domenica 12 agosto 2018

Trasparenza per i disabili

L’inserimento nel mondo del lavoro e l’autonomia economica sono fattori estremamente essenziali per l’integrazione sociale delle persone con disabilità. La legislazione vigente in materia di persone disabili ha avuto un’evoluzione significativa anche se il problema dell’inserimento nel mondo del lavoro pubblico ha avuto risultati insoddisfacenti.
La legge n. 68 del 1999 rappresenta una profonda innovazione culturale in materia d’integrazione lavorativa delle persone con disabilità, in quanto ha introdotto una disciplina ispirata al concetto di collocamento mirato.
Nella passata legislatura Diego Zardini, deputato veronese del Partito Democratico, si è impegnato in modo costante e proficuo a favore dell’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro pubblico. Infatti Zardini ha presentato interrogazioni, ordine del giorno con parere favorevole del Governo, una proposta di legge ed emendamenti finalizzati a facilitare l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro.
Il primo impegno di Zardini è stato quello di sostenere la deroga a favore delle categorie protette al divieto di nuove assunzioni nel caso in cui le pubbliche amministrazioni (P.A.) presentassero una situazione di soprannumerarietà in pianta organica ed il monitoraggio dei posti riservati ai lavoratori disabili (D. L. 31 agosto 2013, n. 101).
Successivamente con il D. Lgs. n. 118 del 2017 sono stati previsti i seguenti nuovi strumenti ed istituti per facilitare l’assunzione dei disabili nelle P.A.: - Responsabile del processo di inserimento delle persone con disabilità; - Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità; - revisione del monitoraggio; - Potere sostitutivo dei centri per l’impiego nei confronti delle P.A. inadempienti.

Purtroppo la legislazione attualmente in vigore, ha affermato Diego Zardini, non ha prodotto i risultati sperati nonostante i nuovi strumenti introdotti che sono risultati insufficienti ad affrontare in modo efficace l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro pubblico.
Negli ultimi anni sono state effettuate indagini e rapporti da parte di organizzazioni private (Gidp – Reatech e Page Personnel e pubbliche (Istat, Ministero del lavoro e Organizzazione internazionale del lavoro) sullo stato di inserimento lavorativo delle persone disabili con risultati incoraggianti.
Nel terzo millennio vi sono dei fattori di cambiamento efficaci che facilitano il conseguimento di taluni obiettivi come l’inserimento dei disabili nel mondo del lavoro pubblico e questi fattori sono: - La trasparenza; - Le nuove tecnologie della comunicazione e delle informazioni. La proposta Zardini muove da tali considerazioni.
La proposta di legge presentata da Zardini e sottoscritta da diversi deputati (Viscomi Antonio, La Marca Francesca, Mauri Matteo, Schirò Angela, D’Alessandro Camillo, Carnevali Elena, Pezzopane Stefania, Fragomeli Gianmario, De Menech Roger, Annibali Lucia, Schirò Angela) è finalizzata a sottoporre alla trasparenza e, quindi, alla pubblicazione nel proprio istituzionale le seguenti informazioni:
- Monitoraggio previsto dall’art. 7 del Decreto Legge n. 101/2013 e dall’art. 39-quater del Decreto legislativo 20 luglio 2017, n. 118;
- Le quote di riserva scoperte a favore dei soggetti disabili, disciplinate dalla legge 12 marzo 1999, n. 68.
- La trasparenza di tali informazioni, afferma Diego Zardini, consente a tutti (forze politiche e sociali, studiosi, ricercatori) il controllo sociale attraverso la conoscenza dei comportamenti dei datori di lavoro pubblici riguardo lo stato delle assunzioni delle categorie protette, l’intervento degli organi di controllo di intervenire per far rispettare ai datori di lavoro pubblici le disposizioni di legge in materia di assunzione delle categorie in oggetto e l’applicazione delle eventuali sanzioni.
La finalità di questa proposta di legge, continua Zardini, è quella di rendere sempre più reale il diritto del disabile ad accedere al mondo del lavoro pubblico, superando ed eliminando gli ostacoli che si frappongono alla loro assunzione nel caso in cui il datore di lavoro pubblico presenti una pianta organica con posti vacanti riservati alle categorie protette.
La proposta di legge obbliga i datori di lavoro pubblici a pubblicare sul proprio sito istituzionale i dati relativi alle quote d'obbligo non coperte relative alle categorie protette. Inoltre, l’obbligo di trasparenza viene esteso al monitoraggio previsto dall’art. 7 del Decreto Legge n. 101/2013 e dall’art. 39-quater del Decreto legislativo 20 luglio 2017, n. 118.
Si osserva che gli obblighi previsti dal D. Lgs., scadenze per la comunicazione delle informazioni e dei dati, non sono in linea con le nuove tecnologie della comunicazione e delle informazioni del terzo millennio. Infatti, si ritiene che occorre realizzare per tale problematica un sistema informativo integrato nelle Pubbliche Amministrazioni che consente di aggiornare in tempo reale le informazioni relative ai posti vacanti in pianta organica riservate ai disabili di ciascuna Pubblica Amministrazione e comunicarle in via automatica agli organi di controllo.

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