martedì 25 febbraio 2014

Marianna Madia: nuovo impegno per le PA

Appena insediata Marianna Madia dichiara “il nostro è un territorio complesso, che va certamente riformato. Abbiamo idee precise e forti. Renato Brunetta appena insediato se la prese subito con quelli che definì impiegati fannulloni. Noi non faremo così, cominceremo dall’alto, dai dirigenti. Ci sembra inaccettabile che tanti alti dirigenti restino fermi, bloccati nei loro prestigiosi incarichi per anni e anni, accumulando così potere su potere e disinteressandosi spesso del funzionamento della macchina”.
L’approccio è condivisibile e confermato dal discorso di Matteo Renzi al Senato, il quale afferma che il primo problema da risolvere è quello della burocrazia e dei dirigenti delle PA.
La replica di Renato Brunetta non si è fatta attendere: “Da parte di una ragazzina, per quanto dinamica, non è un bel dichiarare dire che farà il contrario di quello che ho fatto io”. E ha concluso:“Se inizia così, deve studiare ancora molto e rispettare i propri predecessori”.
La breve replica di Brunetta non entra nel merito delle affermazioni di Madia e del cambio di paradigma espresso. Brunetta è ancora convinto di aver salvato le PA e, quindi, ogni attacco a lui rivolto è sbagliato ed è espresso da chi non è competente della materia.
Per Brunetta l’approccio che ha utilizzato contro i lavoratori del pubblico impiego, definendoli fannulloni, è quello giusto. Brunetta non si rende conto che le PA continuano a non funzionare nonostante la sua riforma.
Marianna Madia, ha dichiarato Alessia Rotta parlamentare PD, ha voluto giustamente segnare la distanza dal suo predecessore Brunetta ribadendo così il suo primo messaggio forte: sarà la ministra dei lavoratori del pubblico, ma assieme di tutti i cittadini che hanno diritto ad un servizio pubblico efficiente e pronto, formato e innovato, snellito, fatto di buone pratiche. Si parte dalla dirigenza, giustamente, perché è dalla testa che si cambia e si può muovere virtuosamente il resto e la rotazione della dirigenza pubblica sarà garanzia di un servizio pubblico sfidante. Ma le sfide vanno dalla digitalizzazione, alla semplificazione normativa e amministrativa, all'anticorruzione. E sono sicura che il cambio di passo sarà significativo, non solo, non tanto perché Marianna è la prima donna a ricoprire quel ruolo, ma perché dopo tante fotografie circa le mancanze è arrivato il tempo di fare, con un'urgenza dettata dal paese”.
“L'ex ministro Brunetta, afferma Diego Zardini parlamentare del PD, sbaglia ripetutamente obiettivo attaccando il Ministro Marianna Madia. Dovrebbe fare mea culpa, dato che la legge che porta il suo nome non ha avuto risultati brillanti di cambiamento delle PA e non ha previsto l’introduzione obbligatoria degli strumenti manageriali negli enti territoriali senza i quali i cittadini non sono messi nelle condizioni di partecipare nella gestione dei servizi locali. Infatti i suoi obiettivi erano di pura propaganda attaccando i lavoratori, insultandoli e qualificandoli come fannulloni. Serve invece puntare alla trasparenza ed alla misurazione e valutazione delle prestazioni, al performance management, per avere maggior efficienza a costi decrescenti. Inoltre, occorre guardare con attenzione la classe dirigente delle PA dalla quale dipende l’attuazione dei modelli organizzativi indispensabili per attuare il miglioramento continuo della qualità dei servizi”.
In una intervista a cura di Paolo Conti, pubblicata sul Corriere della Sera nel 2009, Giuseppe De Rita, sociologo e responsabile del Censis, all’invito dell’allora Presidente del Consiglio “a lavorare di più” risponde che “siamo uno dei popoli che lavorano di più sulla faccia della Terra. L’attributo di fannulloni, stando a Brunetta, evoca l’universo del pubblico impiego. E anche qui il problema non è dei dipendenti, spesso materialmente costretti a rimanere negli uffici senza far nulla, proprio perché privi di mansioni. Il difetto è semmai di chi comanda e non sa coordinare i sottoposti”.
Per aumentare la produttività nelle PA occorre un management pubblico che:
- si assuma la piena responsabilità degli obiettivi programmati e dei risultati conseguiti, i quali vanno definiti in modo corretto, utile e prioritario. Tale metodo può essere realizzato introducendo nelle PA il sistema di misurazione e valutazione della performance e gli indicatori di qualità e quantità dei servizi. Tali strumenti devono essere trasparenti e comprensibili;
- renda trasparente i piani ed i rendiconti affinché i cittadini possano comprendere, valutare ed intervenire nel processo di gestione dei servizi;
- sappia utilizzare le risorse aziendali: modelli organizzativi competitivi, nuove tecnologie della comunicazione ed informazione, conoscenza e competenze del capitale umano.
Affermare che occorre lavorare di più è una falsa rappresentazione della realtà organizzativa perché si può lavorare tanto e non produrre servizi efficienti ed efficaci per i cittadini. Il problema è fare bene le cose giuste solo così può essere avviato la politica del miglioramento continuo.
Bisogna ricordare che la PA italiana rappresenta il più grande ostacolo per attrarre gli investimenti esteri, cosa di cui l’Italia ha tanto bisogno in questo momento di crisi.
Per i motivi esposti confido in Matteo Renzi per un cambiamento radicale della macchina statale ed a Marianna Madia auguro un buon lavoro nella PA, considerate le sue capacità e la sua giovane età.

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