Nel 2014, dopo due anni di calo, l’occupazione cresce (+0,4%, pari a 88.000 unità
in confronto all’anno precedente), a sintesi di un aumento nel Nord (+0,4%) e
nel Centro (+1,8%) e di un nuovo calo nel Mezzogiorno (-0,8%, pari a -45.000
unità).
Il tasso di occupazione si attesta al 55,7%, +0,2 punti percentuali rispetto al
2013.
Questi sono alcuni degli effetti prodotti nel periodo precedente alla legge di
stabilità ed al Jobs Act.
L’esonero contributivo per le nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato ai
sensi della legge 23 dicembre 2014, n. 190 sta producendo effetti positivi sul
livello di occupazione del paese. Infatti, il presidente dell’Inps Tito Boeri
ha comunicato che sono 76mila le richieste arrivate dalle imprese per accedere alla decontribuzione
previdenziale in relazione alle nuove assunzioni con contratto di lavoro a
tempo indeterminato con decorrenza nel corso del 2015.
Nella Provincia di Verona le richieste effettuate dalle imprese sono 1491.
La misura dell’esonero è pari all’ammontare dei contributi previdenziali a carico
del datore di lavoro, con esclusione dei premi e contributi INAIL, nel limite
massimo di un importo pari a euro 8.060,00 su base annua.
Sono esclusi dai benefici i contratti di apprendistato ed i contratti di lavoro domestico.
I lavoratori coinvolti dalle assunzioni potrebbero essere molti di più rispetto alle imprese che hanno presentato la richiesta di esonero contributivo.
La Fondazione dei consulenti del lavoro ha calcolato che nei primi due mesi del 2015 i lavoratori assunti a tempo indeterminato sono 275mila con l’esonero dei contributi previdenziali previsti dalla legge di stabilità (legge 23 dicembre 2014, n. 190).
Fin qui i primi effetti positivi sull’occupazione prodotti dalla legge di stabilità. Adesso occorre aspettare la completa attuazione del Jobs Act, specificatamente del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, per monitorare gli effetti sul livello dell’occupazione dei nuovi provvedimenti sul lavoro.
Intanto, si legge che gli imprenditori sono pronti ad attivare nuove assunzioni a tempo indeterminato per i benefici previsti dal Jobs Act.
Sono esclusi dai benefici i contratti di apprendistato ed i contratti di lavoro domestico.
I lavoratori coinvolti dalle assunzioni potrebbero essere molti di più rispetto alle imprese che hanno presentato la richiesta di esonero contributivo.
La Fondazione dei consulenti del lavoro ha calcolato che nei primi due mesi del 2015 i lavoratori assunti a tempo indeterminato sono 275mila con l’esonero dei contributi previdenziali previsti dalla legge di stabilità (legge 23 dicembre 2014, n. 190).
Fin qui i primi effetti positivi sull’occupazione prodotti dalla legge di stabilità. Adesso occorre aspettare la completa attuazione del Jobs Act, specificatamente del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, per monitorare gli effetti sul livello dell’occupazione dei nuovi provvedimenti sul lavoro.
Intanto, si legge che gli imprenditori sono pronti ad attivare nuove assunzioni a tempo indeterminato per i benefici previsti dal Jobs Act.
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