Sono trascorsi diversi anni da quanto la Sede Provinciale INPS di Verona si classificava, nel 2005 e 2006, al primo posto nel cruscotto direzionale, redatto sulla base di un sistema di indicatori di efficienza ed efficacia che misurano la performance di tutte le sedi dell’Inps. Fin da allora si registrava un flusso negativo del personale al quale si è sopperito con l’adattamento organizzativo, l’ottimale utilizzo delle applicazioni informatiche centrali e locali, la mobilità tra gli enti e la sussidiarietà interna. Negli anni immediatamente successivi l’Inps si posizionava ai primi posti nella classifica nazionale del cruscotto direzionale.
A tutt'oggi non vi è stato un incremento di personale nonostante che il fenomeno della carenza di personale veniva registrata da molto tempo.
Le sedi dell’Inps del Veneto sono tutte interessate alla carenza di personale. Nella classifica regionale l’Inps di Verona di posiziona all'ultimo posto.
I deputati del PD Alessia Rotta, Diego Zardini e Gianni Dal Moro hanno presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro “per sapere quali criteri verranno utilizzati per la distribuzione del personale assunto in seguito all'espletamento del concorso pubblico 967 posti bandito nella Gazzetta Ufficiale del 27 aprile 2018, n. 34, al fine di garantire un buon funzionamento del servizio a livello territoriale, anche delle sedi che hanno mostrato negli anni efficienza e cura del sevizio in condizioni precarie”.
Si ritiene che occorre intervenire con urgenza perché ogni mese vi sono circa 100 dipendenti a livello nazionale che vanno in pensione e le sedi provinciali soffrono a causa di questo avvenimento. Inoltre, occorre tenere presente che molti dipendenti dell’INPS andranno in pensione con la quota 100 e che entreranno in produzione la quota 100 ed il reddito di cittadinanza.
In attesa che vengano prese le decisioni più opportune per sopperire a tale problematica si rende indispensabile per la Sede Inps di Verona, così come è stato fatto nelle altre sedi, ripensare a due fattori fondamentali:
- La riorganizzazione dei processi di produzione che tengano conto della carenza di personale (adattare le risorse umane alle nuove applicazioni informatiche introdotte, eliminazione delle posizioni di lavoro improduttive, controllo dei processi ed accorpamento degli adempimenti in una visione di gestione per processi);
- La riconfigurazione del decentramento della sede Inps della provincia di Verona (4 Agenzie) ai sensi della circolare n. 96 del 21/09/2018, la quale stabilisce dei precisi parametri per il mantenimento delle Agenzie istituite (popolazione residente maggiore di 60.000 abitanti, personale assegnato maggiore di 10 unità lavorative, distanza con la struttura provinciale non inferiore a 30 minuti). Gli attuali parametri non consentono all’Agenzia di Villafranca di sopravvivere. L’agenzia di Villafranca potrebbe essere trasformata in Punto Cliente.
Lasciare tutto immutabile in attesa delle nuove assunzioni, le quali non avverranno velocemente, significa non utilizzare tutti i fattori manageriali disponibili per affrontare il problema della mancanza di personale.
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A tutt'oggi non vi è stato un incremento di personale nonostante che il fenomeno della carenza di personale veniva registrata da molto tempo.
Le sedi dell’Inps del Veneto sono tutte interessate alla carenza di personale. Nella classifica regionale l’Inps di Verona di posiziona all'ultimo posto.
I deputati del PD Alessia Rotta, Diego Zardini e Gianni Dal Moro hanno presentato una interrogazione al Ministro del Lavoro “per sapere quali criteri verranno utilizzati per la distribuzione del personale assunto in seguito all'espletamento del concorso pubblico 967 posti bandito nella Gazzetta Ufficiale del 27 aprile 2018, n. 34, al fine di garantire un buon funzionamento del servizio a livello territoriale, anche delle sedi che hanno mostrato negli anni efficienza e cura del sevizio in condizioni precarie”.
Si ritiene che occorre intervenire con urgenza perché ogni mese vi sono circa 100 dipendenti a livello nazionale che vanno in pensione e le sedi provinciali soffrono a causa di questo avvenimento. Inoltre, occorre tenere presente che molti dipendenti dell’INPS andranno in pensione con la quota 100 e che entreranno in produzione la quota 100 ed il reddito di cittadinanza.
In attesa che vengano prese le decisioni più opportune per sopperire a tale problematica si rende indispensabile per la Sede Inps di Verona, così come è stato fatto nelle altre sedi, ripensare a due fattori fondamentali:
- La riorganizzazione dei processi di produzione che tengano conto della carenza di personale (adattare le risorse umane alle nuove applicazioni informatiche introdotte, eliminazione delle posizioni di lavoro improduttive, controllo dei processi ed accorpamento degli adempimenti in una visione di gestione per processi);
- La riconfigurazione del decentramento della sede Inps della provincia di Verona (4 Agenzie) ai sensi della circolare n. 96 del 21/09/2018, la quale stabilisce dei precisi parametri per il mantenimento delle Agenzie istituite (popolazione residente maggiore di 60.000 abitanti, personale assegnato maggiore di 10 unità lavorative, distanza con la struttura provinciale non inferiore a 30 minuti). Gli attuali parametri non consentono all’Agenzia di Villafranca di sopravvivere. L’agenzia di Villafranca potrebbe essere trasformata in Punto Cliente.
Lasciare tutto immutabile in attesa delle nuove assunzioni, le quali non avverranno velocemente, significa non utilizzare tutti i fattori manageriali disponibili per affrontare il problema della mancanza di personale.