troppi dirigenti.
Per far funzionare il sistema di gestione dei servizi pubblici locali si spende troppo a discapito dei cittadini veronesi che devono mantenere questa architettura elefantiaca con il pagamento delle tariffe.
E’ sterile esaltare il conseguimento degli utili di gestione delle diverse società locali poiché il risultato di gestione di ciascuna società dipende dal livello delle tariffe applicato che coprono i costi inutili, gli sprechi ed i doppioni.
Una diversa Governance efficace dovrebbe semplificare ed eliminare tali costi ed avviare un piano di riduzione delle tariffe, a qualità invariata dei servizi, rapportato ai risparmi ed all’economicità di gestione.
Per semplificare il sistema delle società occorre incorporare in AGSM la società controllata Agsm Trasmissione ed è necessario che il gruppo Amia a sua volta incorpori le società Ser.it, Transeco, DRV ed Amia consulting. All’interno di Agsm ed Amia possono essere costituite delle business unit per gestire le attività rilevanti delle società incorporate. Inoltre, occorre chiudere le società Atm e Aptv per l’impossibilità di conseguire l’oggetto sociale poiché non gestiscono da diverso tempo il trasporto pubblico locale che è stato affidato alla società ATV.
Un altro problema non secondario è che le persone nominate alla guida della società e nei relativi consigli di amministrazione vengono scelte e valutate in rapporto ai requisiti dell’appartenenza politica e della fedeltà ad un partito politico o ad una corrente o all’esponente politico che ha garantito la designazione.
La proposta di nominare degli amministratori unici nasconde la volontà di non semplificare e ridurre il sistema delle società, porta ad una ridotta democrazia industriale e ad una concentrazione di potere.
L’attuale processo di scelta degli amministratori, adottato nel Comune e nella Provincia di Verona, non è trasparente e non consente ai cittadini veronesi in possesso dei requisiti di conoscenza e competenza di presentare la propria candidatura. Inoltre, il sistema favorisce l’occupazione del potere per il potere.
Ritornando alla proposta della Giunta di Verona ritengo che sia necessario effettuare una valutazione efficace e non di schieramento. Per fare questo è necessario che vengano predisposti i seguenti documenti:
- Proposta di Governance delle società di gestione dei servizi pubblici locali;
- Valutazione finanziaria aggiornata della società AMIA;
- Proposta chiara sulle prospettive di AGSM e AMIA (fusione o acquisto?);
- Valutare la prevalenza dell’operazione: migliorare la qualità dei servizi pubblici locali o rispondere al fabbisogno finanziario del Comune.
Ritengo che senza tali documenti e con le sole dichiarazioni riportate dai giornali non si può e non si debba valutare in modo completo e puntuale una proposta che incide sulla strategia delle società di gestione dei servizi pubblici locali.
Occorre in ogni momento ricordare che è in gioco la qualità della vita dei cittadini e la possibilità di accedere ai servizi pubblici locali.
Si fa presente, inoltre, che la trasparenza totale non è applicata alle società controllate e nei siti web di Amia e Agsm dovrebbero essere pubblicati tutte le informazioni utili ai cittadini (statuti, bilanci, organi, compensi).
Il tasso di corruzione dipende dalla trasparenza: più bassa è la trasparenza più alta è la corruzione.
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