Per migliorare la gestione dei servizi pubblici locali occorre, con urgenza e dalla prossima legislatura del Consiglio Comunale di Verona, eliminare i fattori della fedeltà verso chi ha proposto la nomina e dell’appartenenza ad un partito o ad una componente di un partito nelle nomine nelle aziende partecipate. In definitiva è un gioco al massacro che non tiene conto delle competenze di cui l’ente ha bisogno. Tale sistema ha portato alla occupazione del potere unicamente per aumentare i consensi elettorali attraverso la gestione spesso clientelare delle aziende partecipate e non per realizzare una gestione efficace ed efficiente delle aziende stesse.
E’ necessario che i fattori prima indicati vengano sostituiti con le competenze e la trasparenza. Per fare questo occorre riformare l’attuale regolamento che disciplina le nomine, il quale prevede l’impossibilità dei cittadini in possesso dei requisiti di professionalità di presentare la propria candidatura ed ai soli consiglieri comunali ed assessori il diritto di proporre le candidature.
Pertanto, il sistema delle nomine deve basarsi sui seguenti principi:
- Bando pubblico per le posizioni da ricoprire negli enti partecipati con l’indicazione dei requisiti che occorre possedere;
- Nomina di una commissione di esperti indipendenti che valuti la conoscenza e le competenze dei candidati;
- Presentazione da parte dei candidati dei curriculum vitae e di una nota illustrativa (scritta o verbale durante il colloquio) degli obiettivi che la società dovrebbe conseguire;
- Istituzione di un colloquio pubblico per i candidati, cosi come avviene negli Stati Uniti, per dare loro la possibilità di presentazione ed alla commissione di conoscere le potenzialità dei candidati attraverso la valutazione del c.v., della nota illustrativa e del colloquio stesso.
Il colloquio pubblico serve inoltre a scoraggiare la presentazione di candidature da parte di coloro che non posseggono i requisiti di conoscenza e competenza necessari per lo svolgimento dell’incarico.
- Il processo di selezione dei candidati deve essere trasparente con la pubblicazione dei curriculum vitae (comune di Milano) e delle valutazioni della commissione di esperti;
- Incompatibilità tra gli incarichi nelle aziende partecipate e gli incarichi nei partiti.
Si indicano alcuni requisiti:
- Laurea in economia o ingegneria o attinente l’azienda ed il settore di riferimento;
- Conoscenza del settore specifico di mercato;
- Strategia del settore;
- Competenze finanziarie ed economiche ed analisi di bilancio.
La proposta descritta presenta un duplice effetto:
- Migliorare e qualificare la presenza dei partiti nelle istituzioni pubbliche;
- Nominare persone competenti che siano utili a migliorare la performance delle società di gestione dei servizi pubblici locali.
Politici, intellettuali docenti universitari ed esponenti dell’economia (Giuliano Pisapia, Sergio Chiamparino, Walter Veltroni, Pietro Ichino, Federico Testa) hanno fermamente contrastato la lottizzazione di potere da parte del sistema dei partiti ed hanno proposto per le nomine la trasparenza e le competenze. Chiamparino e Pisapia hanno realizzato il modello rispettivamente a Torino e Milano. Se si vuole cambiare Verona e frantumare il sistema di potere che negli anni si è imposto a Verona a discapito dei cittadini e della qualità dei servizi.
Il comune di Verona deve far propria la cultura della valutazione, stabilendo in modo trasparente i criteri di competenza e affidabilità per la nomina dei membri delle società partecipate. E deve far propria fino in fondo la cultura della trasparenza, impegnandosi a far sì che le nomine nei consigli di amministrazione delle società partecipate siano basate su criteri di competenza oggettivamente verificabili.
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