L’interrogazione presentata da Diego Zardini e Alessia Rotta sui tempi
troppo lungi di definizione delle prestazioni di invalidità civile ha colpito
nel segno. Infatti, il 1° Rapporto sull’invalidità civile e la burocrazia di
Cittadinanzaattiva ed i dati della Corte dei Conte registrano un aumento della
burocrazia e dei ritardi del procedimento amministrativo che di conseguenza
fanno lievitare i costi per gli interessi passivi e per i medici convenzionati
Inps.
I fattori di crisi espressi
nell’interrogazione di Zardini e Rotta
sono confermati dai dati contenuti nei rapporti: il 44% delle Asl non
utilizza la piattaforma informatica dell’Inps e trasmette i verbali sanitari in
formato cartaceo con dispendio di tempo e risorse, tempi medi di attesa per la prima visita 8 mesi, circa un anno per la concessione
dei benefici economici e delle
agevolazioni ed interessi passivi in aumento (37,5 milioni nel 2011 rispetto ai
34 milioni del 2010).
Esempio dell’inefficienza è l’Asl di Bussolengo che non si è adeguata al disegno organizzativo di collaborazione tra Inps e Asl, non utilizza l’applicazione informatica dell’Inps, causando ritardi nella definizione delle prestazioni di invalidità civile ed aumento dei costi per interessi passivi che scattano per i benefici liquidati dopo 120
giorni dalla decorrenza delle prestazioni.
Nella interrogazione Zardini e
Rotta, presentata al Ministero per la pubblica amministrazione e la semplificazione
ed al Ministero per gli affari regionali e le autonomie, hanno posto
l’attenzione sui seguenti punti:
- “l'innovazione
organizzativa ed informatica introdotta nel processo di invalidità civile e
finalizzata alla contrazione dei tempi di definizione delle prestazioni di
invalidità civile non è stata recepita concretamente da tutte le aziende
sanitarie, con la conseguenza che non sono migliorati, in alcuni territori, i
tempi di effettuazione delle visite sanitarie e di definizione delle
prestazioni, con disagi gravi da parte degli utenti segnalati dalla stampa e
dai rapporti di Cittadinanzaattiva e della Corte dei Conti;
- il caso emblematico è rappresentato dall'Asl n. 22 di Bussolengo (Verona), la quale utilizza la piattaforma informatica dell'Inps unicamente per scaricare le richieste di domande di invalidità civile trasmesse dal cittadino o dai patronati. Per la fase sanitaria di accertamento dell'invalidità (calendarizzazione visita, convocazione a visita, redazione del verbale di visita, aggiornamento del fascicolo elettronico) l'Asl 22 non utilizza la procedura informatica Inps e, all'esito del procedimento di accertamento, trasmette all'Inps i verbali e la documentazione sanitaria in formato esclusivamente cartaceo con spreco di tempo e risorse per l’inserimento dei dati nella piattaforma informatica dell’Inps. La cooperazione informatica tra gli enti interessati, pur con tempi di attuazione diversificati caso per caso sul territorio, è utilizzata dalla maggioranza delle aziende sanitarie (56% delle Asl) al punto che nella regione Veneto solo l'Asl 22 è estranea a tale sistema operativo”.
Inoltre, i deputati Zardini e Rotta avevano sottolineato che “ il pagamento delle prestazioni dopo 120 giorni dalla data di decorrenza della domanda comporta il pagamento degli interessi legali all'interessato. Costi questi in continuo aumento a causa dei ritardi che potrebbero essere eliminati attraverso una gestione efficace delle prestazioni ed attenta a non superare i limiti temporali oltre i quali scatta il calcolo degli interessi”.
Le inefficienze segnalate sono coperte dall’opacità delle fasi di lavorazione del processo di invalidità civile. Occorre invece rendere trasparenti ogni aspetto dell’organizzazione, gli indicatori di qualità e quantità, le risorse impiegate e le fasi del ciclo di gestione della performance al fine di facilitare forme diffuse di controllo da parte dei cittadini, così come prescrive l’art. 11 del D. Lgs. n. 150/209. Un ruolo significativo in tale direzione può essere svolto dall’Inps, il quale è in possesso delle informazioni necessarie, grazie alle proprie procedure informatiche ed all'utilizzo degli strumenti di rilevazione (cruscotto direzionale).
La normativa del processo di invalidità civile prevede dei tempi precisi da rispettare per ogni fase di lavorazione (accertamento sanitario, definizione della prestazione) e nel caso in cui i tempi non vengono rispettati gli utenti possono intervenire presentando una diffida all’assessorato regionale della Sanità, al direttore generale dell’Asl ed all’Ufficio medico legale dell’Inps competente per territorio. Per il caso dell’Asl di Bussolengo è urgente che gli utenti presentino la diffida per ridurre i tempi di attesa.
I deputatiDiego Zardini e Alessia Rotta hanno
richiesto al Ministero di intervenire per il tramite dell'ispettorato della
funzione pubblica onde verificare se l'Asl n. 22 di Bussolengo (Verona) nella
gestione delle pratiche di invalidità civile rispetti i principi di efficienza
e di efficacia nell'azione amministrativa.
Rapporto Cittadinanzaattiva
- il caso emblematico è rappresentato dall'Asl n. 22 di Bussolengo (Verona), la quale utilizza la piattaforma informatica dell'Inps unicamente per scaricare le richieste di domande di invalidità civile trasmesse dal cittadino o dai patronati. Per la fase sanitaria di accertamento dell'invalidità (calendarizzazione visita, convocazione a visita, redazione del verbale di visita, aggiornamento del fascicolo elettronico) l'Asl 22 non utilizza la procedura informatica Inps e, all'esito del procedimento di accertamento, trasmette all'Inps i verbali e la documentazione sanitaria in formato esclusivamente cartaceo con spreco di tempo e risorse per l’inserimento dei dati nella piattaforma informatica dell’Inps. La cooperazione informatica tra gli enti interessati, pur con tempi di attuazione diversificati caso per caso sul territorio, è utilizzata dalla maggioranza delle aziende sanitarie (56% delle Asl) al punto che nella regione Veneto solo l'Asl 22 è estranea a tale sistema operativo”.
Inoltre, i deputati Zardini e Rotta avevano sottolineato che “ il pagamento delle prestazioni dopo 120 giorni dalla data di decorrenza della domanda comporta il pagamento degli interessi legali all'interessato. Costi questi in continuo aumento a causa dei ritardi che potrebbero essere eliminati attraverso una gestione efficace delle prestazioni ed attenta a non superare i limiti temporali oltre i quali scatta il calcolo degli interessi”.
Le inefficienze segnalate sono coperte dall’opacità delle fasi di lavorazione del processo di invalidità civile. Occorre invece rendere trasparenti ogni aspetto dell’organizzazione, gli indicatori di qualità e quantità, le risorse impiegate e le fasi del ciclo di gestione della performance al fine di facilitare forme diffuse di controllo da parte dei cittadini, così come prescrive l’art. 11 del D. Lgs. n. 150/209. Un ruolo significativo in tale direzione può essere svolto dall’Inps, il quale è in possesso delle informazioni necessarie, grazie alle proprie procedure informatiche ed all'utilizzo degli strumenti di rilevazione (cruscotto direzionale).
La normativa del processo di invalidità civile prevede dei tempi precisi da rispettare per ogni fase di lavorazione (accertamento sanitario, definizione della prestazione) e nel caso in cui i tempi non vengono rispettati gli utenti possono intervenire presentando una diffida all’assessorato regionale della Sanità, al direttore generale dell’Asl ed all’Ufficio medico legale dell’Inps competente per territorio. Per il caso dell’Asl di Bussolengo è urgente che gli utenti presentino la diffida per ridurre i tempi di attesa.
I deputati
Rapporto Cittadinanzaattiva
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