L’indice di Trasparency International CPI, il quale misura la percezione della corruzione, posiziona nel mondo l’Italia al 60° posto su 176 paesi, dopo la Romania, e nell’Europa in fondo alla classifica seguita solo da Grecia e Bulgaria, rispettivamente al 69° e 75° posto nella classifica mondiale.
A guidare la classifica dei virtuosi, ancora una volta, abbiamo Danimarca e Nuova Zelanda, seguiti da Finlandia e Svezia. Non a caso, tutti Paesi che possiedono legislazioni avanzate su accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica.
L’Italia segna un miglioramento del suo CPI per il terzo anno consecutivo, raggiungendo quota 47 su 100 (nel 2015 44). Ancora troppo poco, soprattutto in confronto a i nostri vicini europei, ma il trend positivo è indice di uno sguardo più ottimista sul nostro Paese da parte di istituzioni e investitori esteri. Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l’Italia ha riconquistato ben 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72° al 60° posto. Come detto, piccoli passi in avanti, ma ancora assolutamente insufficienti per potersi dire soddisfatti.
L’Italia dovrebbe dal 2017 in poi migliorare la propria posizione con l’applicazione del D. Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 (entrato in vigore il 24/12/2016). Pertanto, il 2017 dovrebbe essere l’anno della trasparenza per le pubbliche amministrazioni in quanto molte cose sono cambiate.
Il D. Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 (entrato in vigore il 24/12/2016) ha superato gli angusti limiti della legislazione precedente in materia di trasparenza (Legge n. 241/90 e D. Lgs. n.33/2013) con l’introduzione nell’ordinamento giuridico del Freedom of information Act (Foia).
Il Foia è una nuova forma di accesso per chiunque alle informazioni ed ai documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, nel rispetto di alcuni limiti tassativamente indicati dalla legge, senza obbligo di motivazione ed a prescindere dall’interesse diretto, concreto e attuale. Grazie all’impegno costante e determinato di Anna Ascani, deputata del P. D., e della ministra Marianna Madia il Foia è diventato legge e, quindi, tutti i cittadini potranno usufruire di tale legislazione.
Occorre considerare l’impegno di Diego Zardini, deputato veronese del P. D., che ha presentato un emendamento, approvato dal Parlamento, per ampliare l’accesso civico (obbligo di pubblicazione) alle seguenti materie:
- Gare d'appalto;
- Tempo medio di attesa delle visite ed i criteri di formazione delle liste di attesa;
- Tempo medio di pagamento relativo agli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture, l’ammontare complessivo dei debiti ed il numero delle imprese creditrici;
- Gli atti degli organismi di valutazione.
Le informazioni ed i documenti relativi alle materie soggette alla trasparenza, contenute nel D. Lgs. n. 97/2016, dovranno essere pubblicate nel sito istituzionale delle pubbliche amministrazioni e specificatamente nella sezione Amministrazione trasparente.
La politica della falsità ha causato nel tempo effetti devastanti nel mondo (l’invasione in Iraq, lo scandalo Enron e Arthur Andersen, Lehman Brothers), in Italia (Parmalat, Cirio, Mafia Capitale, Mose nel Veneto, il caso dell’ex vice sindaco di Verona Giacino). L’opacità e la bassa trasparenza condizionano lo sviluppo e gli investimenti esteri in Italia e scoraggiano e falsano la concorrenza del mercato e l’innovazione delle imprese.
Esiste un rapporto inversamente proporzionale tra la trasparenza e la corruzione: più alta è la trasparenza e più bassa è la corruzione e più alta la partecipazione ed il controllo sociale. Pertanto, occorre intervenire con urgenza per elevare il livello della trasparenza totale in Italia al fine di contrastare la corruzione.
Il Foia è lo strumento democratico più importante dopo il diritto di voto. Per tale motivo si ritiene rilevante che le pubbliche amministrazioni attuino le disposizioni del D. Lgs. per conseguire i seguenti obiettivi: - favorire forme diffuse di controllo sull’operato delle pubbliche amministrazioni; integrare la democrazia rappresentativa di quegli strumenti che consentono il buon funzionamento del rapporto tra governanti e governati, rappresentanti e cittadini; trasformare in attiva la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
Lo strumento più efficace per superare, almeno in parte, la diffidenza e le difficoltà dei rapporti tra le istituzioni ed i cittadini è la trasparenza. I cittadini hanno diritto di conoscere, di sapere e controllare l’operato delle Pubbliche Amministrazioni per intervenire ed esprimere le proprie valutazioni affinché vengano prese le decisioni giuste. L’opacità molto spesso nasconde le politiche inefficaci ed inefficienti nei confronti dei cittadini ed in taluni casi la corruzione. Pertanto, la trasparenza è anche uno strumento efficace per contrastare la corruzione (affittopoli, appalti truccati).
Le Pubbliche amministrazioni devono impegnarsi a contribuire al miglioramento dell’indice di percezione della corruzione (CPI) e nello stesso tempo la casa dell’Amministrazione Comunale deve diventare di vetro.
A guidare la classifica dei virtuosi, ancora una volta, abbiamo Danimarca e Nuova Zelanda, seguiti da Finlandia e Svezia. Non a caso, tutti Paesi che possiedono legislazioni avanzate su accesso all’informazione, diritti civili, apertura e trasparenza dell’amministrazione pubblica.
L’Italia segna un miglioramento del suo CPI per il terzo anno consecutivo, raggiungendo quota 47 su 100 (nel 2015 44). Ancora troppo poco, soprattutto in confronto a i nostri vicini europei, ma il trend positivo è indice di uno sguardo più ottimista sul nostro Paese da parte di istituzioni e investitori esteri. Dal 2012, quando fu varata la legge anticorruzione, ad oggi l’Italia ha riconquistato ben 12 posizioni nel ranking mondiale, portandosi dal 72° al 60° posto. Come detto, piccoli passi in avanti, ma ancora assolutamente insufficienti per potersi dire soddisfatti.
L’Italia dovrebbe dal 2017 in poi migliorare la propria posizione con l’applicazione del D. Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 (entrato in vigore il 24/12/2016). Pertanto, il 2017 dovrebbe essere l’anno della trasparenza per le pubbliche amministrazioni in quanto molte cose sono cambiate.
Il D. Lgs. 25 maggio 2016, n. 97 (entrato in vigore il 24/12/2016) ha superato gli angusti limiti della legislazione precedente in materia di trasparenza (Legge n. 241/90 e D. Lgs. n.33/2013) con l’introduzione nell’ordinamento giuridico del Freedom of information Act (Foia).
Il Foia è una nuova forma di accesso per chiunque alle informazioni ed ai documenti detenuti dalle Pubbliche Amministrazioni, nel rispetto di alcuni limiti tassativamente indicati dalla legge, senza obbligo di motivazione ed a prescindere dall’interesse diretto, concreto e attuale. Grazie all’impegno costante e determinato di Anna Ascani, deputata del P. D., e della ministra Marianna Madia il Foia è diventato legge e, quindi, tutti i cittadini potranno usufruire di tale legislazione.
Occorre considerare l’impegno di Diego Zardini, deputato veronese del P. D., che ha presentato un emendamento, approvato dal Parlamento, per ampliare l’accesso civico (obbligo di pubblicazione) alle seguenti materie:
- Gare d'appalto;
- Tempo medio di attesa delle visite ed i criteri di formazione delle liste di attesa;
- Tempo medio di pagamento relativo agli acquisti di beni, servizi, prestazioni professionali e forniture, l’ammontare complessivo dei debiti ed il numero delle imprese creditrici;
- Gli atti degli organismi di valutazione.
Le informazioni ed i documenti relativi alle materie soggette alla trasparenza, contenute nel D. Lgs. n. 97/2016, dovranno essere pubblicate nel sito istituzionale delle pubbliche amministrazioni e specificatamente nella sezione Amministrazione trasparente.
La politica della falsità ha causato nel tempo effetti devastanti nel mondo (l’invasione in Iraq, lo scandalo Enron e Arthur Andersen, Lehman Brothers), in Italia (Parmalat, Cirio, Mafia Capitale, Mose nel Veneto, il caso dell’ex vice sindaco di Verona Giacino). L’opacità e la bassa trasparenza condizionano lo sviluppo e gli investimenti esteri in Italia e scoraggiano e falsano la concorrenza del mercato e l’innovazione delle imprese.
Esiste un rapporto inversamente proporzionale tra la trasparenza e la corruzione: più alta è la trasparenza e più bassa è la corruzione e più alta la partecipazione ed il controllo sociale. Pertanto, occorre intervenire con urgenza per elevare il livello della trasparenza totale in Italia al fine di contrastare la corruzione.
Il Foia è lo strumento democratico più importante dopo il diritto di voto. Per tale motivo si ritiene rilevante che le pubbliche amministrazioni attuino le disposizioni del D. Lgs. per conseguire i seguenti obiettivi: - favorire forme diffuse di controllo sull’operato delle pubbliche amministrazioni; integrare la democrazia rappresentativa di quegli strumenti che consentono il buon funzionamento del rapporto tra governanti e governati, rappresentanti e cittadini; trasformare in attiva la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica.
Lo strumento più efficace per superare, almeno in parte, la diffidenza e le difficoltà dei rapporti tra le istituzioni ed i cittadini è la trasparenza. I cittadini hanno diritto di conoscere, di sapere e controllare l’operato delle Pubbliche Amministrazioni per intervenire ed esprimere le proprie valutazioni affinché vengano prese le decisioni giuste. L’opacità molto spesso nasconde le politiche inefficaci ed inefficienti nei confronti dei cittadini ed in taluni casi la corruzione. Pertanto, la trasparenza è anche uno strumento efficace per contrastare la corruzione (affittopoli, appalti truccati).
Le Pubbliche amministrazioni devono impegnarsi a contribuire al miglioramento dell’indice di percezione della corruzione (CPI) e nello stesso tempo la casa dell’Amministrazione Comunale deve diventare di vetro.
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